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La recluta aveva dato appuntamento al generale Kim per quella mattina, e il maggiore non lo aveva fatto aspettare nemmeno un minuto, puntuale com'era.
Entrambi avevano una avuto una giornata libera, e avrebbero dovuto gioire di ciò eppure entrambi erano silenziosi nella macchina che stava guidando Jungkook, ognuno per motivi diversi. Il corvino non riusciva a smettere di pensare a quanto fosse rimasto scottato dalle parole di Kim, che gli erano arrivate in faccia come lo schiaffo che gli aveva tirato il generale stesso dopo il loro rapporto, mentre il moro proprio non riusciva a stare calmo.

E se il bambino avesse avuto qualche malformazione? O qualche problema al cuore, alle vie respiratorie... Più ci pensava, più la sua testa pulsava e la sua pancia faceva male. Aveva terribilmente paura che la sua gravidanza fosse travagliata, a causa del suo lavoro o del suo ventre. Per lui era tutto così nuovo, cosi inaspettato, che non sapeva davvero come comportarsi.
Sin dal giorno in cui aveva accusato i primi sintomi della gravidanza, aveva evitato di fare allenamenti troppo duri, di fare sforzi eccessivi. E, doveva ammetterlo, era anche finito su quei siti tremendamente rosa di neo genitori che spiegavano la gravidanza passo passo per informarsi su cosa mangiare e come comportarsi.

Ma ora era arrivato il momento della verità per lui, la sua prima visita del ginecologo; Taehyung allo stesso tempo si sentiva eccitato e terrorizzato, mentre camminava per i corridoi della clinica, guidato da Jungkook. Apparentemente il ginecologo era un amico della famiglia Jeon, e da quello che aveva potuto intuire Kim, anche il padre di Jungkook era una persona abbastanza influente nel campo della medicina.

I due ragazzi, ancora con le mascherine a coprire i loro volti, entrarono in una stanza, sulla cui porta vigeva l'etichetta "Dr. Choi".
Un uomo sulla cinquantina li accolse, salutando Jungkook calorosamente, emozionato al vederlo dopo tanto tempo.
«Come sei diventato grande Kookie! Ti ricordo alto almeno la metà di adesso» rise, sfregandosi le mani, poi rivolgendo i suoi occhi contornati da piccole rughe d'espressione a Taehyung «Lui chi è? Il tuo compagno?» chiese al corvino, ma il generale subito rispose.
«Un amico. Il mio compagno non può essere qui oggi per motivi di lavoro.»

Taehyung notò, nonostante stesse guardando il dottore, l'espressione delusa di Jungkook nell'udire quelle parole, ma infondo era meglio così; creare un legame amoroso era l'ultima cosa che Kim voleva, nonostante il bambino nel suo ventre fosse comunque anche frutto della recluta.
«Non si preoccupi. Prego, si stenda su quel lettino, scopra il ventre e il collo dell'inguine.» fece segno il dottore, mentre Jungkook si abbassò la mascherina e si sedette vicino alla scrivania del signor Choi, in modo da guardare lo schermo della macchina per ecografie, ma stare comunque lontano da Taehyung, che sembrava non gradire la sua presenza.

Il maggiore fece come il dottore gli aveva intimato, si abbassò di poco i pantaloni e sollevò la maglietta in modo da lasciare scoperta la pancia, prima di sistemarsi meglio sul lettino.
Quando il medico ebbe finito di sistemarsi i guanti, spremette della pomata trasparente sul ventre dell'altro, che sussultò per la improvvisa sensazione gelida sulla sua pelle calda.
«Ora guardiamo un po' cosa hai qui.» disse prendendo in mano la sonda e andando a spalmare meglio il liquido sulla pelle ambrata di Kim, accendendo di conseguenza la macchina ecografica.

Il dottor Choi muoveva la sonda avanti e indietro sulla pancia di Kim, spingendo in determinati punti, soffermandosi su altri mantenendo sempre lo sguardo fisso sullo schermo. Jungkook, sulla sedia, muoveva nervosamente il piede, mentre il suo stomaco si attorcigliava su sé stesso per l'ansia.
«Quando ha avuto l'ultimo rapporto, signor Kim?» chiese il medico.
«Più di un mese fa.»
«Il suo compagno ha eiaculato dentro di lei? Senza protezioni?» a quell'ennesima domanda, il generale annuí, non riuscendo a decifrare l'espressione del medico.

L'uomo anziano mosse le sopracciglia, le aggrottò e si morse il labbro, premette un pulsante verde per prendere degli screenshot e poi spostò la sonda.
«Può ripulirsi con i panni che sono lì accanto e rivestirsi.» affermò, indicando un piccolo carretto affianco al lettino.
Jungkook fremeva, letteralmente, dall'emozione: era terrorizzato dal fatto che suo figlio potesse avere qualche problema, ma era felicissimo di poter finalmente vederlo, anche se solo tramite una ecografia.
Taehyung si ripulí dal gel appiccicoso che era stato spalmato sulla sua pancia, mentre il medico ora era seduto alla scrivania e guardava confuso le lastre.

«Allora dottore?» chiese impaziente Kim, che aveva trattenuto il fiato per tutto quel tempo, mentre si sedeva accanto a Jungkook.
«Vedete, questo è l'inizio del suo addome» indicò un punto sul foglio su cui era stato stampato lo screenshot del ventre di Taehyung «e questo è il collo della sacca dove dovrebbe esserci il bambino.» indicò un punto più in basso, guardando i due.
«D-Dovrebbe?» chiese incerto il generale, stringendo un pugno.

«Mi dispiace dirglielo, signor Kim, ma lei non è gravido. Non c'è nessun ovulo fecondato, come si può vedere dall'ecografia. Può succedere che bisogni provare più volte prima di riuscire a rimanere gravidi.» le parole del dottore rimbombarono come spari di cannone nella testa dei due ragazzi. Jungkook tremò alla voce dell'uomo e tremò in maniera ancora più visibile quando si voltò verso Taehyung, che nonostante avesse il volto semi coperto dalla mascherina, aveva gli occhi terribilmente lucidi.

«N-Non è possibile. Io.. Io ho costantemente nausea, mi sento debole, in più non sono più entrato nel periodo del calore.» balbettò Taehyung, e il corvino poté giurare di non aver mai sentito un tono di voce così affranto provenire da quelle labbra.
«Credo che lei abbia avuto una gravidanza isterica, signor Kim. Ha indotto il suo corpo a pensare che fosse gravido e di conseguenza ha sviluppato tutti i sintomi» spiegò il medico, mentre gli occhi di Jungkook si colmavano anch'essi di lacrime. «Ma posso assicurarle che non aspetta un bambino. Le macchine non sbagliano. Mi dispiace... » sussurrò, terminando il suo discorso.

In quello studio, dalle pareti bianche e dall'odore di disinfettante nell'aria, a Kim Taehyung e Jeon Jungkook era appena caduto tutto il mondo addosso, pesando sulle loro fragili spalle.

:c scusate

Killer Scent | Kooktae [BTS Fanfic] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora