𝒟𝒾𝒶𝓇𝓎.

• 𝓣𝓮𝓶𝓹𝓮𝓼𝓽𝓪. •

Oggi fuori piove.
C'è un'aria pesante creata dal vapore dalla pioggia, che sfiora il sole.
Non c'è nessuno dentro casa, ci sono solo io.
Non si sente nessuno: parlare, discutere o urlare. Si sente solo il silenzio che parla in alcune parti.
Muto racconta i fatti degli altri, e mi fa compagnia e quando sono sola si nasconde tra le vuote stanze di casa mia.
Ma queste stanze, si riempiono di racconti di ogni tipo. Adoro per questo il silenzio. Riesce a capirmi nei momenti più difficili e non mi frena dallo sfogarmi con questo, mi ascolta e non mi risponde, infatti, conversa con me così.
A differenza della tempesta che sono tutti gli altri: i fidanzati, gli amici...
Loro creano scompiglio tra il silenzio, il rumore della pioggia, l'aria pesante creata dal vapore. Loro sono sempre la rovina di quello che voglio fare e del mio prezioso tempo, nonostante tutto questo, cerco comunque di tenerli vicini a te.
Mi vogliono male in fondo e io ci credo.
In verità darebbero la vita per me.
Solo per me...
o solo per loro?
Io non c'entro nulla con quegli amici, con quelle relazioni che durano solo una parola, che vola via nel vento, perché alla fin fine nessuna persona ti darà quello che vuoi.
Io credevo in lui.
Ci credevo.
Alla fine mi ha deluso, un esempio è questo.
Solo esempi, che forse nessuno capirà, ma io sì, voi no.
Lui sì.
Io no.
Siamo due persone differenti.
Lui è pieno di persone attorno.
Io sono senza persone attorno.
Prendono tempo...
Prezioso, utile, poi alla fine? Non vedo la differenza tra i sentimenti e il contatto fisico.
Lui non lo capisce.
Io lo capisco.
Siamo due persone diverse.
Diversi, sì, diversi.
Lui, probabilmente, mi ama ancora.
Sì, forse.
Non lo so.
Mi viene un dubbio.
Sì, mi ama ancora, lo so com'è fatto, gli voglio tanto bene.
Mi manca però.
Sì, mi manca.