Capitolo Quattordici

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Tiro via il lenzuolo insieme a tutto quello che c'è sopra creando un agglomerato di biancheria al centro del pavimento,provo a lavare via la macchia ma l'accanimento contro il lenzuolo mi serve solo per sfogare la rabbia cocente
Come ha potuto fare una cosa del genere?
Ecco l'unica domanda che mi rimbomba in testa facendomi male
Mi pulisco fino a graffiarmi la pancia con la spugna
Tra tutte le cose meschine
Ripugnanti
Violente
Che ha fatto nel tempo questa è stata la peggiore di tutte
Indosso la prima cosa a caso e ributto tutte le cose mie ed EJ nella valigia, non mi preoccupo nemmeno dei capelli bagnati che gocciolano sulla maglia,l'unica cosa che voglio è tornare a casa con mio figlio e rimettere le distanze tra noi
Esco lasciando la valigia accanto alla porta della dependace e mi avvio a grandi passi verso quella principale
Busso diverse volte prima che una cameriera appaia all'uscio
Inizia a parlare ma non capisco assolutamente niente,la cosa che mi è ben chiara è che tiene la porta socchiusa bloccandomi l'ingresso
«Dov'è mio figlio?» alzo di poco la voce
Lei per tutta risposta fa guizzare gli occhi in maniera sospetta accendendo un campanello d'allarme nel mio cervello
«Mi dispiace» la spingo via guadagnandomi l'ingresso in casa che è completamente vuota
« Saranno tutti da Isabela» salgo le scale di corsa ma continuo a non sentire assolutamente niente
Mi trattengo dall'urlare il nome di EJ solo per rispetto della defunta
Mi prende il panico quando capisco che al piano superiore non c'è anima viva
Mi fermo sull'ultimo gradino mentre il cuore mi martella nelle orecchie e così sento le voci provenire da qualche stanza al piano inferiore, faccio un respiro profondo ed inizio a seguire il rumore
Mi fermo davanti ad una porta enorme, sicuramente saranno tutti riuniti lì dentro per l'occasione funesta
« Prendi EJ e vai via» provo a darmi coraggio da sola,in altre occasioni sarei scappata a gambe levate,ma questa volta non ci sono solo io,il mio obiettivo primario è quello di portare via il mio bambino da questo inferno
Spalanco la porta e quello che mi trovo davanti mi lascia senza parole
Decine di persone sedute intorno ad un tavolo intente a cenare in tutta allegria,individuo subito Harry seduto accanto a José ma quando vedo EJ in braccio ad Isabela mi viene quasi un infarto
Si girano tutti a guardarmi chi sorpreso e chi con aria colpevole
«Che diamine significa?!» urlo come una matta facendo sobbalzare tutti i presenti
Harry si passa le mani nei capelli prima di alzarsi e venirmi incontro con il suo solito controllo
Sta per aprire bocca la mia mano va a scontrarsi con la sua faccia ancora prima che emetta una singola sillaba
«Stai dando spettacolo» mi afferra per la spalla e mi trascina fuori dalla stanza
«Spettacolo?! Isabela in fin di vita?? Che diamine sta succedendo?» provo a divincolarmi dalla sua stretta di ferro
«Torna in quella fottuta baracca» mi spinge via facendomi cadere a terra
Per mia fortuna l'erba morbida attutisce il colpo
Provo a rialzarmi spinta dall'urgenza di riprendermi mio figlio e scappare da questo circo infernale
« Perché porca puttana devi fare sempre così?!» urla con rabbia gelandomi fino all'ultima goccia di sangue
Mi rimetto in piedi a fatica mentre il mio cervello inizia a calcolare tutte le possibilità per arrivare in quella maledetta casa senza niente di rotto
