Winter is here

310 21 4
                                    

La notte era calata sulle strade di Approdo del Re, la capitale dei Sette Regni non era mai stata così silenziosa. Il rumore dei suoi passi che riecheggiavano nello stretto vicolo erano l'unica cosa udibile. Si strinse nel suo mantello e risistemò il cappuccio sul capo mentre, imperterrita, proseguiva la sua avanzata. Il freddo pungente rendeva l'aria pesante e le faceva bruciare i polmoni, mentre nubi di condensa fuoriuscivano dalle sue labbra arrossate e screpolate. Avrebbe dovuto esserci abituata a quel clima, in fin dei conti era nata e cresciuta a Grande Inverno, ma la lontananza da casa sua e la permanenza nelle terre del Sud avevano contribuito a renderla molto più sensibile allo sbalzo termico. Di una cosa era certa però, quella temperatura così rigida preannunciava solo una cosa, l'inverno stava arrivando e lei sapeva perfettamente che quello sarebbe stato il peggiore che il Mondo Conosciuto avesse mai visto. Scosse la testa ed aumentò il passo, decisa a raggiungere al più presto il luogo in cui avrebbe dovuto incontrarsi con la sua Regina. Non le era ancora molto chiaro il perché la donna volesse incontrarla, a quell'ora della notte ed in un posto simile, ma non era compito suo fare domande, lei eseguiva e basta, non si sarebbe mai rifiutata di contraddire gli ordini della corona. Alzò lo sguardo ed i suoi occhi si scontrarono con l'insegna del bordello in cui la donna aveva deciso di fissare il loro incontro. Una flebile luce rischiarava la scritta color porpora, spiccando nel buio della notte. D'istinto la sua bocca si storse per il disappunto, la confusione ad accompagnare gli ultimi passi che la separavano dall'entrata di quel posto fatiscente. Varcò la soglia d'ingresso e le palpebre si socchiusero di scatto, infastidite dall'improvvisa luce delle candele poste lungo le pareti assieme a delle torce. Le prostitute si muovevano sinuose tra i divani e le varie stanze in cui, probabilmente, veniva consumato più di un rapporto puramente carnale. Una di loro le passò di fianco e le strizzò l'occhio con fare ammiccante, il suo sguardo cadde sui seni scoperti della donna, solo un leggero pezzo di stoffa trasparente le ricopriva il resto del corpo, lasciando davvero ben poco all'immaginazione. Deglutì rumorosamente prima di costringersi a distogliere lo sguardo, non poteva permettersi tali distrazioni. Era lì per un motivo ben preciso e, inoltre, non avrebbe mai ceduto alla lussuria che quel posto vendeva per pochi spicci.

- Cerchi qualcuno, dolcezza? - Una voce bassa e strascicata la fece trasalire, distogliendola dai suoi pensieri impuri. Voltando il capo i suoi occhi si scontrarono con un paio di iridi color miele, la donna la osservava con malizia, il labbro inferiore stretto tra gli incisivi ed un sorriso irriverente nascosto tra di essi. A giudicare dal suo accento e dall'abbronzatura della sua pelle non era di quelle parti, una Dorniana probabilmente.

- Sono qui per incontrare una persona, - riferì in modo serio e composto.

- E... - iniziò a dire l'altra, muovendo alcuni passi nella sua direzione ed afferrandole un lembo del mantello nero che indossava, - quella persona potrei essere io? - Domandò in fine, il tono di voce sempre più basso e provocante. Lei rimase immobile per alcuni secondi, permettendole di fare ciò che voleva prima di abbassare il viso ed avvicinarsi a quello abbronzato della giovane. Le posò una mano sulla guancia e le regalò una leggera carezza, poi, mantenendo il contatto visivo con le iridi scure dell'altra, si avvicinò fino a far sfiorare le loro labbra e, - no. - Rispose un attimo prima di allontanarsi, lasciando la Dorniana stordita e insoddisfatta. Riuscì chiaramente a vedere la frustrazione, mista a delusione, che attraversò quegli occhi ambrati.

- Non sai cosa ti perdi, dolcezza. - La schernì l'altra, cercando di mascherare il suo orgoglio ferito.

- Forse un'altra volta, - le sorrise irriverente, prima di voltarsi e far vagare nuovamente il suo sguardo su tutta la sala. Adesso che osservava meglio e che i suoi occhi si erano abituati alla luce, si accorse che quel bordello aveva qualcosa di strano. Non vi erano uomini al suo interno.

- Dimmi chi stai cercando, ti aiuterò a trovarla. - La voce della Dorniana tornò ad attirare la sua attenzione, il tono leggermente più annoiato rispetto a prima. Lei si voltò e la osservò in silenzio, indecisa se fidarsi oppure no. In fin dei conti si trattava di una prostituta ed era risaputo che di loro non c'era da fidarsi, non in tempi come quelli comunque. Quando l'inverno era alle porte, così come la guerra, che negli ultimi mesi gravava sull'intera capitale come un macigno. Le persone avrebbero fatto di tutto pur di salvarsi la vita e restare al sicuro, e tradire ormai era all'ordine del giorno. La Dorniana non sarebbe stata certamente un'eccezione.

Winter is hereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora