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È già da qualche giorno che mi sono trasferita nella capitale della Francia, Parigi, e domani sarà il mio primo giorno nella mia nuova scuola. Quando ero molto piccola vivevo qui, ma i miei genitori hanno preferito cambiare aria, ed ora non ricordo più niente di quando ero qui, beh del resto avevo solo cinque anni quando ci siamo trasferiti. Però questa città mi ha sempre affascinato.

Ed almeno mi sono allontanata da quel passato che non voglio ricordare. Da quegli amici che mi hanno voltato le spalle, ma sopratutto da lei...

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IL GIORNO DOPO...

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Mi alzo dal letto dove qualche secondo fa dormivo beata, calcolando che la stanchezza di ieri mi ha sopraffatto, mi sembrava che mentre svuotavo gli scatoloni il tempo non passasse mai. 

Mi preparo per uscire, devo andare a comprare del materiale per la scuola. Mi metto un paio di jeans e una maglietta bianca col pizzo rosa chiaro sulle maniche.

Esco di casa e mi dirigo al negozio, non appena comprato tutto torno nella mia abitazione. Mi avvicino alla porta d'ingresso, cercando le chiavi nel mio zainetto di pelle, noto, poggiato al lato della porta, un pacco indirizzato a me, il nome di chi l'ha spedito non c'è scritto. Va bé, lo porto dentro cosi lo apro e vedo di cosa si tratta.

Appena ho posato la roba che ho comprato ,salgo in camera mia e apro la scatola. Trovo al suo interno degli oggetti, che mi ricordano quei video giochi per la realtà virtuale, insieme ad un casco. Incuriosita li collego alla TV presente in camera e inserisco il cd in una fessura di una delle casse, indosso il casco e faccio l'accesso al gioco.

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Appena entro nel gioco vedo il mio personaggio,vestito con dei pantaloni neri, un top rosso con pois neri e con copertura sulle spalle nero con spacco ed insieme a dei guanti lunghi fino alla fine del braccio, sempre dello stesso colore. Circondata dall'oscurità, mi giro per vedere se riuscivo a trovare qualche indizio per uscire da quel tranello. Ad un tratto compaiono davanti a me delle scritte.

Ciao Marinette...

Sono il creatore di questo gioco, che ho donato a te ed ad altri ragazze e ragazzi per darvi un opportunità, l'opportunità di fare una vita differente da quella che voi avete e temete di continuare...

Questo gioco vi dà la possibilità di ricominciare, di essere voi stessi...

Perché proprio tu mi chiederai...

In realtà non lo so neanche io... forse era il destino che ha fatto si che io ti scegliessi o forse una casualità...

Potrai entrare nel gioco solo nei pomeriggi o le sere, e anche nei weekend in modo che tu possa passare anche del tempo nella vita reale e farti una domanda dentro di te...perché sono cosi diversa in questi due mondi? Cosa devo fare per essere me stessa...?
Ah e devo dirti un altra cosa... se perderai anche uno solo dei seguenti livelli il server del gioco si autodistruggerà e tu non potrai più giocare...
Comunque buona fortuna...

Appena il messaggio finisce la stanza si riempie di quadratini colorati che aprono subito dopo uno sfondo differente dal nero di prima, davanti a me è presente una città, che assomiglia a New York.

Compare un messaggio sulla visiera che indosso.

Prima Missione: spiare un soggetto sospetto. Mi compaiono insieme alla notifica anche un allegato dove trovo informazioni su dove si possa trovare l'uomo ed una sua immagine.

Non appena chiudo il file, sento dei passi di qualcuno alla fine del vicolo, è l'uomo che devo pedinare. Inizio a seguirlo, la strada principale è piena di gente, a mala pena riesco ad intravedere il soggetto, ma una strana sensazione non mi da pace, sembra che quella che viene pedinata sono io. Ad un tratto sento qualcuno tirarmi ad un angolo, mi posa una mano sulla spalla per abbassarmi. -Ma che cosa...?!- urlo io guardando il ragazzo, che mi tappa la bocca con una mano. -Zitta!- urla lui a sua volta, i nostri sguardi si incrociano, anche attraverso la visiera che indossa, i suoi occhi verdi da felino sembrano penetrarmi l'anima, ed i suoi capelli biondi disordinati alla luce della luna sembrano formare una corona d'oro. Ma di sicuro non è un re, ma solo un ragazzino irritante. Gli mordo la mano per liberarmi dalla sua stretta e gli dico -Zitto tu visto che urli...-.

-Chiariamoci ragazzina, smamma... non voglio averti tra i piedi mentre sto spiando il mio obbiettivo...- guardo la persona che indica, e sorpresa dico -Ma quello è il mio obbiettivo!- quando entrambi notiamo che l'uomo è sparito, di scatto corriamo, rimanendo sempre appiccicati al muro, uno opposto all'altro.

-Perché non te ne vai, sei solo d'intralcio.- dice il ragazzo. -Oh scusami... hai ragione prima vanno avanti i bambini...- dico beffarda vedendolo irritato -Vorrei rispondere prima le donne ma sai...non ne hai l'aspetto...- mi fa la linguaccia e allo stesso tempo l'occhiolino.

Faccio la finta faccia offesa -Mi spiace ma mi hanno insegnato a non parlare con gli sconosciuti...- leggo sulla schermata del gioco che dispongo di alcuni oggetti per la missione, tra cui una cintura con rampino automatico, allora lo utilizzo e salgo sul tetto.

-Ei! Cosi non vale!- urla il ragazzino ed io gli rinfaccio la linguaccia.

Missione: ottenere la valigetta del soggetto sospetto.

Appena rivedo l'obbiettivo, con velocità ed agilità, mi avvicino ad esso. Non appena l'uomo posa la valigetta a terra capisco che è quello il momento di agire. Prendo un altro oggetto dall'inventario, assomiglia ad una specie di yo-yo. Lo lancio facendolo aggrovigliare alla maniglia della valiggetta, ma nello stesso momento in qui io agisco, compare un'ombra da un vicolo vicino che anch'esso si aggrappa alla valigia.

-Ragazzina! Ancora non ti sei arresa.- dice il ragazzo di prima cercando di staccare la valiggetta dalla presa del mio yo-yo. -Mai...-  la tiro verso di me e quando l'ho tra le mani, comincio a correre.

Non posso perdere contro di lui senno...non potrò più giocare...

Ad un tratto qualcosa mi fa cadere e la valiggetta mi scappa di mano, strusciando per terra fino a sbattere contro una ruota di una macchina.
Mi giro per vedere cosa o chi mi ha fatto cadere...anche se penso già di saperlo. Il ragazzino tiene in mano un lungo bastone di metallo, che penso abbia utilizzato per farmi una specie di sgambetto.

-Sai cosi non vale...- gli accenno. Lui mi fa le spallucce e si dirige verso la valigia, anche io faccio lo stesso anche se lui mi precede di poco riusciamo a prenderla nello stesso momento.

In quel momento mi compare un altro messaggio dal server.

Missione Compiuta: livello superato. Per le prossime missioni trovare un compagno.
Istruzione per confermare il compagno: ....

Non finisco di leggere e noto che il ragazzo si è preso la valigetta e mi fa la linguaccia.
-Dammela subito!!- quando cerco di afferrarla, sfioro la mano di lui.

Messaggio: Bene hai scelto il tuo compagno. Congratulazioni!

-Cosa?!!- dico leggendo la comunicazione. -Ma sei scema? Non hai letto il messaggio?!- mi urla lui. -No! Okay?!- gli ribatto.
-Adesso siamo costretti a rimanere insieme!!-
-Allora chiariamoci... compagni non vuol dire stare insieme!-
-Ma lo vorresti...- alza il sopracciglio in modo perverso.
-NO!!-
-Se volevi essere la mia compagna, bastava chiedere...- afferma lui alzandomi il mento con il dito. -Non crearti false speranze, non sarò mai tua...-
-Vedremo...-
-Si vabbè, ciao.-

Mi allontano per disconnettermi dal gioco ma lui dice una frase che mi precede -Ci vediamo la prossima volta Lady Bug...-
Si disconnette. Non capisco come abbia fatto a sapere il mio nickname. Nell'attimo in qui premevo il pulsante di uscita, vedo un altro nome vicino al mio...
"Chat Noir"

Hate in Reality but Love in the Game - MiraculousDove le storie prendono vita. Scoprilo ora