« Non ci provare nemmeno» Harry mi blocca la via come farebbe un predatore con una preda ormai in trappola « Fai come ti dico Grace e tra qualche giorno torneremo tutti a casa» mi spinge nella direzione opposta
«Ridammi mio figlio» ringhio peggio di un cane provocandogli un cipiglio
« È anche mio figlio Grace ed è bene che inizi a fartelo entrare in quella fottuta testolina che ti ritrovi» si abbassa per arrivare alla mia altezza prima di bloccarmi il mento tra le dita « Fa come ti ho detto» mi lascia il viso di colpo facendomi barcollare prima di avviarsi di nuovo in casa,la stessa casa dov'è mio figlio e dove non posso entrare o non vogliono farmi entrare ma questa volta non me ne starò in un angolo a guardare
Rientro nella dependace e afferro al volo la borsa lasciata all'ingresso,non mi fermo nemmeno quando sento la voce di Marcela in lontananza che mi implora di non uscire
Cerco la prima stazione di polizia con il navigatore del cellulare..che dista oltre 10 chilometri
«Ti sei trovata in situazioni peggiori Grace non fare la cagasotto proprio ora» parlo al niente solo per sentire rumore,la casa è terribilmente isolata dalla città e le stradine in terra battuta ai confini di quella che sembrerebbe una strada secondaria non mi fanno per niente impazzire,basterebbe un niente per finire travolti da qualche auto
Controllo in maniera spasmodica il cellulare e anche se sto praticamente correndo sembra di non arrivare mai a destinazione
Maledetto Harry
Lui ed i suoi trucchi del cavolo,ma questa volta ha davvero raschiato il fondo,usare una scusa del genere per cosa?
Per portare Edward il Brasile?
Per costringere me ad accompagnarli?
Non ha senso
Tutta questa storia non ha davvero nessun senso
« Qualcuno deve aiutarmi!» entro come una furia in quella che sembrerebbe un distaccamento di una stazione di polizia
L'ingresso è totalmente spoglio,solo alcune sedie ormai logore riempiono le pareti umide e con la pittura scrostata
Attendo con l'ansia alle stelle ma nessuno sembra accorgersi della mia presenza,sono tutti impegnati a guardare una partita di pallone su una piccola tv portatile in bianco e nero
« Hanno rapito mio figlio!» sbatto le mani sulla scrivania alzando nuvolette di polvere,per fortuna questo gesto sembra attirare la loro attenzione
Uno dei tre indica una stanza separata dall'ingresso da un semplice paravento per camere da letto
«Il padre di mio figlio l'ha rapito..deve aiutarmi la supplico» il poliziotto per tutta risposta mi guarda come se ne venissimo da due mondi opposti
Trovo il primo traduttore sul cellulare e digito la stessa frase detta a voce prima di spostare l'apparecchio alla sua vista
Per fortuna questo metodo sembra funzionare,inizia a digitare domande su domande ed io fornisco la risposta nello stesso modo
"Da chi è stato rapito?" fa scivolare veloce il cellulare nella mia direzione forse rendendosi conto dell'urgenza della situazione
Harry potrebbe portare EJ ovunque e finirei per perderlo
"Harry Styles"
Legge appena il nome ed il cognome e nell'attimo esatto che lo fa il suo viso cambia espressione
«Vete! vete!» inizia a spingermi verso la porta senza darmi possibilità di chiedergli che diavolo sta dicendo
Afferro il significato delle sue parole appena fa scattare la serratura dietro le mie spalle
È possibile che l'influenza degli Styles arrivi fin qui?
Magari era già tutto programmato e nessuno mi aiuterà a riprendermi Edward
...
Esco disperata dalla settima stazione di polizia,ho passato ore a cercare aiuto ma nessuno sembra intenzionato ad offrirmelo
Appena sentono la parola Styles fanno tutti un passo indietro
Guardo il cielo ormai scuro
Anche se è notte inoltrata la città pullula di vita,decine di bar offrono musica ed alcol a fiumi ai turisti che ballano per strada
Mi siedo in disparte su una panca mentre un gruppo di ragazzi ormai ubriachi ci prova con qualunque cosa gli passi davanti
Sobbalzo quando la cameriera poggia con poca grazia un bicchiere con del liquido rosso sul tavolo versandone buona parte del contenuto sulle mie mani
«Non ho ordinato niente» mi asciugo il dorso sui pantaloni prima di allontanare il bicchiere
Lei si limita ad indicare qualcuno seduto all'interno del locale,l'uomo per tutta risposta fa un sorriso prima di alzare il suo di bicchiere in segno di saluto
«Ti è stato offerto» fa spallucce prima di tornare all'interno del piccolo locale
Alzo gli occhi al cielo appena sento la panca scricchiolare sotto il peso di qualcun' altro
«Americana?»
Non mi meraviglio alla vista dello stesso uomo che era nel bar
Mi limito a fare un cenno con la testa,non è esattamente la serata per fare conoscenze
«Bevi!» spinge di nuovo il bicchiere alla mia portata mentre svuota quasi il suo
«No grazie..si è fatto tardi devo proprio andare» faccio per alzarmi ma lui non sembra essere dello stesso parere,mi blocca per un polso impedendomi qualsiasi movimento
« Come sta Styles?» sorride sornione portando alla luce diversi denti d'oro
«Lasciami andare!» provo a liberarmi ma sembra di avere il braccio chiuso in una morsa
«Siediti e fa la brava» si alza la camicia a fiori mostrando il calcio della pistola nascosta nei pantaloni
«Che cosa vuoi da me?» riprendo posto sulla panca mentre lui sorride soddisfatto
Capelli rasati
Robusto e con un tatuaggio a forma di serpente sul collo
Non mi stupirei più di tanto se saltasse fuori che è qualche spacciatore a cui Harry deve dei soldi
«Harry ti deve dei soldi?» la butto lì sperando di capirci qualcosa ma lui per tutta risposta scoppia a ridere sputandomi goccioline di saliva addosso
«Qualcosa del genere» fa un cenno alla cameriera che torna con un altro bicchiere colmo di liquido rosso
« Se deve pagarti qualcosa non posso aiutarti..ho solo cento dollari sul conto» faccio un respiro profondo per non iniziare ad urlare dalla disperazione
Ovunque vada finisco nei casini per colpa di Harry e questa storia sta iniziando a logorarmi nell'anima
«Non voglio soldi da te» schiocca la lingua sotto il palato prima di sorridere di nuovo « Solo un po' di compagnia» indica il bicchiere destinato a me ancora mezzo pieno sul tavolo facendomi intendere di doverlo bere
Forse uno dei pochi insegnamenti che mi ha dato Harry è proprio quello di non bere mai bevande offerte da qualcuno che non conosci,potrebbe esserci qualsiasi tipo di sostanza all'interno senza che te ne renda nemmeno conto
« Non bevo alcolici la mia religione me lo vieta» provo a buttarla sul religioso sperando e pregando di impietosirlo al punto da lasciarmi andare
« Anche io sono molto religioso» tira fuori dalla camicia una collana con un crocifisso troppo grande per non essere notato « Conosci il settimo comandamento?» inizia a fissare il vuoto assumendo un aria tutt'altro che rassicurante
« Non rubare» impreco mentalmente per tutte le volte che ho sentito mio padre ripetermeli
«L'ottavo?» continua a fissare il nulla
«Non mentire» inizio a muovere nervosamente una gamba facendo vibrare l'instabile panca in legno questo però sembra riportarlo tra i vivi
«E se uno ruba e mente secondo te.. qual'è la giusta punizione?» prende un sigaro dal taschino della camicia e lo porta alla bocca come se stessimo avendo un normale scambio di idee
«Non saprei..non me le sono mai poste queste domande» guardo la strada che va a liberarsi pian piano
Probabilmente se mi fossi fatta questo genere di quesiti, a quest'ora Harry sarebbe sotto terra ed io in carcere a marcire
« Noi non trattiamo bene gente del genere» mi butta del fumo in faccia facendomi tossire «Andiamo a fare un giro» mi afferra per una spalla ed inizia a spingermi nella direzione opposta a quella di due poliziotti
È la mia occasione per scappare
«Non farlo» mi mostra una foto di Marcela e José «Sarebbe un vero peccato dovergli sparare» aggancia il suo braccio al mio
«Cosa vuoi da me?» alla fine è chiaro come il sole che gli servo a qualcosa,anche se non so bene a cosa
« Informazioni» mi spinge in un vicolo buio e con un insopportabile puzza di urina
«Non posso aiutarti..non so assolutamente niente di quello che fa» muovo il braccio nel buio alla ricerca di un appoggio
«Proviamo..magari sono fortunato» sento lo scatto di qualcosa prima ancora di sentire una lama fredda accanto alla gola « Dov'è il primogenito di Styles?» preme più forte mentre a me il cervello ha una specie di tilt
Primogenito?
Edward?
« Di cosa stai parlando?!» alzo un po' troppo la voce facendolo quasi sobbalzare «Harry ha un figlio?» questa volta sono io che inizio a strattonarlo per la camicia
«Non sai davvero niente allora» sospira insoddisfatto mentre a me manca l'aria «É un vero peccato..sembri una brava ragazza.. dirò una preghiera per te»     sento l'aria spezzarsi e poi un dolore lancinante al braccio
Barcollo all'indietro prima di inciampare su qualcosa a ridosso del muro «Ti prometto che non sentirai niente» le sue mani si stingono intorno al mio collo e per quanto provi a liberarmi è come essere bloccata sotto un masso
«Lasciami andare ti prego» inizio a piangere al pensiero che non rivedrò più EJ ne i miei genitori
«Shh» stinge più forte mozzandomi il fiato
Devo impormi di restare vigile anche se è come avere una lama incandescente in gola
Sto per perdere i sensi ma il fischio di ruote sull'asfalto mi fa rinvenire
«Josè!» sento la voce di qualcuno in lontananza «È lì! È lì!» i rumori di passi rimbombano all'interno del vicolo rendendo il rumore insopportabile
«Figlio di puttana!» riconosco la voce di Harry «Ti ammazzo con le mie mani!» solleva l'uomo da terra e lo scaraventa contro qualcosa
«È tutto okey Grace» José mi si para accanto «Respira piano» preme la sua mano contro il mio braccio
Cerco di aguzzare la vista per vedere Harry,ma tutto quello che riesco a scrutare sono due sagome nel buio
«Dobbiamo andare!» José prova a rimettermi in piedi,appena si rende conto che non sono in grado di camminare mi carica in braccio «Harry!» lo chiama ma non ottiene risposta,l'unico rumore è quello di qualcosa sbattuto contro il muro
«Andiamo a casa» si avvia a grandi passi alla macchina,vorrei dirgli di trovare Harry,che quell'uomo è armato ma non riesco ad emettere una sola parola
Mi sistema alla buona sul sedile posteriore,devo impegnarmi più del dovuto per capire che le sue mani sporche di sangue sono dovute alla ferita al mio braccio «Non preoccuparti Grace» si pulisce sui pantaloni notando forse il mio sguardo allarmato « Non ha toccato arterie ne nervi» fa scivolare la sua cintura intorno al mio braccio prima di stringere forte
Sobbalzo a causa della portiera sbattuta
«Parti porca puttana» Harry da un colpo alla scocca prima di girarsi nella mia direzione
E così che lo vedo
È completamente ricoperto di sangue

Salve babbane!
Come state?
L'allergia mi ha abbandonata ed ho potuto finalmente postare!😎
Che ne pensate?
Attendo le vostre impressioni!
E mi raccomando sharate la storia!!😂😂😂

Falling in Love (Sequel di Slave To Love) #Wattys2019#Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora