Chiamatemi persona
e non donna,
quando porto un fiore fra i capelli
che a cielo aperto
lungo le spalle scoperte
scivola
e per caso si ode il mio riso
fra le strade silenziose.
Chiamatemi persona
e non donna,
quando mi rannicchio un po’
che fuori il cielo piange
e alcuni pensieri ritornano,
altri se ne vanno fra i rumori della pioggia.
Chiamatelo persona
e non uomo,
quando danza sotto le stelle
e l'arte dei suoni non si ferma
e lui l'ascolta
l'ascolta e le mura sembrano dissolversi
e le strade si distendono in una scia di tasti
e note.
Chiamatelo persona
e non uomo,
quando gocce di pianto gli rigano il volto
e sfoglie di cuore poggiano piano
su gelide, ambrate piastrelle
e vorrebbe un abbraccio
e non importa da chi.
Chiamateci persone
perché è quel che siamo,
chiamateci persone
perché urliamo,
e fra strazianti grida
poi, timidamente amiamo.
Chiamateci persone
perché Nessuno lo ha scelto
ma tutti lo hanno creduto
ed io, ormai credo ancora e non credo più.
