27. Ero persa, nessuno poteva evitarlo

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Piper's pov, il giorno dopo
«in che senso ubriaca?» chiedo perplessa a Sam mentre ci sediamo al tavolo del nostro solito bar di fiducia all'interno del campus, pronte a fare colazione con cappuccino e cornetto

«ubriaca, Piper, come te lo devo spiegare?» mi risponde lei spazientita «stava barcollando a testa bassa tra la 18esima e la 19esima strada, non si è accorta di me e mi ha urtata» spiega ancora la mia amica addentando il suo cornetto «stava perdendo l'equilibrio ma è riuscita a rimanere in piedi perché si è appoggiata al palo di un semaforo»

«e tu non hai fatto niente?!» chiedo ancora leggermente nervosa, pensando al fatto che Alex sia stata abbandonata a se stessa in quelle condizioni

«volevo aiutarla ma alle sue spalle ho notato una ragazza che la stava rincorrendo, presumo sia Nicky» mi risponde lei alzando le mani a mo' di difesa, cercando di non farmi agitare «la cosa strana è che appena mi ha urtata, ha alzato il capo per sapere contro chi si fosse scontrata e immediatamente ho notato i suoi occhi gonfi, lucidi e arrossati»

«quindi?» domando tranquillamente, sorseggiando il mio cappuccino e controllando le ultime notifiche sui vari social «era fatta persa, non m'importa»

«stronzate!» risponde lei a tono «lo sai meglio di me che Alex non toccherebbe mai la droga» insiste ancora prendendo le difese della mia ex «andiamo Piper, stava piangendo!»

Impossibile, Alex non è il classico tipo che piange, non ci crederei nemmeno se la vedessi.

«si vede che non conosci Alex» rispondo sorridendo beffardamente «fidati, non piangerebbe mai»
«pensa quello che vuoi» insiste Sam «ma io so cosa ho visto»

«d'accordo e allora?!» sto iniziando ad innervosirmi; avevo detto chiaro e tondo che non avrei mai più voluto parlare di Alex perché avrebbe soltanto peggiorato la mia situazione «basta ok?! Non me la devi nominare più!» dico ancora alzando la voce e attirando qualche sguardo di qualche ragazzo su di me «ne ho abbastanza» sussurro poi, abbassando il capo e aprendo il mio libro per studiare

«come vuoi» conclude Sam con tono arrendevole, aprendo a sua volta il libro e non accennando più al suo incontro con Alex di ieri sera.

Central Park, 2 ore dopo
andiamo Piper, stava piangendo!

Le parole di Sam continuano a frullarmi per la testa anche se mi ero ripromessa di non pensarci più e soprattutto di non voler più parlare di Alex.

Ma è inevitabile, continuo a pensarci.

Non credo proprio che Alex stesse piangendo, era ubriaca, certo, ma non così tanto da indurla a piangere.
Conosco Alex, non è da lei un atteggiamento simile, e non lo sarà mai.

«va bene, Robert, ci vediamo tra poco!»

mentre sto cercando di studiare al mio solito tavolo a Central Park dopo aver deciso di saltare le lezioni all'università per la poca voglia e perché sto decisamente indietro col programma da portare all'esame, sento una voce abbastanza familiare che mi distrae, inducendomi ad alzare il capo.

A pochi metri di distanza da me, sul viale alberato che costeggia il chiosco vicino al quale si trova il mio tavolo, vedo Nicky che ha appena riattaccato una chiamata al cellulare.

Da quando mi sono lasciata con Alex, non ho mai più risolto la questione con Nicky, non che dovessi chiederle scusa, sia chiaro, anzi è solo colpa sua se io e Alex ci siamo lasciate, ma almeno se chiarissi con lei, non sarebbe un grosso problema.

Io continuo ad avere la coscienza pulita, non devo chiedere scusa a nessuno se non a me stessa per aver permesso a qualcuno di calpestare e rovinare la mia felicità in quel modo così assurdo e violento.

Shall I compare thee to a summer's day?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora