Tutta colpa di uno stupido obbligo

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Harry, Hermione e Ron si stavano preparando per la festa di Natale organizzata dai ragazzi dell'ultimo anno nella Stanza delle Necessità.

Dopo la guerra contro Voldemort e i suoi alleati la scuola dovette chiudere per essere ristrutturata. Molti dei maghi che la frequentavano avevano deciso di aiutare nella ricostruzione, e grazie a quelle bacchette in più, Hogwarts poté aprire a Settembre per l'inizio del nuovo anno scolastico.

Dato che avevano perso molte lezioni per i maghi dell'ultimo anno era stato istituito un ottavo anno durante il quale avrebbero recuperato tutto. Per tutti gli altri studenti, invece, si era deciso che avrebbero riassunto le lezioni nel primo mese di scuola e poi avrebbero continuato con il programma dell'anno che dovevano frequentare.

Così, quella sera del 23 di dicembre tutti i ragazzi del'ottavo anno si erano recati nella Stanza delle Necessità.
Harry indossava un paio di jeans neri, comprati prima dell'inizio della scuola, con una camicia bianca infilata dentro ai pantaloni, con una cravatta nera. Ron indossava un smoking nero, con una cravatta era rossa. Hermione, invece, indossava un abito rosso con una fascia nera che le decorava l'abito intorno alla vita. Quando Ron la vide arrivare sopra i suoi tacchi neri, rimase a bocca aperta "Sei bellissima" le disse.
"Grazie, anche tu lo sei" sorrise lei baciando dolcemente la guancia del suo ragazzo.

"Penso che ora potremmo andare" disse Harry facendo segno ai suoi due amici che, dopo aver annuito, uscirono dalla sala comune di Grifondoro.

Alla festa si era deciso che si poteva invitare chi si voleva come compagno e non doveva essere obbligatoriamente dell'ottavo anno. E quando arrivarono nella Stanza delle Necessità, Harry notò che quasi tutti avevano qualcuno accanto, con cui avrebbero poi potuto ballare.

Lui non aveva nessuno, dato che si era lasciato con Ginny, in quanto non provava più gli stessi sentimenti di tempo prima, si era inoltre reso conto di essere probabilmente gay o bisessuale. Non era ancora sicuro di come avesse fatto a comprenderlo. Sì era solamente accorto che da qualche tempo aveva iniziato a guardare i ragazzi da una prospettiva diversa, per così dire.

La cosa che lo aveva più stupito e che non si aspettava potesse mai succedere, accadde al termine di una partita di Quidditch contro i Serpeverde. Harry era entrato negli spogliatoi, si era lavato e cambiato come tutte le volte. Quella volta però era stato l'ultimo a terminare e tutti se n'erano già andati, compreso Ron.

Con la velocità di un bradipo aveva raccolto tutte le sue cose e si era avviato verso l'uscita. Una volta messo piede all'esterno però, fu afferrato alle spalle da due mani che lo costrinsero a rientrare, quel movimento fu così veloce che Harry non fece in tempo a schivarlo.

Il Grifondoro fu spinto contro il muro e il ragazzo che aveva davanti lo bloccò. Le gambe di Harry erano leggermente divaricate e una di quelle del ragazzo di fronte a lui si trovava tra le sue. Harry alzò lievemente la testa, dato che il Serpeverde che aveva davanti era un po' più altro di lui.

"Cosa vuoi Malfoy?" domandò alzando gli occhi al cielo.
"Solo capire che problemi hai" rispose il biondo.
"Che intendi dire?" aggrottò la fronte.
"Come che intendi dire?! Mi stai prendendo in giro? Avevi il boccino a tre centimetri dal tuo naso, perché non lo hai preso? Perché mi hai permesso di prenderlo?" disse Malfoy ancora incredulo e sbalordito per la stupidità dell'altro.
"Ogni tanto è carino far vincere anche i perdenti" ghignò Harry puntando lo sguardo negli occhi argentei del Serpeverde, che sentendosi provocato, non esitò un minuto ad alzare velocemente la gamba e a colpire le parti intime del Grifondoro che per il dolore si piegò in avanti appoggiandosi così con la testa al petto del biondo, che per un momento lo sorresse, ma poi si spostò e lo fece cadere a terra.

Tutta colpa di un obbligo ||Drarry||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora