Capitolo 130.

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Questa storia è un'opera di fantasia, puramente inventata dalla sottoscritta. Alcune delle vicende scritte qui dentro fanno riferimento a fatti realmente accaduti. Non intendo offendere o insultare nessuno in alcun modo.

🧡🧡🧡

Dakota's pov.

"Allora, quali sono i programmi per oggi?" Mi chiede Jamie, mentre facciamo colazione.

"Uhm.. io ho un pranzo di lavoro per discutere dei miei prossimi progetti, ho promesso a Blake di andare a trovare Ezer e poi andare a cena insieme..." Lo informo, sedendomi accanto a Dulcie e accarezzale i capelli. Lei si sporge immediatamente verso di me e mi bacia la guancia. La sua dolcezza non ha limiti.

"Ezer è la bimba sul tuo telefono?" Chiede Dulcie, curiosa come sempre. Io rispondo di sì, mentre mi verso del latte caldo, e le spiego che sono la sua madrina. Lei ovviamente mi chiede cosa fa una madrina e Jamie le spiega pazientemente in cosa consiste. "Voglio conoscerla anche io!! Posso venire anche io?"

"Dulcie, Dakota è impegnata oggi.." Dice Jamie. "Andrai a conoscerla un altro giorno."

"No, affatto.." Intervengo io. "Voglio dire, non credo di poterla portare con me al pranzo, ma posso venirla a prendere con Blake prima di andare da Ezer. Non ci sono problemi." Dico.

"Sicura che non sia troppo?" Domanda Jamie.

"No, mi fa piacere..." Sorrido. Dulcie comincia a battere le mani entusiasta della notizia. Poi mi butta le braccia al collo e mi abbraccia. Basta così poco per renderla felice. "Elva, piccola, vuoi venire anche tu?" Le domando. Lei scuote la testa in risposta e si stringe ancora di più alla maglia di Jamie, quasi come se volesse proteggersi. Jamie sospira e mi guarda, comunicandomi con lo sguardo che non sa più come fare con lei. È un po' che non dorme tranquillamente e lo fa stare sveglio per la maggior parte della nottata. E anche di giorno non si stacca nemmeno per un secondo da Jamie, che ha giusto il tempo di farsi la doccia per stare un attimo da solo. Dulcie, invece, continua ad abbracciarmi come se le avessi fatto il regalo più bello del mondo. Ed io sono davvero felice di passare la giornata con lei. Ammetto di avere una piccola preferenza verso di lei, ma solo perché l'ho conosciuta per prima. Finiamo di fare colazione e Dulcie mi chiede se anche oggi posso prepararla io. Le piace tanto quando ci facciamo belle insieme. Voglio bene ad entrambe, ma il mio cuore appartiene a Dulcie. Questa bambina mi ha rubato il cuore dal primissimo momento, ha un sorriso meraviglioso che riesce sempre a mettermi di buon umore, sembra persino più grande della sua età, ed è una gioia stare con lei. Mi ricorda molto Jamie. E si vede che la sua presenza ha influito molto su di lei. Certo, voglio bene anche ad Elva... ma in cuor mio quando penso alla nascita di Dulcie mi viene in mente la gioia infinita di Jamie sul set, quando mostrava a tutti le foto di quella creatura minuscola, orgoglioso di essere suo padre. Mentre invece quando ho saputo di Elva, ricordo che il cuore mi è sprofondato nel petto. Amavo già Jamie, la bambina non c'entrava niente con noi due.. ma al tempo stesso speravo anche lui mi stesse pensando come io pensavo a lui, invece all'improvviso ho scoperto che stavano per avere un'altra figlia, e tutte le mie speranze sono crollate. Ma ovviamente è una cosa che riguarda me e lui, la bambina non c'entra niente in tutto questo. E nonostante questo, le voglio un bene dell'anima.. ma Dulcie è qualcosa di più per me. Dopo averla vestita, sia lei che Elva sono scese in giardino a giocare con Lisa. Io invece vado in camera da letto, e proprio in quel momento Jamie esce dal bagno con un asciugamano attorno ai fianchi. Così. Dannatamente. Sexy. Nonostante sia stanchissimo, è anche maledettamente sexy.

"Ha fatto la brava?" Mi chiede.

"Si.. È molto entusiasta per oggi." Gli dico, sedendomi sul nostro letto. Lui accenna un sorriso in risposta, va nella cabina armadio e torna con i boxer addosso. È troppo bello per questo mondo. Mi perdo ad osservare quella schiena scolpita, le spalle muscolose, i capelli troppo lunghi e arruffati... È perfetto. Si infila una maglietta bianca e i jeans chiari, sotto il mio sguardo attento. È consapevole che lo sto guardando, lo sa che mi piace da impazzire guardarlo mentre si veste. È incredibile come possa essere così bello con un semplice outfit.

"Stai sbavando, per caso?" Mi prende in giro.

"Puoi dirlo forte." Rispondo, come in trance.

"E va bene..." Scuote la testa, sospira e viene verso di me. Mi prende il mento e io alzo lo sguardo per guardarlo negli occhi. "Meno male che ci sei tu. Sei sempre lo spiraglio di luce che vedo quando mi sento perso. Il mio angelo.."

"Potrei dire lo stesso di te." Sorrido. Lui si china e si inginocchia tra le mie gambe, mi bacia dolcemente il pancione, come sempre.

"Sono così stanco..." Mormora, mentre gli accarezzo i capelli. "Sapevo a cosa andavo incontro, ma non pensavo che sarebbe stato così difficile. E mi sento così fuori luogo perché non riesco nemmeno a far dormire mia figlia serenamente. Ogni notte è sempre peggio."

"Jamie, non è colpa tua.." Gli dico. "È una bambina, è normale che sia affezionata alla mamma e che la cerchi. Elva è sempre stata con lei, lo sai.. Dulcie sa come stare con entrambi, ma Elva conosce molto di più lei."

"Ma non dovrebbe essere così..." Si tira sù e si passa una mano tra i capelli. "Odio il fatto che non riesca a stare con me senza sua madre."

"Si abituerà... sei il suo papà, le verrà naturale."

"Capitava anche a te?" Mi chiede.

"In realtà no... Io ero più come Dulcie, mi rivedo molto in lei. Riuscivo a stare sia con mia madre che con mio padre senza problemi per quel che ridono... oh, e anche con le loro conquiste del momento." Jamie scoppia a ridere per la mia ultima affermazione.

"Vorrei che fosse così anche per lei.." Sospira.

"Piano piano lo diventerà.. È piccola, ed è molto, molto, molto attaccata a sua madre... ma piano piano riuscirà anche a stare con noi senza problemi. Ce la faremo..." Gli prometto.

"Spero che accada prima che nasca Jayme." Mi dice, accarezzandomi il pancione. "Non riesco nemmeno ad immaginare una nottata in bianco in cui devo sia consolare lei, che non riesce a dormire, e prendermi cura del piccolo che non dormirà per niente ogni notte." Dice.

"E adesso abbiamo capito perché tuo padre stava quasi svenendo quando glielo abbiamo detto.. si riferiva a questo." Gli faccio notare, continuando ad accarezzargli i capelli.

"Pensi che dovrei riportarle a Londra?" Chiede.

"Penso che tu debba fare ciò che senti sia giusto.." Lui abbassa il viso. "Io penso che non dovremmo arrenderci al primo tentativo. Non possiamo pretendere che stia benissimo qui dopo.. quanto? Una settimana? Non è mica una bambina che si programma come un robot.. Diamole tempo, aiutiamola. E se nelle prossime settimane la situazione non cambia, allora decidiamo cosa fare.. che ne pensi?"

"Penso che tu sia fantastica." Mi dice, sospirando. "Che non ti merito. Che sei troppo per me. E che sono dannatamente fortunato ad averti al mio fianco, perché altrimenti non saprei come fare.." Mi prende il viso tra le mani. "Davvero.. ti amo dannatamente tanto."

"Tanto quanto me." Replico, sorridendo.

🧡🧡🧡

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Damie • The love affair IIIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora