Hogsmeade, the return

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Hermione e Ginny salirono le scale dei Sotterranei, avevano cercato Ron ovunque ma senza risultato, così Hermione aveva deciso di mandare intanto il messaggio a Malfoy con l'orario e l'appuntamento per andare a Hosgmeade, poi avrebbe continuato a cercarlo. Non sapendo come fare per farglielo recapitare senza destare sospetti, decise di camuffarlo per una comunicazione tra Prefetti e di fermare uno dei Serpeverde dei primi anni per fargliela portare.
Si sentiva nervosa nel sapere che sarebbe di nuovo stata con lui fuori scuola, soprattutto dopo la presa di coscienza che aveva avuto sui suoi sentimenti verso il Serpeverde. Qualche sera prima l'aveva baciata, o almeno, aveva tentato di farlo... E lei voleva sapere perché. Era stato per vendetta verso la Parkinson ? O perché si annoiava e voleva divertirsi con lei...?
Questo dilemma l'aveva tormentata continuamente in quei giorni, quasi quanto il pensiero del ricatto di Zabini.
Si era chiesta anche, quasi incredula, se invece anche Malfoy avesse cambiato idea su di lei, se un pochino... lei gli piacesse.
"Hermione, mi sto preoccupando veramente adesso" la voce trafelata di Ginny la riportò alla realtà, quando pensava a Malfoy si estraniava completamente.
"Per favore, raccontami cosa è successo... per chi era quel messaggio che hai dato a quel Serpeverde ? Per Malfoy?"
Ginny la guardava in preda all'ansia. Aveva capito che qualcosa stava tormentando l'amica in quei giorni, ma aveva semplicemente attribuito la colpa di tutto ai nuovi sentimenti che Hermione provava per Malfoy, perché era sicura che, nonostante lei non volesse ammetterlo, si stesse sicuramente innamorando del Serpeverde.
Ma lo sguardo serio che aveva Hermione quando le aveva detto che doveva parlare a lei e Ron, le aveva fatto intuire che Malfoy non c'entrasse niente in quella storia, o almeno, non del tutto.
"E' una storia lunga e preferirei raccontarla meno volte possibile" le lanciò uno sguardo triste, a mo' di scusa.
"Comunque sì, il messaggio era proprio per Malfoy."
A quelle parole Ginny sgranò gli occhi, curiosa "Mi sono persa qualcosa? Dovete vedervi?"
Hermione sospirò "Sì, per ragioni di studio" le risposte evasiva, confondendo Ginny ancora di più.
"Dimmi solo una cosa" chiese la piccola Weasley "C'entra anche Malfoy in questa storia che ti preoccupa così tanto?"
"In parte sì..." Il viso di Hermione si incupì "Dai, sbrighiamoci a trovare Ron" disse subito dopo, riprendendo a camminare velocemente "Così potrò spiegarvi tutto."
Harry sprofondò nel morbido divano rosso–oro che si trovava davanti al camino. Cavoli, era distrutto dalla stanchezza, la partita l'aveva messo KO. In quel momento arrivò Neville con due calici di succo di zucca. Ne porse uno al compagno e si mise accanto a lui.
"Grazie Neville, ci voleva proprio, sono a pezzi!"
"Figurati Harry" rispose Neville tutto sorridente   "Mi stavi dicendo quindi che Hermione era con te e che l'hai trovata davanti al chiosco?"
Anche Harry sorrise "Sì, puoi stare tranquillo, non è scomparsa."
Neville gli lanciò uno sguardo ricolmo di gratitudine, il suo senso di colpa finalmente si era attenuato.
"Ehi ragazzi" un Seamus quasi ubriaco si avvicinò a loro "Non ditemi che quello è succo di Zucca per tutti calderoni ?!! hik ..."
Neville ed Harry si lanciarono uno sguardo perplesso.
"Io, Canon e Dean ... hik ... siamo riusciti a portare dalle cucine del buon whiskey incendiario ... hik... e voi bevete quella roba ??" Subito dopo li guardò sconvolto, pallido in viso "Scusate, non mi sento tanto bene..." Aggiunse prima ci correre via in cerca di un bagno, lasciando Harry e Neville a guardarlo senza parole.
Se doveva finire a vomitare per il resto della serata Harry era ben contento del suo buonissimo succo di zucca.
"RON!" chiamò Hermione.
Lui si voltò con un'espressione sorpresa nel vedere Hermione e Ginny venirgli incontro. Stava rientrando in quel momento in sala comune con delle burrobirre in mano.
"Ti stavo cercando ..." disse Hermione cercando di riprendere fiato, dopo aver attraversato il dipinto quasi correndo.
"Devi venire con noi in camera tua."
Lo sguardo di Ron si fece tagliente "Mi cercavi, eh ? Anche io ti stavo cercando visto che Neville mi hai detto che sei scomparsa a metà partita."
Hermione ignorò la sua frecciata "Ron, c'è una cosa importante di cui dobbiamo parlare" disse paziente "Ho dato appuntamento ad Harry vicino al fuoco, lo vado a chiamare, tu intanto sali con Ginny."
A quelle parole Ron si allarmò "C'entra tu-sai-chi?" "No, stai tranquillo, ma è comunque una cosa seria che riguarda me."
Ron la guardò male "Mi dici di stare tranquillo ... e poi mi dici che c'è una cosa seria che ti riguarda, perché tutti questi segreti?" disse, alzando un po' la voce "Perché sei andata via a metà partita ? Anche Harry è sparito subito dopo che abbiamo vinto, eravate insieme ? Lui sa già tutto, vero?" aggiunse, con una punta di gelosia.
Hermione stava per rispondergli a tono quando, inaspettatamente, Ginny lo prese per il braccio "Non fare il solito testone" disse contrariata "Saliamo così ci dirà che sta succendo. Hermione, vai a chiamare Harry, ci vediamo su!"
Hermione la guardò con gratitudine e si diresse verso il camino.
Menomale che c'era Ginny accanto a lei, pensò la ragazza individuando Harry stravaccato sul divano davanti al fuoco, se non si fossero assomigliati così tanto fisicamente Hermione non avrebbe mai detto che Ron e Ginny fossero fratello e sorella, erano incredibilmente diversi di carattere.
"Ma quanto ci mette Hermione ad arrivare?" si chiese Harry pensieroso, estraniandosi dalle chiacchiere sulla partita che stava facendo con Neville "Speriamo che abbia trovato sia Ron che Ginny."
Proprio in quel momento vide la sua riccia amica fargli dei cenni da lontano, probabilmente non voleva essere vista da Neville.
Hermione stava indicando il piano di sopra, sicuramente voleva usare la loro stanza visto che nella sua non si poteva entrare a causa dell'allarme che si attivava ogni volta che un ragazzo provava ad accedervi.
"Scusami Neville" disse, rivolto al compagno "Vado in bagno, ho bevuto troppo succo di zucca!"
"Ok a dopo allora" rispose lui ignaro della scusa improvvisata "Io credo che andrò a prendermi una fetta di torta invece!"
"Tu sai qualcosa Ginny?" disse Ron, vedendo la sorella sedersi sul letto di Harry.
"No, non so niente e sinceramente sono preoccupata" rispose lei accigliata "Hermione aveva uno sguardo così serio prima."
In quel momento entrarono Harry ed Hermione.
"Harry" disse subito Ron, andandogli incontro con fare accusatorio "Dove sei scappato a fine partita?"
Lui ed Hermione si lanciarono uno sguardo "Adesso ti racconterà tutto Hermione" disse tranquillo, sedendosi accanto a Ginny e prendendole la mano.
Ecco, pensò Hermione, ora doveva solo tirare fuori il proverbiale coraggio degno di un vero Grifondoro.
Si mise sul letto di Ron, tutti gli sguardi erano su di lei "Tutto è iniziato il giorno che sono andata a Hosgmeade con Malfoy..." iniziò risoluta.
Venti minuti più tardi, quando Hermione ebbe terminato di raccontare tutto quello che era successo in quei giorni, il silenzio era divenuto assoluto nella stanza. Da lontano echeggiava la musica proveniente dalla Sala Comune in festa, ma nel dormitorio maschile non volava una mosca.
Hermione sospirò "Vi prego di capire perché non ho potuto dirvelo prima, non volevo che ci andasse di mezzo qualcun'altro, soprattutto chi voglio bene."
Ginny la guardò, aveva gli occhi lucidi "Ed io non mi sono accorta di nulla..." disse mortificata "Bell'amica che sono."
Ad Hermione si strinse il cuore "Cosa dici Ginny?!Non avresti potuto far niente comunque, non dire più sciocchezze del genere, sei la migliore amica che potessi avere." disse, strappando a Ginny un sorriso commosso.
