O Sága, Dea della storia e delle memorie, lascia che i miei ricordi tornino al matrimonio in cui Inganno e Fedeltà furono uniti. E tu, o Bragi, Dio delle belle parole, fai che la mia mente venga ispirata e che il mio inchiostro bagni senza indugio la pergamena.
Voi invece, abitanti di regni e mondi, lasciate che vi narri la sofferenza della Dea dai capelli del colore della luce della luna e di come fu tradita dal suo stesso amore per il Dio dell’Inganno e del Caos, così era chiamato suo marito.
Uno dei due principi della divina Asgard aveva i capelli scuri come le belle piume di un corvo e gli occhi parevano smeraldi, preziosi, luccicanti, eppure freddi come tutte le altre pietre. Era bello, molte giovani Asinne lo bramavano e egli quante ne voleva, ne poteva avere. Le giovani più belle dei nove regni e oltre si mostrarono al suo cospetto, sperando che il principe offrisse loro la sua desiderata mano.
Nel regno che porta il nome di Vanaheim, i cui abitanti hanno le chiome sempre scure come la notte, il principe dagli occhi di smeraldo vide una ragazza che, pur essendo una Vanir aveva i capelli come la luce della luna. La bramò, ma non come aveva desiderato tutte le donzelle precedenti, e quando seppe che il cuore della divina e sempre fedele Sigyn batteva per lui, fu sua.
La sposò, Inganno si unì a Fedeltà, la fece principessa di Asgard.
La sposa era tanto amata, come suo marito era temuto per le sue parole scaltre e i suoi occhi, dietro ai quali si nascondevano pensieri, chissà… forse oscuri.
Passarono i giorni sulla città dorata, i principi e i Tre Guerrieri combatterono nella fredda terra degli Jotnar. Odino, Padre Tutto, esiliò il potente Thor, Dio del Tuono, su Midgard e Loki conobbe le sue vere origini mostruose. Il principe imparò che era molte cose: figlio di Odino, Odinson, figlio di Laufey, Laufeyson, principe di Asgard, principe di Jotunheim e Dio dell’Inganno, ma che poche lo descrivevano veramente.
La bella Sigyn conobbe una parte di suo marito che le fece passare notte insonni e che le fece paura, ma l’amore e la Fedeltà trionfarono.
Laufey morì per mano del suo stesso sangue e Loki diventò legittimo re della gelata Jotunheim, ma la volle distruggere. Quando il principe dalla chioma dorata tornò ad Asgard e combatté contro il fratello sul Bifrost, la Dea della Fedeltà temette per il suo amato anche se sapeva che Thor combatteva per Asgard, per la giustizia.
Il principe dagli occhi di smeraldo infine cadde, lasciò andare e vide stelle e pianeti che nessuno aveva visto prima. La bella e disgraziata Sigyn sentì il suo cuore sanguinare.Quando il suo marito tornò, un incontro con un Titano e una guerra su Midgard facevano parte della sua storia. Le ferite che avevano appena incominciato a rimarginarsi, si riaprirono e il cuore della Dea sanguinò ancora. Pianse lacrime, quando Loki le baciò le labbra prima di essere prigioniero nelle segrete della città dorata.
Ella lo visitava, gli parlava impaurita dagli occhi cattivi e dalle urla degli altri prigionieri. Il Dio dell’Inganno pensò che fosse coraggiosa la sua bella dai capelli come la luce della luna, ma sapeva che Sigyn soffriva a stargli vicino, così le disse che era egli un mostro con le fauci spalancate, pronto a sbranare chiunque gli si avvicinasse. Più glielo ripeteva, più sua moglie gli diceva che lo amava e che se egli era il mostro, lei sarebbe stata la principessa sotto sua protezione.
Poi Thor, Dio del Tuono, venne a liberare il fratello per vendicare la triste morte della divina Frigga, Regina su Asgard e per salvare la vita della sua amante Midgardiana: Jane.
I principi cercarono invano di distruggere la potenza dell’Iter e combatterono su Svartalfheim contro i malvagi Elfi Oscuri guidati da Malekit.
Per la seconda volta si pianse la morte del divino Loki, Dio degl’inganni. Disgraziata, Sigyn sentì il suo cuore strapparsi in due e si chiuse nelle sue stanze per versare lacrime per la seconda volta.Una sera sentì le braccia del suo amato abbracciarla e pianse e urlò, egli di nuovo le baciò le dolci labbra. Il cuore della Dea della Fedeltà batté forte per la paura, quando scoprì del grande inganno e di tutte le menzogne che suo marito, sotto vesti del Padre Tutto, raccontava agli Asgardiani. Di giorno era silenziosa e cauta nel rivolgere la parola al suo amato, ma di notte Loki la faceva sua più volte e la prendeva mentre il respiro della sua bella aumentava e gli accarezzava i capelli corvini.
Di nuovo arrivò Thor e smascherò il fratello, i principi andarono a Midgard dove il divino Odino, esiliato, intraprese il suo viaggio per Valhalla. Tornò Hela, Dea della Morte, liberata dalla sua prigione e distrusse Mjöllnir, potente compagno del Dio del Tuono.
I due fratelli si trovarono scagliati sul pianeta Sacaar, mentre Hela terrorizzava il popolo di Asgard. Loki ebbe paura per la sua Fedele moglie, ma ella era tornata a Vanaheim, dove era al sicuro.
I principi tornarono alla loro patria per sconfiggere la Dea della Morte e per fare ciò lasciarono che il Ragnarǫk distruggesse il loro mondo e così, tra il dolore e il sangue, salvarono gli Asgardiani.Arrivò il Titano e attaccò la navicella salvatrice, morì il divino Guardiano Heimdall e Thor vide Loki morire per mano dell’aggressore: Thanos. La notizia giunse alla Dea della Fedeltà e ella si sentì morire.
Pare così che questa sia la fine della storia di Loki, Dio dell’Inganno, principe di Asgard, Odinson, legittimo re di Jotunheim, Laufeyson, ma ho ancora dell’inchiostro pronto per essere tracciato dalla mia penna.
Quando il Dio tornò da Sigyn su Vanaheim, non bastò il solito bacio. Ella gli batté le mani sul petto e gli urlò che era malefico e cattivo e che lei aveva pianto affogata nel dolore per tre volte e che lo amava.
Allora il principe dagli occhi di smeraldo la strinse a sé e le baciò il capo, le promise la sincerità. Baciò via le sue lacrime dagli zigomi e le disse che era bellissima perché così coraggiosa.
Le baciò le labbra e le disse che la amava.È questa la storia che vi narro, in onore della bella Sigyn con i capelli come la luce della luna, Dea della Fedeltà, in onore del principe Loki dagli occhi di smeraldo, Dio dell’Inganno e del Caos, in onore del principe Thor e il suo martello, Dio del tuono, in onore del potente Odino, Padre Tutto, in onore dell’astuta Frigga, Regina di Asgard, in onore di Heimdall il quale vedeva il Tutto, fedele Guardiano.
In onore dell’amore che può unire, come ora sapete, anche cose contrarie come Inganno e Fedeltà.
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Canto di Inganno e Fedeltà
RomanceO Sága, Dea della storia e delle memorie, lascia che i miei ricordi tornino al matrimonio in cui Inganno e Fedeltà furono uniti. E tu, o Bragi, Dio delle belle parole, fai che la mia mente venga ispirata e che il mio inchiostro bagni senza indugio l...