Suona la sveglia, ma sono già in piedi.
L'ansia da primo giorno di scuola mi sta mangiando.
Generalmente soffro spesso di attacchi di ansia o panico, ma riesco a controllarli. Altre volte invece sembra che il mio stomaco sia una montagna russa, uno scarabocchio a penna stilografica.
Prima di lasciare la mia camera per andare a prepararmi controllo il mio cellulare.
tante notifiche, ma mai una da lui.
Ormai sono attratta da lui da due anni, ma spesso mi sembra di stare rincorrendo il nulla.
Forse dovrei voltare pagina, come mi dicono tutti, ma devo sbatterci la testa fino in fondo, devo farmi male, molto male, almeno ci ho provato e non avrò rimpianti. Il tempo scorre ed io non posso permettermi di sprecarlo.
In fondo non sto facendo nulla di male, sto solo rincorrendo una persona, se ne sarà valsa la pena si capirà solo con lo scorrere del tempo.
Vado in bagno, mi lavo, metto giusto un filo di trucco e mi vesto.
È il primo giorno di scuola, devo essere impeccabile, non devo avere nulla in disordine.
Il mio stile è sempre quello; grunge e vintage.
Frequento il liceo linguistico in una scuola accogliente. Ricordo quando l'anno scorso entrai per la prima volta, mi sentivo totalmente a casa. Qui non devi preoccuparti di come sei, che tu sia in sovrappeso o sottopeso, che tu sia gay, lesbica o bisessuale, tutti ti accetteranno per come sei.
La scuola è abbastanza lontana da casa mia, ma nonostante ciò decido di andarci a piedi. Amo camminare di prima mattina in solitudine con le cuffiette alle orecchie, entro in una realtà parallela, in cui mi sento felice e spensierata.
Arrivata a scuola corro dai miei amici, mi mancavano così tanto, quante ne abbiamo combinate insieme...
Oggi a scuola tutto è normale, per ora almeno.
Durante ricreazione esco dalla classe con la mia migliore amica, Assia.
Assia ha la pelle molto chiara, gli occhi verdi ed i capelli biondo cenere. È di una bellezza senza canoni, particolare nella sua diversità.
Eccolo lì Lorenzo, sta parlando con i suoi amici di classe. Questo ragazzo scatena in me qualcosa di strano, quando lo guardo è come se ingerissi dieci shot tutti d'un fiato, ti brucia tutto dentro.
Certo che lui è stronzo, non mi ha mai parlata, forse non si è neache accorto della mia esistenza.
Tutti questi pensieri mi fanno venire mal di testa, così torniamo in classe, dovevamo fare due interminabili ore di matematica.
Odio questa materia, ma è la mia preferita.
Durante matematica ho tempo per pensare ai miei problemi, paragonandoli alle incognite ed alle regole di geometria.
Che confusione con tutte quelle lettere e numeri, un po' come la mia testa.
Finita la lezione mi precipito a casa, non ho neanche fame.
La casa di mia nonna profuma di buono, avrà cucinato uno dei suoi deliziosi dolci.
Mangio un po' del fantastico pasticcio di mele, uno dei suoi classici.
Ormai passo le giornate intere dai miei nonni, perché da piccola mi hanno cresciuta loro, mia madre era malata di tumore e mio padre lavora fuori. Quanto lo odio, un ubriacone.
Ma lo amo e farei di tutto per renderlo orgoglioso di sua figlia Greta.
Quanto vorrei dirgli che sua figlia non è così forte come crede e che sta crollando, ma che nessuno se ne accorge.
Si sente una buona a nulla, oppure utile solo per cose futili.
Passo il pomeriggio a studiare, il giorno dopo avrei dovuto fare il compito di Tedesco.
Assia è sempre a parlare con me su Whatsapp, quanto le voglio bene è inspiegabile.
Cala la sera e come routine scelgo i vestiti per l'indomani.
Domani c'è assemblea di instituto, devo farmi notare il più possibile da Lorenzo, anche se già so di fallire.
A cena ci siamo tutti: mio padre, mia madre, mio fratello e le mie due sorelle maggiori.
"Quindi, cosa hai fatto oggi?" domanda mia madre.
"Nulla mà, tutto normale" rispondo.
Io e mia madre abbiamo un rapporto strano, certe volte non mi chiede come sto per settimane.
Mi alzo da tavola, indosso una felpa comoda e larga di mio fratello, gli voglio un bene dell'anima ed una felpa sua mi fa sentire protetta.
Vado a letto, controllando sempre le stories su instagram.
Che vita di merda, vero?
Perché dobbiamo condividere i momenti felici con sconosciuti quando possiamo viverli e basta?
Non ho notizie di Lorenzo. Vorrei chiamarlo, dirgli: "Ei ciao, sono io, colei che ti viene dietro da due anni, colei che non ha mai avuto il coraggio di farsi avanti. Cosa siamo io e te? saremo mai qualcosa?" Ma mi prenderebbe per una psicopatica.
Mi addormento, sono sfinita.
La mia vita è monotona, forse Lorenzo non fa veramente per me, forse quando lo guardo provo solo angoscia.
Dovrei veramente mollare la presa e cercare di meglio?
Sono stufa di delusioni, voglio essere anch'io spensierata come i miei coetanei.
La notte cala ed io sprofondo dentro di essa, come se mi sentissi al sicuro quando c'è lei.
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Niente in comune
FantasyGreta è una semplice ragazza in fase adolescenziale, ma cosa nascondono i suoi occhi? È molto timida, sarebbe facile farsi notare se lei fosse una ragazza popolare, con tanti followers sui social e tanti amici nella vita reale, ma non sarebbe lei...