Amore mio, non te ne andare.

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3:45.

Erano queste le cifre che segnava la sveglia posta sul comodino di Ludovica, la quale, dopo essersi girata e rigirata più volte nel letto, si rassegnò al dover passare l'ennesima notte insonne.
Si alzò dal letto e, solo dopo aver preso i testi delle canzoni a cui avrebbe dovuto lavorare in quella settimana e l'mp3 contenente, appunto, i brani, si diresse fuori dalla stanza, incamminandosi verso il salotto. L'unico rumore udibile era quello dei suoi passi, e la ragazza si maledì mentalmente per avere un passo così poco leggero; non voleva svegliare i suoi compagni di squadra, o si sarebbe trovata obbligata a rispondere alle solite domande sul perché fosse ancora sveglia a quell'ora, e lei non avrebbe saputo cosa rispondere. Era vero, ormai passava la maggior parte delle notti sveglia: aveva troppe cose a cui pensare, troppi dubbi e troppe domande a cui trovare una risposta. E ovviamente tutti i suoi pensieri ruotavano attorno ad una sola persona: Fabio.
Chissà cosa gli era passato per la testa, esattamente tre giorni prima, quando, nel momento in cui doveva scegliere chi mandare in sfida, aveva fatto il nome della ragazza. Forse non la reputava abbastanza forte? Aveva smesso di credere nelle sue potenzialità? O, al contrario, sperava di riuscire a spronarla a fare di più, così facendo?
Ludovica non riusciva proprio a trovare una spiegazione che la soddisfacesse a pieno. Aveva paura che il ragazzo si fosse fatto prendere troppo dai meccanismi del programma, dimenticandosi di tutto quello che i due si erano detti e ridetti nei mesi precedenti, dimenticandosi di quello che avevano vissuto, e dimenticandosi del sentimento che li legava l'uno all'altra.
Sbuffò nuovamente, gettandosi con poca delicatezza sul divano, mentre si affrettava a sistemare i vari fogli di carta sul tavolino bianco, posto esattamente difronte al divano. Il suo sguardò passò da un foglio all'altro e, istintivamente, allungò la mano verso il testo di "Amore bello". Non aveva bisogno di studiare quella canzone, il testo lo sapeva a memoria. Nonostante ciò, però, iniziò a leggere con più attenzione i versi scritti su quel foglio, mentre si affrettava a far partire la musica sul suo mp3. Le prime note della canzone risuonarono nelle cuffiette, ed istintivamente la ragazza socchiuse gli occhi, mentre nella sua testa si faceva vivo il ricordo di un momento in particolare: l'ultima sera passata con Fabio,  prima della divisione in squadre.

Così vai via...
Non scherzare, no.
Domani via, per favore no.
Devo convincermi, però, che non è nulla.
Ma le mie mani tremano, in qualche modo io dovrò restare a galla.
[...]
Tu non scordarmi mai, com'è è banale adesso.

Ludovica si rivide seduta al centro del suo letto, all'interno della sua stanza d'hotel, Fabio era di fronte a lei. I due si guardavano, dalle loro labbra non proveniva nient'altro che silenzio.
Non c'era bisogno di parlare, il tempo a loro disposizione era poco, dato che l'indomani si sarebbe tenuta la divisione in squadre, e i due cantanti sapevano che sarebbero entrati a far parte di due squadre diverse, se lo sentivano. Non c'era bisogno di pronunciare alcuna parola, a parlare erano i loro occhi lucidi, carichi di emozioni.
Fabio allungò le mani verso quelle tremanti della ragazza, e le afferrò dolcemente, mentre con il pollice delle mani andava ad accarezzarne il dorso. Voleva trasmetterle sicurezza, voleva farle capire che lui ci sarebbe stato, nonostante la distanza.
«Ricordati di me, di noi» fu l'unica cosa che riuscì a pronunciare la ragazza, prima di sentire le labbra del ragazzo sulle sue. Quello era solamente il primo della lunga serie di baci che i due si sarebbero scambiati quella sera. Baci urgenti, dati di fretta e ad occhi chiusi, mentre i loro corpi si scontravano, in cerca di un'ulteriore contatto. Le mani dei due si separarono solo per spogliarsi a vicenda, per accarezzare l'uno il corpo dell'altra, in modo, però, estremamente delicato e lento.

Amore bello come il cielo, bello come il giorno, bello come il mare, amore, ma non lo so dire.
Amore bello come un bacio, bello come il buio, bello come Dio.
Amore mio, non te ne andare.

Si erano concessi l'uno all'altra, per quella che entrambi avevano definito "l'ultima volta". Ovviamente non sarebbe stata una vera e propria ultima volta, ma l'ultima prima di essere separati per un periodo di tempo indeterminato.
Più Ludovica guardava Fabio, più pensava a quanto lui potesse essere bello ai suoi occhi, e non si riferiva al suo aspetto fisico. O meglio, in parte si riferiva a quello, ma era un dato di fatto che egli fosse un bel ragazzo.
Lei si riferiva al suo carattere, spesso insicuro, ma estremamente testardo allo stesso tempo; se il ragazzo voleva qualcosa, prima o poi l'avrebbe ottenuta. Non si faceva scoraggiare dai problemi, lui che ne aveva incontrati così tanti, nei suoi diciotto anni di vita. Era un uragano di energia, cercava il lato positivo in ogni situazione, persino nelle più negative.
Ludovica l'aveva conosciuto in poco tempo, ma in quel poco tempo era riuscita ad apprezzare sia i suoi pregi che i suoi difetti. Ed era anche riuscita a fare del ragazzo la propria forza; Fabio era il suo posto sicuro, era una delle poche persone su cui sapeva di poter contare sempre, in qualsiasi momento e per qualsiasi cosa.

Vai via così.
No, non è giusto, ma è così.
[...]
Vai via così.
Finisce, allora, tutto qui, fra poco andrai.

Ludovica riaprì gli occhi solo quando la musica finì; le sue guance erano rigate dalle lacrime, e lei si affrettò a passare il pollice su di esse, in modo da asciugarle.
Sorrise amaramente: la mancanza del ragazzo si faceva sentire sempre di più.
E forse, proprio grazie a quella canzone, trovò una risposta alle domande che da giorni le martellavano in testa, tanto da farla quasi impazzire. Non le importava di una stupida nomination, sapeva quanto fossero stati importanti i momenti passati con il ragazzo – non solo per lei, ma anche per Fabio – , sapeva quanta fiducia avessero riposto in quei momenti e nelle parole che si erano scambiati, e, infine, sapeva quanto fosse vero il sentimento che legava i due.
E lei, di questo, ne era più che sicura: era innamorata di Fabio.

SPAZIO AUTRICE.
Buon pomeriggio a tutti, non so nemmeno cosa scrivere ma se siete arrivati fino a qua significa che la storia vi è piaciuta (at least, I hope so)!!
Ringraziamento speciale a Francesca per le foto in copertina (ily bby), e per avermi supportata.
NON LO SO, fatemi sapere cosa ne pensate, mi farebbe molto piacere eee basta, kisses.
— Als.🦋

Amore Bello. [ OS; LUDOFEO ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora