Perchè scappi?

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Draco Malfoy guardò nervosamente il suo orologio.
"Le tre e dieci..." sibilò accigliato "Quella Mezzosangue è in ritardo come al solito... se non arriva entro cinque minuti, giuro sul nome dei Malfoy che..."
Ma Hermione Granger entrò proprio in quel momento in Biblioteca, interrompendo i suoi velenosi monologhi.
"Scusa per il ritardo, Malfoy. " disse freddamente la ragazza, sedendosi accanto a lui.
"Almeno stavolta lo ammetti! " rispose lui stizzito, aspettandosi una rispostaccia.
Ma questa non arrivò, Hermione aveva iniziato a rovistare nella sua borsa.
"Ti ho già detto una volta che odio aspettare..." continuò il Serpeverde.
"Sì, sì, lo so, grazie, risparmiami le tue filippiche. " tagliò corto lei, mentre radunava sul tavolo una serie pressoché infinita di pergamene.
Non vedeva l'ora di andarsi a sdraiare sul suo letto, la giornata già era iniziata male e, sicuramente, non sarebbe migliorata.
Dopo la "dolce" chiacchierata che aveva auto prima di pranzo, nella quale Pansy Parkinson era scappata via in lacrime, Hermione si era diretta in Sala Grande dove solo il suo grande autocontrollo le aveva impedito di strangolare Ron con la tovaglia.

"Hermione che ti è successo? Oggi sei strana... non sei mai stata così fredda e scostante con noi! Era Malfoy la persona con cui dovevi parlare prima? Ti ha fatto qualcosa? "

L'aveva perseguitata per tutto il pranzo con quella storia.

"No, Ron, ho mal di testa oggi e voglio solo essere lasciata in pace. " Era stata la scusa ufficiale.

Inutile parlare con lui, se ci si metteva, Ron poteva essere più petulante della Parkinson.
Il che era tutto dire.
Harry almeno aveva avuto il buon senso di tacere, anche se le occhiate che le lanciava ogni tanto non promettevano niente di buono.
Ma la scoperta agghiacciante della giornata, era stata un'altra.
Aveva avuto il sospetto di essere seguita mentre andava a pranzo e lo stesso quando si era diretta in Sala Comune.
E ancora ora, per andare in biblioteca, quella fastidiosa sensazione non si era attenuata.

"Senti, Mezzosangue, la mia pazienza si sta esaurendo..." disse Malfoy con sguardo truce. "Se ti rodeva, potevamo finire questo schifo di ricerca un'altra volta. "
Hermione lo guardò spazientita "Non mi rode, Malfoy, solo che ho fretta... tieni! "
Draco si trovò davanti un pacco di pergamene, tutte compilate accuratamente.
"Che diavolo sono? " chiese, con voce atona. Con la Granger ormai era pronto a tutto.
"Pergamene, è ovvio. "
"Ma va? "esclamò Malfoy, alzando un sopracciglio. "Pensavo fosse carta igienica... Intendevo il contenuto, mi hai scambiato per Paciock per caso ? "
"E' la nostra ricerca. " confessò candidamente la ragazza, non prima di aver lanciato un'occhiataccia al Serpeverde per quello che aveva detto su Neville.
"La NOSTRA ricerca? " le fece eco ironicamente il compagno "Ma se dobbiamo ancora finirla! "
"Mi dispiace doverti contraddire..." rispose Hermione, con aria compiaciuta "La ricerca l'ho finita io dopo pranzo... volevo avvantaggiarmi con il lavoro e avevo io tutti i nostri appunti. "
Malfoy rimase per qualche secondo in silenzio, poi aprì le pergamene ed iniziò a leggerle stupito.
"Controlla che sia tutto giusto..." continuò Hermione, guardandosi intorno nervosamente.
Ed ecco la prova reale che il suo istinto non si fosse sbagliato.
Due tavoli dopo di loro, Daphne Greengrass faceva finta di leggere un libro, i loro occhi si incontrarono per un secondo...
Hermione impallidì quando vide distintamente la Serpeverde sorriderle in maniera tutt'altro che rassicurante. Era seduta al tavolo con sua sorella minore Asteria Greengrass, che Hermione aveva visto pochissime volte.
Sentì il sangue ribollirle nelle vene. Se c'era una cosa che Hermione non tollerava minimamente era che qualcuno la controllasse, o peggio, la spiasse.
Per fortuna la Parkinson non era con loro, non avrebbe sopportato ulteriori insulti da quel carlino.
Ad ogni modo, si sentiva in trappola, braccata come un animale da caccia.

"Allora che ne pensi? Potrà andare per Piton? " chiese sbrigativa, sperando di alzare i tacchi il prima possibile.

"Non so come tu abbia fatto a finirla in così poco tempo... ma penso che prenderemo una bella E..." rispose il Serpeverde, piuttosto colpito dal fatto che qualcuno lo avesse preso di sorpresa su qualcosa. Ci fu un breve attimo in cui Malfoy guardò Hermione intensamente negli occhi, nessuno sguardo ironico e nemmeno scocciato... La Grifondoro non seppe dare un nome a quello sguardo... ma bastò ad accartocciare il suo stomaco.
La paura di arrossire da un momento all'altro davanti a lui, le fece cercare (affannosamente) un qualcosa di indefinito nella sua borsa.
Sperò solo che Malfoy non se ne fosse accorto.
In più, l'essere spiata costantemente da quelle Serpi non faceva che renderla nervosa.
"Bene, sono contenta. " ammise con il fiato corto, prendendo le sue cose "Ora scusami ma devo proprio andare..." si alzò velocemente, dirigendosi con passo spedito verso l'uscita.
"Aspetta, Granger..." Malfoy si alzò a sua volta, inutilmente.
Hermione ormai era sparita dalla sua visuale.
Daphne sorrise compiaciuta.
Il piano di Pansy e Blaise stava funzionando.

" Ehi, Draco! Hai fatto presto!" disse Nott, vedendo rientrare l'amico nella loro stanza.
"Già..." fu l'unica risposta.
"Capisco che la Granger sia brava, ma sono appena le tre e mezzo... Io devo andare ancora all'appuntamento con quella Patil, non capisco perché Piton mi abbia messo con lei in coppia, potevo tranquillamente farla insieme a Daphne. " si lagnò Theodore, sbuffando sonoramente.
"Già..."
Nott alzò un sopracciglio "Cos'è... la Granger ti ha mangiato la lingua ? "
"Già..." Malfoy diede un calcione al letto "Quella maledetta! "
Nott chiuse la rivista che stava leggendo.
"Spero che tu non mi abbia risposto veramente, che è successo? "
"Quella piccola intrigante, non solo ha fatto lei tutta la ricerca, ma poi si è volatilizzata senza neanche guardarmi in faccia..." sibilò Draco, rivolgendosi più a se stesso che all'amico.
"E' un problema? Di che ti lamenti? Ti ha fatto anche i compiti. " fece Nott ghignando.
Malfoy lo guardò accigliato, non aveva sentito una parola di quello che gli aveva detto l'amico. "Anche prima di pranzo... ti ha detto che voleva parlarmi di una cosa importante, giusto? " continuò Malfoy, pensieroso.
"Sì, infatti, cos'era? " chiese subito Theodore.
"Non ne ho idea! E' questo il punto, voleva dirmi solo della ricerca... e poi è praticamente scappata, proprio come poco fa... qualcosa non torna..." Strinse i pugni, ma per chi lo aveva preso quella Mezzosangue? Per un idiota?
Theodore riaprì la sua rivista "Non capisco dove sia il problema, meno la vedi meglio è. "
Malfoy non rispose.
"Vero? "
"Sì, sì, tranquillo..." si affrettò a precisare, sotto lo sguardo accigliato dell'amico "E' che mi sta evitando, Theo... senza curarsi di nascondermelo e senza una ragione apparente, visto che ultimamente mi sono comportato bene con lei! "
"E allora? Tempo fa avresti pagato per questa indifferenza, che ti è successo? Non è che ti sei preso una cotta per lei? " chiese Nott, con un'espressione sempre più preoccupata.
Draco saltò come colpito da una scarica elettrica.
"Non dire cretinate! E' che odio essere evitato... IO dovrei evitarla, non lei." fece un po' imbarazzato, spostando casualmente lo sguardo altrove, pur di non guardare Nott in faccia.
" Cogli la palla al balzo, magari le fai paura..." disse Theodore, riprendendo finalmente a leggere la sua rivista.
"Paura? " Draco lo fissò incredulo e poi scoppiò a ridere, una risata ben diversa da quella spontanea di Hosgmeade "La Granger non avrebbe mai paura di me... forse di Zabini..."
"E perché no? Sei sempre un brutto e cattivo Serpeverde. " rispose Theodore, ammiccando.
"Quanto sei cretino, non so ancora come possa rivolgerti la parola. " sibilò Malfoy, anche se un sorrisetto impertinente era nato sulle sue labbra.
"Ehhh... i misteri della vita. " Un cuscino lanciato con violenza mise fine a quella penosa conversazione.

D come Draco, M come MisoginoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora