Cap16: Quinto anno - i Dursley si interessano al mondo magico

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Caro diario, a quanto pare le cose più importanti da quando ho iniziato la scuola di magia, cominciano ad accadere già in estate, senza che aspettino che arrivi Settembre. È successo di TUTTO. Penso che se non mi sono preso un infarto nel momento in cui i dissennatori hanno attaccato me e mio cugino Dudley, non mi prenderà mai più.

Il rientro dai Dursley, non è stato traumatico come le altre volte, anzi, ti dirò, ogni anno sembra sempre meno peggio, forse i miei zii dopotutto, stanno cominciando ad abituarsi al fatto che io sia un mago, stanno cominciando ad accettarmi.

Quando sono tornato mi hanno riempito di attenzioni non richieste. Erano comunque sempre sgradevoli, ma comunque erano delle attenzioni. Inaspettatamente hanno cominciato a farmi domande anche sui gufi e su come funzionava "questa maledetta posta aerea" . Dopo ben dieci minuti di grida sconnesse da parte di zio Vernon e di rimproveri scontrosi da parte di zia Petunia perché "Vuoi rispondere a tuo zio??" spalancai la bocca incredulo. In me la luce di un nuovo sospetto o di una nuova consapevolezza. Volevano davvero mandarmi delle lettere con dei gufi?

Quando ho cominciato a spiegargli come funzionava la posta, mi hanno chiesto se i gufi erano sicuri, se erano vaccinati, se erano puliti, puntuali e poi con terrore, come fosse una cosa che gli fosse loro venuta in mente in quel momento, mi chiesero se c'era il pericolo che qualcuno di NORMALE li intercettasse.

Io mi risentii abbastanza per l'appellativo "normale". Loro mi hanno insultato un mucchio di volte in questi anni, ma è anche vero che io sono cresciuto e che non sopporto più certe angherie, tutto sommato la mia rabbia era contenuta dal fatto che, anche io mi sentivo in colpa. I miei zii stavano per la prima volta, aprendo una breccia nei confronti della magia, si stavano fidando di me o accettando di farlo e io per tutta ricompensa, cosa faccio? Li tradisco, senza neanche rivelare loro che Voldemort è tornato?

Dubitavo comunque che potessero sapere chi LUI fosse, ma era comunque una cosa che avrei dovuto dire loro prima o poi. Questo dubbio mi fu comunque levato quasi del tutto, quando con grande tirannia cominciarono a impedirmi di guardare il TELEGIORNALE.



"Non ci sono i tuoi simili nei nostri telegiornali. Comportati come un ragazzo della tua età!" aveva sbraitato zio Vernon, anche se con meno convinzione rispetto alle volte scorse. In lui una traccia seppur di preoccupazione. Non riuscivo proprio a capire se questa loro fissazione per il telegiornale fosse dipesa dal fatto che volessero continuare a maltrattarmi, oppure se fosse dipesa dal fatto che forse iniziando a vedermi davvero come un loro nipote e non come un ratto da giardino, cercassero di allontanarmi da quello che loro pensavano essere un luogo di dannazione e perdizione.

Io dovevo ad ogni modo continuare lo stesso a guardare il telegiornale. Avrebbero potuto dare notizie di Voldemort. O di Codaliscia. Avevo bisogno di sapere e la lontananza dalle notizie del mondo magico visto che nessuno mi mandava più lettere, mi stressava di continuo. Zia Petunia si accorse del fatto che ero molto stressato e ovviamente diede la colpa a quelli "del mio mondo."

"è colpa di quellii là, se il ragazzo sta così. Hanno rovinato mia sorella e ora vorrebbero rovinare anche il ragazzo." diceva zia Petunia, indignata a mio zio, quando pensavano che io non potessi sentire.

"Forse non dovremmo farlo tornare più in quella scuola, in fondo cosa possono fare? Niente. Non possono mica sequestrarlo, no? Non possono, vero, Petunia?"



Sapevo che sarebbe stata un'estate difficile, per questo pregavo Ron ed Hermione di parlarmi, scrivermi, qualsiasi cosa pur di distrarmi da questa situazione. Volevo notizie, volevo sapere che mi stavano pensando e che a breve sarei potuto andare a casa di Ron e vederli e invece il NULLA.

Stavo male e loro non se ne rendevano conto o non gli importava.


Quando incontrai Dudley per caso in strada dopo che si fece tronfio con i suoi amichetti della sua baby gang, abbiamo avuto una breve discussione a proposito della magia e sul fatto che io non dovevo minacciarlo. Ero nervoso e me la stavo prendendo con mio cugino che non c'entrava. Non ero meglio della sua baby gang. Nel mentre che riflettevo su queste considerazioni, Dudley cambiò atteggiamento e mi chiese di vedere più da vicino la mia bacchetta e di insegnargli magari ad usarla.

Rimasi sbalordito. Non avrei MAI permesso che Dudley usasse la bacchetta. Chissà quali casini, disastri e cattiverie avrebbe potuto fare, oltre al fatto che sarei stato sicuramente espulso, ma quella richiesta mi sorprese. Guardai la mia bacchetta mentre la tenevo tra le mani e soppesavo l'idea di fargliela almeno vedere, quando all'improvviso comparvero i dissennatori.

Caro diario, so che sembra assurdo ma credo di non aver mai provato tanto terrore in vita mia, nemmeno quando i dissennatori comparvero sul treno per Hogwarts e sono praticamente svenuto, nemmeno quando comparirono mentre stavo giocando a Quidditch, nemmeno la paura che sarebbero comparsi altre volte, era superiore al terrore che stavo provando in quel momento.

Un conto era cercare di proteggere me stesso, ma Dudley.. nonostante ci odiavamo cordialmente, io ero responsabile di lui.

Se gli fosse successo qualcosa, chi gliel'avrebbe spiegato ai miei zii? Come mi sarei sentito io?

Ma ce la feci, incredibilmente ce la feci.

Quando tornai a casa, non mi aspettai però il clamoroso dietrofront e voltafaccia di Dudley.





"Mi ha minacciato. Mi ha minacciato con la sua cosa." disse.

Rimasi allibito. Perché non raccontava la verità? All'inizio era stato così, ma poi era anche vero che mi aveva quasi pregato di fargliela vedere e di mostrargli la magia.

"Perché non dici che volevi che ti mostrassi come funziona??" gridai.

"BUGIARDO. BUGIARDO BUGIARDO." Furono le grida dei miei zii, dopo le loro facce atterrite.

Bugiardo. Ancora. Non era cambiato niente, non sarebbe mai cambiato niente.

Esasperato, decisi di andarmene, ma cominciò ad arrivare una sfilza di gufi e di lettere, prima per dirmi che ero espulso - solo per essermi protetto - e poi per dirmi di non andare via da casa dei miei zii.

Loro insisterono affinchè io spiegassi quello che era successo e io lo feci.



Quando rivelai del ritorno di Voldemort, mia zia divenne una maschera di terrore e di isterismo. Divenne se possibile, ancora più protettiva nei confronti di Dudley e praticamente quasi mangiò zio Vernon, quando mi cacciò di casa.

Arrivò comunque una lettera di Silente, chiedendole di ricordarsi la sua ultima lettera, questo mi fece capire che aveva fatto una promessa, ma mi piacque lo stesso, che lei aveva già preso posizione prima di riceverla.






Tempo dopo, comunque. vennero a trovarmi una sfilza di maghi, capeggiati da un tizio di nome Mundungus, dal vero Malocchio Moody e da una tizia stravagante ma carina, di nome Tonks, che aveva i capelli viola.

"Il ragazzo non va da nessuna parte con voi." Cominciò zio Vernon e iniziò di nuovo una discussione sconclusionata senza pari.

Io cominciai a pregarli di lasciare che andassi con loro, tanto sarei andato lo stesso e che con loro sarei stato al sicuro, ma purtroppo questo, portò di nuovo l'argomento su Voldemort e per mia grande disgrazia, venne fuori che rischiai di essere assassinato più e più volte durante i miei precedenti anni ad Hogwarts.

I miei zii erano allibiti. Vernon era furibondo e incurante di quanto sarebbe stato ridicolo, era già pronto a denunciare "quella scuola di delinquenti" e zia Petunia andò totalmente nel panico, nello scoprire che nel secondo anno rischiai di venire ucciso da un DIARIO.

"Ce l'ha ancora con sé!! Io l'ho visto!!!"

Se la cosa non fosse stata tanto grave, sarebbe risultata quasi comica, caro diario. Ci fu bisogno di molta pazienza da parte di tutti loro, per spiegarle che tu non c'entri niente, perché voleva già correre in camera a prenderti, ma io non l'avrei mai permesso.

Purtroppo i Dursley erano così spaventati che insisterono perfino per venire con me al Quartiere generale, ma al momento era impossibile, visto che il piano originario era quello di accompagnarmi con delle scope.

Promisero però ai Dursley che entro la nottata o al massimo l'indomani, sarebbero venuti a prenderli.

Io sperai che fosse solo un inganno per farci partire, ma con mio grande orrore, quando raggiungemmo il quartiere generale, Lupin mi disse che, una promessa era una promessa.




"Non potete dire sul serio!! Lupin ti supplico di ripensarci. Vi pentirete se li farete venire qui. Voi non li conoscete, io si. Loro odiano ogni più piccola cosa li riconduca alla magia o al i fuori dell'ordinario. A casa loro non posso nemmeno nominare quella parola. Non possono proprio..faranno un macello.."

"Harry, ti chiedo di tranquillizzarti ora o sveglierai la madre di Sirius, che, ti assicuro, in quanto a urla, ti batterebbe sicuramente." Disse però il professor Lupin, tenendomi le mani sulle spalle.

Per via dello shock, mi ammutolì.

La madre di Sirius? 









Note dell'autrice: Spero che riusciate ad accettare come ho dipinto i Dursley LOL xd non ho mai accettato come hanno trattato Harry e il loro totale disinteresse su cosa facesse il nipote

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