Capitolo 1

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Il mio nome è Veronica, ma tutti mi chiamano Vera, e questo è probabilmente il giorno più importante della mia vita. Sin da quando ho memoria ho sempre sognato questo momento, ma mai avrei creduto che il mio desiderio sarebbe potuto diventare realtà: sono nello studio di Amici, e oggi con una sfida mi giocherò la mia chance di entrare nella scuola. Il solo pensiero di esibirmi davanti a un pubblico così mi fa tremare per la paura: la musica è la mia vita, ma non ho mai avuto il coraggio di esibirmi davanti a un vero pubblico, figuriamoci dinanzi a una folla di adolescenti urlanti! Ho sempre cantato e composto canzoni soprattutto per me stessa, e in pochissimi sapevano della mia passione così viscerale perché non mi sono mai sentita all'altezza di poter davvero affrontare una carriera così: infatti sono state proprio le mie amiche a mandare un mio video registrato in cameretta al sito dei casting, e l'ho scoperto solo quando con mio grande stupore sono stata contattata dalla redazione che cercava nuovi sfidanti per le puntate di gennaio. Tutto ciò che è successo dopo è confuso e poco nitido, come se si trattasse di un sogno di un'altra persona, non di certo una come me: le valigie fatte in fretta e furia per andare a Roma, i miei genitori che mi abbracciavano, l'entusiasmo di mia sorella, la stranezza di ritrovarmi da sola in una stanza d'albergo in una città in cui non conosco nessuno. L'unico sentimento sempre chiaro e costante è la paura atroce che sia tutto uno sbaglio o uno scherzo, e che tutto ciò non stia succedendo davvero a me.

La puntata è appena iniziata e mentre i ragazzi fanno il loro ingresso in studio io rimango in attesa in sala relax, con un monitor che mi mostra in diretta cosa sta accadendo. La sfida a squadre è appena iniziata, e Maria spiega agli alunni che un ballerino e un cantante della squadra perdente andranno in sfida diretta. Non so proprio per che squadra tifare, perché in ognuna delle due ci sono talenti incredibili e francamente mi sembra davvero difficile credere di poter riuscire a battere uno qualsiasi degli allievi, sono dei fenomeni.

Sono così persa nei miei pensieri che mi accorgo appena di un ragazzo che entra in sala relax facendomi un cenno di saluto, a cui rispondo distrattamente. Noto che mi guarda in modo strano, e solo allora mi rendo conto che stavo tamburellando ossessivamente con i piedi sul pavimento, facendo un gran fracasso.

"Oddio scusami, penserai che io sia una povera pazza. Devi sapere che sono così tesa, sto per affrontare una sfida e non so come sia venuto loro in mente di scegliere me..." dico tutto d'un fiato.

"Despacio, no soy italiano", mi risponde lui scoppiando a ridere.

Rido anch'io, un po' per la figuraccia che ho fatto e un po' per la scena surreale che si è creata, e mi presento.

"Scusami, ora parlerò più lentamente. Io mi chiamo Veronica, ma tutti mi chiamano Vera. Sono qui per la sfida di canto. Tu come ti chiami? Mi capisci?"

"Sì, sì, capisco, basta che tu non parta di nuovo come un treno, se parliamo lentamente comprendo tutto. Io mi chiamo Rafael, e sono lo sfidante per la danza".

"Ciao Rafael, è un piacere conoscerti. Da dove vieni?"

"Vengo da Cuba, sono un ballerino classico, ma ho già fatto delle tournée in Italia con la mia compagnia e quindi capisco abbastanza l'italiano. Tu invece? Sei pronta a spaccare tutto oggi?"

"Wow, quindi sei già un professionista? Grande. Io vengo dalla Puglia, e me la sto facendo sotto perché non mi sono mai esibita nemmeno nel mio paesino, penso che farò una gran figuraccia oggi."

"Sì sì ho già lavorato molto, non sarei qui se non credessi di poter fare una bella figura. Scusami se te lo chiedo, ma allora perché sei venuta se credi di non essere all'altezza? Lo dici per scaramanzia?"

"Oddio, hai ragione a chiedermelo visto che mi lamento sempre, rompo le scatole anche agli sconosciuti come te. Forse incoscienza? O masochismo?"

"Maso che?"

"Ahah lascia perdere"

"Te lo dico io: se in fondo al tuo cuore tu non credessi nella tua arte non saresti qui, a meno che tu non sia una completa idiota. Dato che non mi sembri stupida, forse hai solo bisogno di una spinta, e quale occasione migliore?"

Lo guardo come se mi avessero gettato un secchio di acqua gelata addosso: com'è possibile che questo ragazzo sconosciuto abbia saputo cogliere una cosa così senza nemmeno conoscermi? Le mie insicurezze sono così palesi anche agli occhi degli altri? E allo stesso tempo, è vero che in fondo io credo di avere una chance? Gli sorrido e lo ringrazio:

"Grazie davvero di cuore, Rafael, le tue parole mi hanno dato una scossa per affrontare questa sfida con lo spirito giusto"

"Beh spero che sia vero e di essere stato utile, perché ora tocca a noi! La sfida a squadre è appena finita, e inizieranno dalla danza, buena suerte!".

Mi fa un occhiolino ed esce dalla stanza, lasciandomi da sola con i miei mille pensieri.

Il cigno nero - Amici18Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora