amore proibito

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Erano le 7 del mattino quando Amanda Jackson si era appena svegliata per prepararsi a un altro dei suoi giorni di lavoro monotoni. Quel giorno però, qualcosa sarebbe cambiato, perché Amanda avrebbe trovato a lavoro con lei un altro collega, non si sa se maschio o femmina.
"Spero non mi capiti una stupida che non sa fare il suo lavoro o uno sciocco che pensi che questo lavoro sia un gioco." Pensò Amanda tra sé e sé.
Amanda Jackson era considerata l'investigatrice più famosa di tutta New York, era anche una bella donna, giovane ma matura. 30 anni portati con fierezza e maturità.
Dopo essersi preparata e essersi messa una camicetta bianca, una gonna attillata nera che arrivava fino alle ginocchia e essersi sistemata i suoi lunghi capelli mori che teneva sciolti, Amanda salì sulla sua Range rover bianca e si diresse verso il suo ufficio.
Appena arrivata, in perfetto orario, salutó Karen, la segretaria, nonché la sua migliore amica e si diresse verso la sua scrivania.
<Amanda, potresti venire un attimo? Vorrei presentarti il tuo nuovo collega.> Disse Josh, il suo capo.
"Ok, so che è maschio" pensò Amanda guardando in aria.
Arrivati al grandissimo ufficio del capo Amanda entró, e una sedia si girò verso lei.
Si alzò in piedi un uomo alto, sulla trentina come lei, con i capelli ancora un po' spettinati e gli occhi verdi, che davano ancora più effetto al suo sguardo seducente e tranquillo.
<Sono Stan Ice, piacere di conoscerla signorina Jackson>
<Mi chiami pure Amanda.>
Ice accennó un sorrisetto e una fossetta si formó sulla sua guancia.
<Bene signor Ice, Amanda le mostrerà il suo ufficio, accanto a quello di lei. Se ha bisogno di qualcosa può sempre rivolgersi a me o ad Amanda.>
Ice ringrazió il capo e si mise a seguire Amanda verso il suo ufficio.
<Questo è il mio ufficio?> Disse Ice guardando in giro.
<No. È il mio, dobbiamo metterci a lavorare su un caso.>
<Sono tutto orecchie>
<La scorsa notte William Smith è stato assassinato nella sua villa, con lui c'erano, sua moglie, sua nipote adottiva e il fratello di sua moglie, proveniente da Washington.> Disse Amanda sfogliando un fascicolo.
<Dobbiamo subito andare sulla scena del crimine. La scientifica è già lì.>
Ice la seguì subito, salendo sulla macchina di Amanda e ammirandola.
Arrivati a Villa Smith, i due investigatori oltrepassarono il nastro della polizia, mostrando i documenti ad alcuni agenti e arrivando dentro casa.
Sul divano c'erano due donne, una donna bionda sulla quarantina d'anni e molto elegante e una giovane donna sulla ventina d'anni che sembrava essere appena uscita dal college. La vittima non era vecchia, aveva 45 anni e non aveva problemi economici.
<Salve, Amanda Jackson. Lui è il mio collega Stan Ice, siamo qui per farvi alcune domande. Se possibile.> Disse Amanda sedendosi su una poltrona in pelle.
<Signora, quando è stata l'ultima volta ad aver visto suo marito?> Chiese Ice mettendosi le mani in tasca.
<Ieri sera, a un ballo in maschera in stile 800, l'ho visto entrare con qualcuno nel suo studio, ma non ho visto chi.> Rispose la signora con voce singhiozzante.
Amanda si alzò dalla poltrona e si diresse nello studio insieme a Ice. Fermó un uomo della scientifica e gli chiese se avessero trovato qualche indizio e l'arma del delitto. L'arma con cui Smith era stato ucciso era un fucile da caccia che la vittima collezionava, ma c'era anche un mozzicone di sigaretta sporco di rossetto rosso sul pavimento. Di certo, non poteva essere stato il fratello della ormai vedova Smith.
<Amanda, io vado a vedere le camere della nipote adottiva e della moglie, vedo se riesco a trovare qualcosa.> Disse Smith facendo un occhiolino ad Amanda che rimase sorpresa di quel gesto.
Davanti al comodino c'era un rossetto caduto per terra. Ice lo analizzò bene e chiamò la scientifica per analizzarlo e vedere se corrisponde al rossetto trovato sul mozzicone di sigaretta.
Tornò da Amanda che stava facendo alcune domande al fratello della vedova.
<Mi sa che per oggi abbiamo finito qui>
<Sì forse hai ragione Ice.> Disse Amanda prendendo il suo cappotto
<Ei, ti andrebbe di prendere un caffè?> Disse Ice facendo spuntare un sorrisetto
<Io ho occhi solo per il mio lavoro, e ti conosco solo da un po' di ore. Chi mi dice che tu non sia un serial killer?> Disse Amanda aprendo lo sportello della sua Range Rover.
<Te lo dico io, e non accetto un no come risposta>
<E va bene> disse Amanda alzando gli occhi al cielo ma sorridendo.
Andarono nel bar più vicino, molto elegante ma quotidiano e accogliente,  un po' come quei due.
<Macchiato grazie> disse Ice sorridendo alla barista che diventò rossa e si nascose dietro la macchinetta per nascondersi.
<Macchiato anche per me> disse Amanda non togliendo gli occhi di dosso
Ad Ice.
<Allora Ice, come sei arrivato qui, a New York?> Chiese Amanda sorseggiando il suo caffè e fissando Ice.
<Oh beh, ho lavorato per un po' come investigatore in Francia, e adesso eccomi qua.
"Chissà perché è venuto qui a New York, in fondo, se aveva un buon lavoro in Francia, non c'era motivo di venire qui a New York, giusto?" Pensó Amanda, ma decise di non chiederglielo.
Improvvisamente Amanda ricevette una telefonata dal lavoro, sì alzò e inizió a dire qualcosa che era inascoltabile per Ice.
Dopo circa due minuti Amanda riattaccó e si avvicinó ad Ice.
<Hanno trovato qualcosa?>
<Beh sì, il rossetto trovato nella camera della vedova corrisponde al rossetto sulla sigaretta, è quasi certo che sia lei ma non hanno ancora tutte le prove. Per ora la porteranno in carcere in attesa della scoperta di tutti i fatti e della sentenza col giudice.> Disse Amanda posando il suo telefono nella borsa.
<C'è ancora qualcosa che non mi torna però. Dobbiamo andare sulla scena del crimine un'altra volta.> Disse Ice perplesso.
Arrivati di nuovo a Villa Smith, i due entrarono e si separarono per cercare di trovare qualcosa.
<Io vado a vedere se trovo qualcosa nelle camere della nipote adottiva e della vedova, tu guarda se riesci a trovare qualcosa nello studio di Smith.> Disse Amanda salendo le scale.
Decise di guardare prima nella camera della vedova, poi però, non avendo trovato nulla si diresse in camera della nipote adottiva. Guardò un po' in giro, ma non trovó nulla di interessante, stava per lasciare la stanza quando una lettera cadde per terra dall'armadio.
L'aprì e inizió a leggerla. Non poteva crederci, in quella lettera c'era scritto:
"Caro William,
Ti scrivo questa lettera per ricordarti di tutto il nostro tempo che abbiamo passato insieme, il nostro amore proibito, ma così passionale da lasciare tutti senza fiato. Mi si è spezzato il cuore quando ho scoperto che Melany, tua moglie, era rimasta incinta.
Tu avevi detto di amarmi. Erano tutte cazzate quindi. Perché non hai detto a Melany di noi due?! Perché non lo hai fatto William?! Noi ci amavamo, e io non posso sopportare questo. Addio, Mon Amour."
Amanda era sconvolta. Si precipitò subito in ufficio da Ice che sembrava di aver trovato qualcosa.
<Amanda! Guarda cosa ho trovato!> Ice non lasciava parlare Amanda che ovviamente aveva la prova decisiva su chi era l'assassina di Smith.
<Guarda, ho trovato questa ciocca di capelli mori sotto la scrivania e vicino al corpo! La moglie di Smith non è mora! È bionda! Quindi, deve essere stat-> Ice non fece in tempo di finire la frase che Amanda lo interruppe subito
<Ho trovato questa lettera!> Disse Amanda porgendogliela davanti, Ice era sconvolto quanto Amanda e portò la lettera ad un agente della polizia.
<Oh grazie signorina Jackson, e grazie signor Ice.> L'agente fece un segno di ringraziamento col cappello e si allontanò
<Fantastico!> I due presi dall'euforia si abbracciarono, ma appena si resero conto del gesto appena compiuto si staccarono subito per l'imbarazzo.
<Vedo che il tuo primo caso è andato alla grande> disse Amanda guardandolo.
<Il nostro primo caso.>  La corresse Ice facendole l'occhiolino.
Amanda si voltò per l'ultima volta a guardare casa Smith.
<Wow, certo che l'amore a volte fa danni eh> disse Ice non togliendo gli occhi di dosso su Amanda
<Già> i due investigatori salirono in auto e misero in moto.
<Sei furbo, Ice. Non me lo aspettavo in realtà.> Disse Amanda facendo un ghigno.
<Ci sono molte cose che ancora non sai di me, Jackson.> Disse Ice facendole l'occhiolino per poi allontanarsi da Villa Smith, dove l'amore aveva ucciso un uomo.








MY SPACE

Ciaooooo ragazzi, questa è una nuova storia che ovviamente spero vi piaccia, prometto già che cercherò di essere il più attiva possibile lol, comunque spero che la storia vi piaccia e niente, ciaooooo

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 19, 2019 ⏰

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