- auguri- disse Ivana, la mia migliore amica per il giorno del mio dodicesimo compleanno. Ivana,era una ragazzina bassa di statura, con i capelli ricci , simpaticissima e la cosa più bella era la sua fossetta agli angoli della bocca quando rideva . Tra di noi nacque subito una tenera e sincera amicizia, già dal primo giorno di scuola delle medie. Tutte le mie compagne di scuola erano riunite vicino a me per farmi gli auguri, ero felice, stavo diventando grande, a scuola andavo bene , avevo una famiglia che mi amava e soprattutto ero innamorata; e si innamorata di un ragazzo di terza media che a solo vederlo mi faceva battere il cuore a mille. Era una sensazione fantastica , incredibile e tutto era iniziato con uno sguardo , si si , uno sguardo : due occhi che si incontrano e che , puf, fanno nascere in te delle strane emozioni: stomaco in subbuglio, gambe che tremano, sudorazione a mille , guance sempre arrossate e lingua felpata che non ti fa spiccicare neanche una sillaba se nelle vicinanze c ' era lui o peggio si scioglieva di colpo e ti faceva sparare una marea di assurdità che ,a pensarci con il senno di poi, sembravi una povera babbea, stupida e senza cervello e il bello era che te ne rendevi conto, ma mentre parlavi, e non prima di parlare, cosi mentre sparavo assurdità a raffica la mia mente pensava-- ma che cavolo stai dicendo??? . Ovviamente lui non mi si filava per nulla anche perché era corteggiato dalle ragazze più belle della scuola ed io ero il brutto anatroccolo della situazione: bassina , grassottella, e, avendo tagliato i capelli corti corti ,sembravo più ad un maschiaccio che ad una signorina in crescita, per non parlare del mio seno che a differenza di quello delle mie coetanee proprio non ne voleva sapere di crescere eppure tutte le mattine ci parlavo con la speranza che la calma piatta sparisse....comunque la mia vita da adolescente trascorreva cosi, emozionante, divertente e serena. Le cose iniziarono a cambiare quando la mia amica di banco, Ivana, una mattina arrivo' tutta felice, sorridente, e la sentii bisbigliare con le altre amiche,mi avvicinai e chiesi [ che cosa complottate ?] E loro, sussurrandomi all' orecchio per non farsi sentire dai ragazzi , mi dissero [ Ivana è diventata signorina] io come una stupidina pensai che noi eravamo signorine e non capivo il vero senso di quelle parole, senso che ,imparai più tardi, avrei desiderato per il resto della mia vita. Quando arrivai a casa chiesi spiegazioni a mia madre che imbarazzata mi spiegò il significato di diventare signorina, e avere le mestruazioni era una tappa fontamentale per ogni donna e che prima o poi anche io le avrei avute, anche perché così avrei potuto avere dei figli da grande. Cosi iniziò la mia attesa ogni giorno aspettavo , ogni mattina controllavo ;la delusione aumentava quando venni a sapere che tutte le mie amiche avevano avuto il menarca ed io ero l'unica a non averlo avuto e questo mi faceva sentire diversa dalle altre.