"Ehi Ron" chiamò Harry vedendo che l'amico, stranamente, non aveva proferito sillaba "Perché non dici niente?"
Tutti lo fissarono, Ron aveva la testa bassa e l'espressione amareggiata.
"Neanche io mi sono accorto di nulla" disse, dopo un'interminabile silenzio "Purtroppo non sono come Harry."
"Che stai dicendo?" dissero all'unisono Harry ed Hermione.
Ron sospirò, aveva la punta delle orecchie vagamente colorate.
"Che per te non sono un buon amico come lo è lui, uno con cui confidarsi, a cui chiedere aiuto..." disse mesto.
Lei lo guardò, sentendosi in colpa più che mai. Il vero motivo per cui non gli aveva detto nulla, oltre che per non coinvolgerlo, era per paura che commettesse qualche leggerezza facendo precipitare la situazione. Forse quello che aveva detto Ron aveva un fondo di verità, anche se l'affetto che provava per lui era sincero.
"Ti ha già raccontato Hermione come l'ho scoperto" Harry era intervenuto in suo soccorso prima che lei potesse dire qualsiasi cosa.
"Lei non è mai venuta a confidarsi neanche con me, sono io che mi sono impicciato..."
A quelle parole Ron alzò la testa, forse lo avevano rincuorato un pochino perché non aveva più lo sguardo ferito di poco prima.
"Sei davvero uno zuccone!" disse anche Ginny "Ti devi far venire una crisi di gelosia proprio in un momento simile?"
Le orecchie di Ron presero fuoco "Non dire cretinate Ginny!! Non sono geloso!"
Ron ed Hermione si guardarono imbarazzati.
"Ok ragazzi, ma il problema potrebbe essere già stato risolto grazie a Nott" si intromise Harry, ignorando deliberatamente l'ultimo argomento affrontato "Ho appuntamento con lui più tardi e dovrò dirgli anche di tenere sotto controllo Zabini e la Parkinson mentre Hermione e Malfoy vanno a Hosgmeade."
"Anche la Greengrass" aggiunse Hermione maligna "Lei e la Parkinson vivono in simbiosi visto che in due non fanno un cervello!"
A quelle parole Ginny ed Harry scoppiarono a ridere, mentre Ron la guardava interrogativo "Vivere come... ? E' una malattia?"
A quel punto anche Hermione scoppiò a ridere. Ron non sarebbe mai cambiato, ed alla fine era meglio perché gli voleva bene così com'era.
Quando l'ilarità generale fu passata, Ron si rivolse nuovamente ad Hermione "Ma devi proprio uscire con lui? Posso accompagnarti io ad Hosgmeade."
Hermione sospirò, lo sapeva che Ron avrebbe creato non pochi problemi sul fatto che lei dovesse passare del tempo con Malfoy.
"Mi dispiace, ma è Malfoy che deve riconsegnare il libro e studiare per il test, se tu venissi con noi ci sarebbe solo tensione tra voi ed io non riuscirei a studiare come si deve."
Ron abbassò lo sguardo, in realtà voleva accompagnarla al posto di Malfoy, non andare con loro. Ma a quanto pareva non c'erano possibilità che la Serpe rimanesse nel suo covo.
"Va bene" disse mansueto.
"Hermione, perché non approfitti di questa gita fuori porta per raccontare tutto a Malfoy?" disse ad un tratto Ginny.
"Sarete soli e nessuno saprà che glielo hai detto."
Harry ed Hermione si guardarono, mentre Ron al solo sentire la parola "soli" fece una faccia preoccupata.
Ginny non aveva poi tutti i torti. Però lo spirito "secchionesco" di Hermione prevalse.
"Domani ho un test e devo studiare seriamente se voglio passarlo."
Harry, Ron e Ginny la guardarono come se le stessero per spuntare le ali.
"Ma Hermione" protestò Harry "Potrebbe essere un'occasione più unica che rara."
"Anche questo test di recupero lo è."
Ginny intervenne nuovamente "Non devi mica dirglielo appena lo vedi" disse, attirando l'attenzione di tutti "Basterà che tu glielo dica dopo aver studiato, nel tragitto di ritorno."
Hermione le sorrise "In effetti è vero, potrei tentare mentre torniamo, grazie Ginny!"
Un paio d'ore più tardi...
"Sei in ritardo, Mezzosangue" disse Malfoy, appoggiato elegantemente alla statua della strega Orba "Avevi detto alle sei e mezzo..."
Hermione alzò un sopracciglio "E perché, che ore sono?"
"Le sei e trentatré."
"Hermione mantieni la calma..." si ammonì da sola la Grifondoro, mordendosi la lingua per non rispondergli male.
"Hai ragione, scusami" disse a malincuore, facendo sgranare gli occhi dalla sorpresa a Draco.
"Come mai così remissiva?" chiese lui con un ghigno malefico.
"Vorrei non dover litigare con te anche oggi, visto che dobbiamo studiare seriamente se non vogliamo sbagliare il test."
Malfoy non ebbe nulla da ridire, alla fine era per colpa sua se dovevano rifare quel benedetto test. Decise quindi che un armistizio momentaneo avrebbe giovato ad entrambi.
"Va bene, ho afferrato il concetto..." disse in maniera altezzosa, seguendo la Grifondoro nel passaggio segreto.
Hermione non si ricordava che il passaggio per Hosgmeade fosse così lungo e buio rispetto a quando ci erano passati la prima volta.
Malfoy procedeva in silenzio dietro di lei, con la bacchetta accesa.
Si chiese se Harry fosse riuscito a parlare con Nott, anche se si era accertata scrupolosamente di non essere seguita, per questo aveva tardato.
Anche Ron e Ginny erano in giro a controllare che lei non fosse seguita, lo sguardo che Ron le aveva lanciato quando si erano salutati era degno di un'esecuzione capitale. Represse un sorriso nel ricordare la sua faccia.
Si sentiva serena nel sapere che i suoi amici la stessero aiutando, aveva avuto così tanta paura delle loro reazioni... eppure avevano capito. Forse Ron ancora doveva digerire la cosa che anche Malfoy, suo malgrado, fosse come lei una vittima, ma ora era sicura che le cose sarebbero andate meglio.
Finalmente arrivarono nel retro di Mielandia, sbucando dietro le scorte di cioccorane.
Draco le si affiancò, mentre spiavano dalla botola.
"Oggi c'è meno gente dell'altra volta" convenne il ragazzo "Sarà più difficile passare inosservati."
Era vero, quel giorno al villaggio c'era meno gente, complice il maltempo ed il freddo pungente. Infatti si era alzato un gran vento ed il cielo prometteva un'imminente nevicata.
Decisero che sarebbe stato meglio trasfigurare subito le loro divise, visto che avrebbero dato ancora di più nell'occhio una volta usciti allo scoperto.
"Ora tocca solo trovare il momento adatto" disse la Grifondoro, guardando di sottecchi i commessi del negozio servire alcuni clienti.
"Ti sembra facile..." fu l'acida risposta del compagno.
Ma Draco aveva sottovalutato la sua compagna di studi, alla fine Hermione era stata sempre "la mente" del trio Grifondoro, quindi toccava a lei trovare una soluzione se non volevano rimanere bloccati per tutto il tempo a Mielandia.
"Aspetta, ho un'idea" annunciò pensierosa, ricevendo uno sguardo scettico da Malfoy.
"Cos'è Granger, vuoi dare fuoco a tutto il negozio così ci confonderemo con la gente che scappa?"
"Spiritoso..."
"Allora?" scattò lui "Ti muovi o vuoi chiedere a Piton di farti fare il test qui sotto?!"
Hermione sospirò, esasperata. Se Malfoy si innervosiva per così poco non osava pensare a come avrebbe reagito quando gli avrebbe detto del ricatto, come minimo avrebbe dato fuoco a tutta Hosgmeade, altro che Mielandia.
"Cerca di calmarti furetto!" gli disse inforcando la sua bacchetta.
Fece un incantesimo non verbale verso gli scaffali dall'altra parte del negozio.
Un rumore attirò l'attenzione dei due commessi, Hermione aveva fatto cadere tutte le scatole di api frizzole, divise ordinatamente per gusti, che erano sugli scaffali.
"Ma... che succede?" disse uno dei commessi, vedendo le scatole a terra "L'ho detto mille volte di chiudere la porta sul retro, oggi poi c'è un vento terribile... questi spifferi ci faranno ammalare prima o poi, altro che giorni di ferie!" disse, guardando cupo verso il retrobottega.
"Oh no, guarda che disastro Micheal" sentenziò l'altra ragazza "Dobbiamo mettere tutto in ordine prima che torni il capo!"
Malfoy ghignò e guardò la Granger.
"E brava la mia Mezzosangue..."  pensò compiaciuto, prima di sgattaiolare con lei fuori dal negozio, mentre i commessi erano intenti ad ordinare quel disastro.
"Non mi ringrazi?" disse sfacciatamente Hermione, non appena si trovarono in mezzo alle vie gelide e mezze deserte del villaggio.
"E di cosa?" rispose Malfoy, guardandola con sguardo birichino "Forse potrebbero ringraziarti quei due quando torniamo" ghignò, voltandosi verso l'entrata del negozio di dolci.
Hermione sbuffò, Malfoy non le voleva dare neanche un minimo di soddisfazione, era veramente odioso quando ci si metteva.
E terribilmente sexy...
Fu il pensiero che le venne subito dopo.
Eh no, non era andata li per flirtare con lui, ma per studiare!
"Guarda che stavo scherzando" disse Malfoy, vedendola pensierosa "Andiamo o non faremo in tempo ad andare ai Tre manici di scopa..."
"Eh?"
Malfoy la guardò furbamente "Dai Granger, non fare la bacchettona proprio ora, con questo freddo ci vuole qualcosa che ci tiri su!"
Hermione ci pensò. In effetti ci erano già stati la volta precedente e non avevano avuto problemi, forse una burrobirra lo avrebbe preparato ad affrontare meglio la storia del ricatto.
"Va bene Malfoy, consideriamola la nostra ricompensa."
Draco sorrise tra sé e sé mentre si incamminavano verso la Biblioteca.
Quando entrarono, Hermione inspirò profondamente, il profumo delle pergamene la inebriava.
Si aggirarono, guardinghi e silenziosi, tra gli alti scaffali stracolmi di vecchi libri, per loro fortuna vi erano pochissime persone a quell'ora e non faticarono a trovare un tavolo isolato.
"Allora Mezzosangue" disse il Serpeverde, non appena posarono le borse "Il test potrebbe essere su qualsiasi pozione studiata quest'anno, o anche solo quelle che Piton ci ha nominato. E sicuramente sarà una tra le più complicate in circolazione... dobbiamo quindi prendere i libri di pozioni avanzate."
Si misero subito all'opera in cerca di tutte le pozioni del programma, copiando con la magia più pagine possibili tra tutte quelle che riuscirono a trovare, scelsero solo quelle più difficili e lunghe o quelle più orride, che a Piton piacevano tanto.
Quando finirono di raggrupparle, erano così tante che Hermione si mise, disperata, le mani fra i capelli.
"Non faremo mai in tempo a ripassarle tutte" pensò preoccupata.
Lanciò uno sguardo dall'altra parte del tavolo dove un tranquillo Draco Malfoy studiava concentrato, senza fare neanche un sibilo.
"Come fa ad essere così distaccato?" si domandò la ragazza "Io sono nel panico e non riesco a concentrarmi ... non mi era mai successo! Invece lui sembra tranquillo..."
"Che c'è Mezzosangue?" chiese Malfoy sentendosi osservato, senza comunque guardarla.
"Non riesco a concentrarmi" ammise lei, imbarazzata "Queste pozioni sono così tante... non riusciremo mai a studiarle tutte. Ed io, in questo momento, non riesco a ricordarmene neanche mezza..."
Malfoy alzò lo sguardo dalle pergamene per incontrare gli occhi castani di lei.
Aveva uno sguardo deciso in quel momento, da adulto.
"Non credevo che entrassi nel panico per così poco" disse, facendo maledire ad Hermione il fatto di essersi confidata con lui.
"Non sono assolutamente nel panico!" berciò lei di riposta, un po' offesa.
"Ah no?"
"NO!"
Malfoy sospirò e scalò di un posto nel tavolo, mettendosi accanto a lei.
"Allora facciamo così, tu le leggi ad alta voce ed io memorizzo, tanto la pozione la faremo insieme quindi poi ti guiderò io al test, quelle più difficili ce le appuntiamo e ce le ripassiamo stasera ognuno per conto suo, ci stai?"
Hermione sentì il suo cuore fare una capriola.
Cosa stava facendo Malfoy ? Stava cercando di calmarla ? Questa cosa non se la sarebbe mai aspettata da uno come lui.
"O...OK" disse, un po' confusa.
"Bene, iniziamo."
Grazie a quel metodo, riuscirono a studiare ininterrottamente per più di due ore.
Hermione si sentì rincuorata quando finirono di ripassare l'ultima pozione, proprio un minuto prima che la Biblioteca chiudesse.
"Merlino, mi bruciano gli occhi" disse, stropicciandoseli.
Malfoy fece un sorriso tirato, era molto stanco anche lui.
"Anche io sono distrutto..." rispose con un mezzo sbadiglio "Adesso però voglio la ricompensa!"
Aveva detto l'ultima frase in maniera così maliziosa da far accapponare la pelle sulle braccia della Grifondoro.
"Ma non è un po' tardino?" disse lei, sulla difensiva, sapendo comunque che lui si stesse riferendo al pub.
Draco le scoccò un'occhiataccia "Sono appena le nove e mezzo Granger! Non dirmi che voi Grifondoro andate a letto come le galline?!"
Hermione si morse la lingua "Intendevo dire che sta per scattare il coprifuoco, già siamo usciti senza permesso, se poi ci pescano in giro di notte quando non siamo di turno..." ma non finì mai la frase, Malfoy le aveva afferrato un braccio ed aveva iniziato a marciare verso il pub.
"Non dire stupidaggini Mezzosangue, ho studiato sodo, non ho cenato e VOGLIO la mia ricompensa, ADESSO!"
Non la lasciò andare fino a che non furono seduti ad uno dei vecchi tavoli dei Tre manici di scopa.
Hermione gli lanciò uno sguardo scocciato "Sei il solito testone."
"E tu la solita guastafeste So-tutto-io!" rispose lui, beccandosi una linguaccia come risposta.
In quel momento si avvicinò una cameriera bionda che non avevano mai visto, forse stava dando il cambio a Madama Rosmerta.
"Cosa ordinate ragazzi?" chiese amabilmente.
Hermione si affrettò a ritirare la lingua.
"Due burrobirre, per favore" disse imbarazzata.
Malfoy la guardò male "E anche due porzioni di stufato con patate!!"
Quando la cameriera si allontanò Hermione potè esprimere tutto il suo disappunto.
"Chi ti ha chiesto di decidere anche per me?"
Malfoy le si avvicinò, minaccioso "Ed a te chi ti ha detto che volevo una burrobirra?"
"Eh? Perché, che volevi?"
"Un whiskey incendiario!"
"Ma sei matto!!" berciò lei "Non voglio dover tornare a scuola con te completamente ubriaco sulle spalle."
Malfoy rise di gusto "Perché pensi che riusciresti a portarmi sulle spalle? Ma se porti con fatica la tua borsa!"
Anche Hermione rise ma dentro di sé si chiese se sarebbero riusciti in futuro a ridere insieme nuovamente, soprattutto dopo avergli detto del ricatto di Zabini.
Qualche minuto più tardi stufato e burrobirre erano davanti a loro. Solo allora Hermione si accorse di quanto effettivamente fosse affamata.
Malfoy sorrise sotto i baffi nel vedere quanto lei cercasse di nasconderlo, con scarsi risultati.
Quando finirono di mangiare Hermione si lasciò andare sullo schienale della sedia "Santo cielo, quanto abbiamo mangiato!" disse soddisfatta "Era da tempo che non mi gustavo una cena così buona!
"Che esagerata, Mezzosangue" le rispose Draco, sorseggiando la sua burrobirra "Non era neanche lontanamente buona come quella che ci siamo persi stasera o quelle che faccio a Malfoy Manor."
Hermione lo guardò male, perchè aveva sempre da ridire su tutto?!
"Oh dimenticavo..." disse piccata "Voi Malfoy volete sempre il meglio sulla vostra tavola. Come nella vostra vita!"
Draco ghignò "Esattamente, Mezzosangue."
"Quindi, ogni cosa che fate è dettata da questo?"
"Esatto."
Draco sorseggiò, compiaciuto, la sua bevanda.
"Allora, perché mi hai baciata?"
Ma come diavolo le era venuto in mente ?? Uscirsene in quel modo, facendo anche strozzare Malfoy con la burrobirra.
Sentì il suo cuore martellare forte nel petto, quasi volesse uscire.
Ma ormai era in ballo, Zabini non c'era e questa sarebbe stata la sua unica occasione per saperlo... non le rimaneva che ballare.
Quindi ridisse, con voce bassa e decisa.
"Se voi Malfoy volete sempre il meglio, allora perché mi hai baciata?"

D come Draco, M come MisoginoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora