Incontri & sospetti

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Ma, prima che potesse fare qualsiasi cosa, Malfoy si appoggiò, anzi, crollò sulla sua spalla, spezzando il suo respiro e qualsiasi altro rumore nell'aula.

****

"Malfoy! Maledizione!" tuonò Piton, vedendo la scena del primo banco "Avevo specificato di stare attenti a non inalare la pozione!"
Hermione era così rossa che Harry pensò che stesse per prenderle un colpo.
"S...Si è addormentato?" chiese con gli occhi sgranati, sentendo il lieve peso del compagno sulla sua spalla. Il suo profumo, così dolce e pungente allo stesso tempo, la stava facendo impazzire.
Piton si avvicinò con un'espressione seccata "Certo che si è addormentato, stavate facendo una potente pozione soporifera a meno che lei non l'abbia avvelenato, signorina Granger!"
Il viso di Hermione diventò, se possibile, ancora più rosso mentre la metà delle serpi ghignava bellamente.
Piton con un colpo di bacchetta fece apparire una barella e ci fece levitare sopra il Serpeverde. Hermione si sentì triste e sollevata allo stesso tempo quando sentì il profumo di Malfoy allontanarsi da lei.
Lo guardò con il cuore che ancora le galoppava nel petto. Malfoy era davvero bello mentre dormiva, sembrava così dolce ed indifeso... quasi innocente.
"Hermione, ma a che cretinate pensi?" si ammonì da sola, maledicendosi.
Piton ordinò a Tiger di accompagnare Malfoy in infermeria e poi si girò minaccioso verso Hermione "A quanto pare l'efficacia della pozione è fuori discussione, signorina Granger, come minimo il signor Malfoy si sveglierà a notte inoltrata, ma per la sua disattenzione ..." le lanciò uno sguardo della serie sicuramente è colpa tua "... dovrò darvi una O invece della solita E."
Pansy e Blaise gongolarono.
Hermione aprì la bocca, basita "Ma...ma perché?" chiese "La pozione è perfetta!"
Piton le lanciò uno sguardo incendiario "Perché anche se è perfetta, quello che è successo dimostra che la vostra concentrazione fosse scesa... ed una disattenzione del genere un pozionista non può permettersela."
La Grifondoro abbassò lo sguardo, in effetti non poteva dar torto al professore. Che sarebbe successo se al posto di una pozione soporifera avessero preparato un potente veleno?
Pansy ormai ghignava così apertamente che Hermione dovette frenare l'impulso di trasfigurarla in uno spazzolino per il water.
"Resisti Hermione..." si costrinse a ripetere nella sua testa, cercando di ignorare le occhiate di Zabini che comunque non sfuggirono ad Harry e Nott.

La lezione terminò con una lunga serie di insufficienze. Harry e Ron si erano superati, avevano preso sorprendentemente una T.
"Da oggi sono un uomo praticamente morto..." sentenziò Ron, lanciandosi sulla prima poltrona della Sala Comune "Se non recupero subito quel voto mamma mi manderà un'altra strillettera e mi toglierà la mia scopa da corsa."
"Ma dai Ron, come farà a sapere della tua T?" chiese Harry scettico.
L'amico si girò con una faccia da funerale "LEI sà sempre tutto... ed al massimo lo scoprirà nelle vacanze di Natale quando manderanno i voti a casa..." si mise entrambe le mani sul viso, disperato. "E lo sai che non ce la faremo mai a recuperarla, manca solo un mese!!!"
Hermione gli sorrise, rassicurante "Ron non fare così, se vuoi posso aiutarti io... ed anche a te Harry" poi prese un cipiglio molto più severo, mettendo le braccia sui fianchi come faceva spesso Molly Waesley "Ma dovrete promettermi di studiare seriamente, senza distrazioni o Quidditch... o ..."
"Giusto, il Quidditch!!! La partita!!!" tuonò Ron all'improvviso, facendola saltare dalla paura "Harry, dobbiamo allenarci, non voglio fare una figuraccia!!!"
Hermione strinse i pugni, gonfiandosi di rabbia, quell'ingrato non aveva sentito una parola del suo discorso.
"Scusa, Hermione..." continuò Ron, trascinando un Harry sconvolto e mortificato per il buco del ritratto "Visto che ora abbiamo un'ora di buco ne dobbiamo approfittare, ci vediamo a pranzo!"
Senza che lei potesse dire o fare qualcosa, vide i due amici scomparire dietro la signora Grassa. Per loro fortuna non era riuscita a prendere la bacchetta in tempo o li avrebbe affatturati seduta stante.
Si accomodò nella poltrona appena lasciata da Ron pensando a quanto invece avrebbe voluto parlare da sola con Harry.
Non aveva ancora avuto modo di raccontargli nulla del suo incontro della sera prima. A colazione aveva notato l'amico guardarla con insistenza ma, con Ginny e Ron davanti, non aveva osato fare domande. Ed era stato meglio così.
Meno gente sapeva, meno danni ci sarebbero stati.
Anche se... avrebbe dovuto dirgli che Malfoy aveva provato a baciarla? E che probabilmente Zabini li aveva visti?! Ad Harry sarebbe partita una coronaria!
Inoltre c'era un altro mistero da risolvere... la botola in cui lei stava per cadere non si era azionata certamente da sola e questo voleva dire che non c'erano solo lei e Malfoy sulla torre.
Hermione cercò mentalmente di immaginarsi una reazione di Harry... ma lui era così imprevedibile che lasciò subito perdere. Se voleva il suo aiuto doveva essere sincera con lui.
La giornata passò lentamente, con Hermione che non faceva altro che pensare a Malfoy, Ron che si lamentava in continuazione della sua T in Pozioni ed Harry che cercava inutilmente un'occasione per parlare da solo con Hermione.
Riuscì a bloccarla davanti alla biblioteca solo poco prima del coprifuoco serale.
"Hermione, finalmente! Ormai non ci speravo più..."
"Harry!" disse lei voltandosi nervosamente "Anche io stavo perdendo le speranze!"
Entrambi si guardarono intorno per assicurarsi che il corridoio fosse deserto.
Il Grifondoro le si avvicinò "Non ho avuto l'occasione per chiederti di ieri sera, raccontami tutto, avevi una faccia a colazione !"
Hermione si torse nervosamente le mani, era arrivato il momento di parlare. Sperò solo che l'amico facesse il minimo sforzo per capire il suo stato d'animo.
Prese un bel respiro e raccontò ad Harry, per filo e per segno, ogni particolare di quello che era accaduto. Ma purtroppo nell'impeto del discorso, si lasciò sfuggire persino la sua tristezza nel rivedere lo sguardo di Malfoy nuovamente feroce e ferito allo stesso tempo.
Quando Hermione ebbe finito il suo racconto, Harry scoprì di aver perso la lingua. Riuscì solamente a guardarla, pallido e sconvolto.
"Harry?" la faccia dell'amico la stava facendo preoccupare "Dì qualcosa, per favore..."
I pensieri vorticavano frenetici nella testa di Harry Potter.... ma il ragazzo continuava a fissarla bianco come un cencio.
Nel frattempo un gruppo di ragazze di Tassorosso passò in quel corridoio, inviando degli sguardi maliziosi ad Harry e pieni di invidia ad Hermione.
"Non qui, Hermione." Harry finalmente parlò e le prese la mano, trascinandola di peso nella prima aula vuota.
Solo dopo aver insonorizzato la porta si girò verso di lei con uno sguardo strano. Sembrava che in corridoio avesse appena visto un basilisco.
"Spero solo di aver capito male..." iniziò, preoccupato "Ti rendi conto di quello che mi hai appena detto?"
La Grifondoro alzò un sopracciglio "Certo che mi rendo conto, Harry!" il tono usato dal amico l'aveva infastidita, sembrava che la stesse accusando di aver ucciso qualcuno.
"Malfoy prova a baciarti e tu..." si mise entrambe le mani nei capelli "...Sei triste per averlo ferito? Hermione io non posso crederci, ti sei presa una cotta per lui!" lei fece per dire qualcosa ma lui la bloccò "E volendo passare sopra agli insulti che ci ha rivolto per anni, alla sua famiglia di mangiamorte, alla sua cattiveria e disprezzo per i babbani ed i Mezzosangue..." Hermione sussultò all'ultima parola "Ti rendi conto che con la foto che quel pazzo di Zabini ha in mano gli stai regalando la tua esplusione su di un piatto d'argento?"
Hermione, come risposta, gli regalò uno sguardo colmo di tristezza, che poteva farci lei se aveva iniziato a provare qualcosa per Malfoy? Ai sentimenti non si possono dare ordini.
"Inoltre..." continuò Harry senza potersi fermare "... perché mai Malfoy avrebbe provato a baciarti? Deve esserci qualcosa sotto."
Questa frase la ferì molto più di una coltellata, perché mai un ragazzo avrebbe dovuto avvicinarsi ad una racchia e secchiona come lei se non per un secondo fine?
Harry vide il suo sguardo addolorato e si sentì un po' in colpa per il tono che aveva usato con lei.
"Se un ragazzo si avvicina a me e prova a darmi un bacio... deve per forza esserci un secondo fine, giusto?" pigolò la Grifondoro, cercando di trattenere le lacrime.
"No, Hermione, non fraintendermi..." cercò di giustificarsi Harry, ma lei lo bloccò.
"Invece ho capito benissimo!"
La vide tirare su con il naso "No che non hai capito, sei una sciocca a volte!"
Un singhiozzo, seguito subito da un secondo ed un terzo. Ormai Hermione non riusciva più a trattenere le lacrime.
"Ti prego, non fare così." Harry si maledisse per quello che aveva appena detto "Non intendevo che qualsiasi ragazzo che voglia baciarti abbia un secondo fine...mi sono spiegato male!" guardò a terra, un po' imbarazzato "Ti ho già detto una volta che secondo me sei una bella ragazza ma è di Malfoy che stiamo parlando e di lui non mi fido, di chi ti ha disprezzato fino al mese scorso e che adesso...." represse, suo malgrado, un brivido di disgusto "... di punto in bianco prova a baciarti!"
Harry non lo sapeva ma senza volere aveva centrato il punto. Anche lei aveva valutato quella cosa ma, con il fatto che stesse iniziando a provare qualcosa per il biondo Serpeverde, in quel momento non voleva dare ragione alla sua razionalità.
"Dovete solo ringraziare che ieri notte Zabini sia rimasto ai dormitori" disse infine il ragazzo, facendo scattare la testa di Hermione.
"E' rimasto in stanza? Come lo sai? Ti ho appena detto che la botola è stata azionata da qualcuno." rispose subito lei, ancora imbronciata.
" Sì... ma quel qualcuno non era Zabini." rispose Harry, stancamente. Non ne era sicuro al cento per cento ma c'era una grande possibilità che fosse stata azionata per sbaglio da Nott, visto che né lui né Theodore avevano incontrato Zabini. "Comunque anche io devo raccontarti qualcosa riguardo a ieri sera."
Hermione sgranò gli occhi ancora pieni di lacrime mentre l'amico le raccontava quanto accaduto.

D come Draco, M come MisoginoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora