Starry night

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Quel giorno andammo alla mostra d'arte come aveva voluto papà.

Mi raccontava sempre come lui e la mamma si fossero incontrati in un museo d'arte contemporanea e come, da lì in poi, avesse incominciato anche lui a scarabocchiare e dipingere qualcosa, ma sappiamo tutti con quali scarsi risultati.

Entrammo in questa immensa struttura vetrata, che accoglieva un gran numero di persone, provenienti da tutte le parti del pianeta, e dipinti.

Ovunque girassi lo sguardo, trovavo uomini e donne di mezza età o più, intenti ad elogiare o criticare ciò che avevano davanti

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Ovunque girassi lo sguardo, trovavo uomini e donne di mezza età o più, intenti ad elogiare o criticare ciò che avevano davanti.

Con aria risoluta, un signore dai baffi e capelli bianchi, nascosti da un cappello nero, continuava a puntare parti del quadro difronte a lui e a urlare quanto fosse poco originale l'idea di base dell'artista o il suo stile di pittura.

Una stravagante signora, dai capelli color fuoco e una collana di perle enormi, giudicava come fosse poco proporzionata la statua, circondata da gente, al centro della sala, mentre l'altra affianco a lei lodava le sue, secondo lei, perfette rifiniture.

Non sapendo chi ascoltare o a chi credere, afferrai la giacca di mio padre e gli chiesi.

-"Papà, ma chi sono tutte queste persone? Perché dicono che è tutto brutto?"

Lui si inginocchiò accanto a me e, indicandomene uno, mi confidò

-"Li vedi? Si chiamano 'critici' e sono le persone più cattive e brutte del mondo. Loro sono capaci d'infrangerti i sogni con una sola parola"

Impaurito da quei nuovi mostri, mi nascosi dietro la gamba di mio padre, ma pur sempre pronto a combattere per il mio ideale futuro.

-"Non preoccuparti, per ora sono innocui" mi disse ridendo.

Non essendo ancora capace di fidarmi di quei signori, strinsi forte la mano di mio padre e continuai a camminare al suo fianco.

Visitammo una vasta fetta della struttura, ogni tanto ci fermavamo per osservare qualcosa.

Mia madre cercava di spiegarmi chi fossero i pittori o da dove venissero, ma appena girato l'angolo la mia mente cestinava tutte le informazioni ricevute e ciò che ne rimaneva era 'un signore depresso', 'un quadro con dei fiori' o 'un noioso campo di grano'.

Pian piano, la visita al museo d'arte, divenne un monotono percorso a tappe da seguire per arrivare alla beneamata uscita.

In pochi passi arrivammo alla tanta attesa sala d'arte contemporanea.

Varcata quella soglia, i ricordi dei romantici momenti del passato invasero la mente dei miei genitori.

Inizialmente mi mostrarono alcuni dipinti dai colori giallastri o verdognoli, poi incominciarono a parlottolare fra loro e a riportare a galla le giornate passate insieme quand'erano ancora giovani.

⋆✦Starry Night✦⋆ [K.TH.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora