❝ Capitolo Tre ❞

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Il bambino piange, nelle sue braccia, e tutto quello che Harry vuole fare è buttarlo nel bidone. I suoi amici continuano a ridere, prendendosi gioco di lui. Harry scuote il bambino, ancora e ancora, provando a farlo addormentare, mentre rotea gli occhi sentendo i suoi amici.

"Se solo sapeste quanto difficile è, non fareste cosi."

"Hey, noi non abbiamo scelto economia domestica" Will esclama, ridendo e colpendo Harry sul braccio.

"Era l'unica scelta disponibile, a parte la classe culinaria"

"E lo sport?"

"Pieno, il coach mi ha rifiutato" Harry dice loro, "Poi, dopotutto, è un progetto molto rilassante"

"Se non menzioni la parte gay" Leslie ride, facendo sogghignare i ragazzi attorno a lui. Escluso Harry, ovviamente.

"Beh, magari voglio migliorare la mia parte da uomo di casa"

"Come una casalinga? Dio, Harry, questa cosa suona molto gay, davv--"

"Non sono gay!" Urla, stingendo il bambino tra le braccia. I ragazzi lo guardano con gli occhi sgranati, leggermente shockati. Harry si sente leggermente colpevole, e "Scusate, io.." dice, respirando profondamente.

"Devo andare."

Si gira sui suoi piedi, con la testa abbassata. Probabilmente ha perso i suoi amici, ora. Tutti quelli di cui poteva fidarsi.

Ma i ragazzi sono ragazzi e, domani, quando Louis si riprenderà il bambino, tornerà ad essere uno della cerchia.

***********

"Sono sicuro che tutti stiate facendo il rapporto che vi ho chiesto, per il fine settimana." Mr Stantonworth domanda, guardando ogni persona nella sua classe. Ha imposto una sfida, anche se difficile.

Abbassa lo sguardo verso l'orologio. Tick. Tick. Tick. 2:30.

E tutti i bambini iniziano a piangere.

Tutti gli studenti puntano lo sguardo su Mr Stantonworth che si tira indietro, facendo segno ai ragazzi di prendersi cura dei bambini. Il problema, che quando un bambino inizia a piangere ne inizia un altro, per cui se uno si calmava, dopo due secondi iniziava di nuovo a strillare.

Harry fissa il pezzo di merda che piange, di fronte a lui, prendendolo tra le braccia e cullandolo nelle braccia portandolo da sinistra verso destra e viceversa. Louis corre verso di lui, come una madre stressata per il proprio bambino piangente.

"Harry! Dammelo"

"No"

"Harry!" Louis urla. "Non riesci a farlo calmare!"

"N-no. Posso farlo"

"Non puoi, Harry!" Louis dice. Beh, in fin dei conti, Harry è sempre lo stesso ragazzo che l'ha buttato contro un armadietto.

Harry si separa da Louis, allontanandolo, proteggendo il bambino da Louis per non farglielo prendere.. Louis insegue Harry, buttandosi sulle sue spalle e provando a prendere il bambino. Niente da fare. Finisce per una lotta tra i due, che urlano contro l'altro e con Harry che morde Louis. Ma niente, niente, è brutto come quello che Harry dice a Louis qualche momento dopo.

"Tu! Cazzo di idiota! Questo è perché non voglio stare con te, stupido e arrogante imbranato!" Harry urla, lanciando il bambino ai propri piedi, sul pavimento, e uscendo di corsa dalla classe, senza nessun permesso. Louis si siede sulla sua sedia, prendendo il bambino tra le sue braccia e ricevendo le occhiate aspre che gli lancia il professore.

"Vado a dare una controllata ad Harry.." Il professore esce dalla stanza, lanciando un'occhiata direttamente a Louis.

Louis è cosi imbarazzato. Come si è permesso, Harry! Qual è il suo problema? Tutto quello che Louis voleva fare, era guardare il bambino.

Cullami ➳ l.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora