43|niente di cui discutere

1.4K 83 1
                                    

📍Città del Messico, Messico
Ottobre 2018

"Che significa che vi siete baciati?!" urla Max sconvolto, sbarrando gli occhi, dopo aver ascoltato il mio racconto di quello che è successo lunedì.
Durante questa settimana ci siamo visti molto poco, e tra i miei e i suoi impegni non c'è stata occasione di fermarci a parlare.

"Non urlare!" esclamo, tirandogli uno schiaffo sul braccio e facendogli segno con la mano di abbassare la voce.

"Come faccio a non urlare?!
Ma ti rendi conto?!
Perché nessuno dei due mi ha detto nulla?
Scommetto che anche Daniel lo sapeva." continua, sempre con lo stesso tono di voce, parlando velocemente senza fermarsi un attimo a respirare.

"Max, calmati.
Non è successo nulla.
Ci siamo baciati e basta.
Nemmeno io ho fatto tutte queste scene!" rispondo, incrociando le braccia al petto, lanciandogli un'occhiataccia.

"Avete più parlato dopo che è successo?" domanda, in tono un po' meno agitato.

"No, non ne ho il coraggio.
Quel bacio mi ha scombussolata totalmente." aggiungo, sospirando, portando le mani al volto e gettandomi sul letto.

"Devi chiarire la situazione con lui, altrimenti non riuscirete a buttarvi tutto questo alle spalle.
Sempre che tu voglia veramente farlo." continua, stendendosi di fianco a me.

"Voglio e devo farlo.
Sono convinta di quello che provo per Stoffel e voglio stare con lui, pensare troppo a quel bacio ha solo l'effetto di farmi fare inutili paranoie e mettere in discussione i miei sentimenti.
Ho bisogno di mettere fine a questa situazione." esclamo, sbuffando e accoccolandomi a lui.

"Peccato, vi ho sempre visti bene come coppia.
Ma se pensi che Stoffel sia la scelta giusta per te, me ne farò una ragione." risponde ridendo, facendomi sorridere.

"Dai è tardi, dobbiamo andare in pista." aggiungo, alzandomi dal letto, prendendolo per mano e trascinandolo fuori dalla stanza.

"Oggi sono sicuro di vincere." afferma sorridente, mentre entriamo nel paddock.
Dopo le qualifiche di ieri, in cui ha perso la pole per soli 30 millesimi, era davvero molto atterrito e soprattutto arrabbiato, con se stesso più che con Daniel.
Ma quello che è successo è anche servito a dargli più carica e determinazione per oggi, e sono sicura che ce la metterà tutta, e spero vivamente che vinca: se lo merita, per tutto l'impegno che ci sta mettendo.

"Se la vinco te la dedico." esclama ad alta voce, sorridendo, mentre entra nel suo box ed io proseguo verso il mio.
Saluto subito George con un abbraccio e mi siedo di fianco al mio ingegnere di pista, per svolgere la solita routine mattutina.
Oggi sono un po' più fiduciosa del solito, poiché ieri sono riuscita a qualificarmi in terza posizione, davanti a Lewis, e sono stata più veloce di lui in tutte e tre le sessioni di prove libere.
Dopo aver passato qualche ora a studiare dati e telemetrie, vado nell'hospitality per cambiarmi, prendere il casco e per poi andare direttamente verso la griglia di partenza.

Entro nella mia monoposto posizionata in seconda fila, tra quella di mio fratello e quella del mio compagno di squadra, che mi guarda e mi rivolge un sorriso prima di indossare il casco.
Mentre effettuo il giro di formazione, sento l'adrenalina a mille, accompagnata però anche dalla paura.
Mi aspetto molto da me stessa, e ho paura di non potercela fare, di essermi sopravvalutata; ho paura che tutte le persone che mi hanno definita non in grado di lottare fino alla fine e vincere il mondiale abbiano ragione, ho paura che tutto quello che ho costruito e mi sono guadagnata con tanta fatica durante questa stagione possa crollare da un momento all'altro e che io ne possa rimanere distrutta.
Faccio un profondo respiro per calmarmi quando ritorno in griglia di partenza e riposiziono la mia monoposto sulla terza casella.
Chiudo gli occhi per qualche secondo e quando li riapro, i semafori si spengono, e parto.

brothers | formula 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora