Parte 14 - Akito

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La vedo crollare davanti ai miei occhi e con uno scatto la afferro prima che batta la testa a terra "Sana!"

"Che ci fai tu qui?" la voce di Kamura è così irritante che lo prenderei a schiaffi, ma adesso non ho tempo di preoccuparmi di lui, devo pensare a Sana.

"Lasciala stare lei è la mia ragazza!" urla lui.

Questo è troppo, senza lasciare Sana mi giro e lo fulmino con lo sguardo "Giuro che se non sparisci immediatamente ti uccido qui!" evidentemente deve prendermi in parola perché scappa via lasciandoci li.

Sana non ha ancora ripreso i sensi, la sollevo e mi ricordo che qui vicino c'è l'ospedale.

Mi rendo conto di quanto lei sia magra, stretta tra le mia braccia sembra anche più magra del solito. Continuo a correre fino a che non arrivo in ospedale e me la fanno appoggiare su una barella, mi chiedono che cosa sia successo e se ha battuto la testa, gli spiego che l'ho solo vista cadere e che l'ho afferrata prima che battesse la testa e loro la portano dentro per capire di cosa si tratta.

Intanto io sto per impazzire. Dopo un po' vedo arrivare Kamura, adesso giuro che lo uccido, appena mi vede, si ferma e mi fa vedere la borsa di Sana: "Sono venuto a portarti questa, quando è corsa via l'aveva lasciata al cinema"

Prendo la borsa e faccio per andarmene ma lui continua "Mi dispiace, io non credevo di farle del male. Ero convinto che anche se... non importa. Ti prego di scusarmi e prenditi cura di lei" così dicendo se ne va.

In quel momento il cellulare di Sana inizia a suonare nella borsa, lo prendo e vedo che è sua madre, mi viene un colpo al cuore, che le dico? Devo rispondere.

"Pronto?"

"Pronto! Akito? Sei tu?"

"Si signora!"

"Grazie a dio, ma cosa è successo? È un'ora che provo a chiamare Sana ma non mi risponde, a quest'ora doveva essere a casa, me la passi per favore?"

"Signora Katrin, siamo in Ospedale, Sana è svenuta, l'ho incontrata per caso e poi è svenuta, io non avevo il telefono e l'ho portata direttamente qui, solo adesso mi hanno portato la sua borsa. Scusi se non l'ho avvisata prima."

"Ma come sta Sana?" si sta agitando.

"Non so ancora niente, è dentro con i medici, ma siamo all'ospedale davanti al parco se potesse venire anche lei sarebbe meglio, io non sono un famigliare e non vogliono dirmi niente"

"Arrivo"

Appena riaggancia io uso il telefono di Sana per avvisare mio padre, anche lui è preoccupato ma dice di rimanere e non preoccuparmi di chiamarlo a qualsiasi ora che verrà lui a prendermi.

Passano 20 minuti e arriva la signora Katrin, la accompagno dal medico che si sta prendendo cura di Sana e lui subito la rassicura "Non è niente di grave, solo un po' di stanchezza e carenza di vitamine e zucchero nel sangue. Le abbiamo fatto una flebo per riequilibrare i valori e idratarla, adesso ha solo bisogno di riposo. La terremo qui fino a domani solo per sicurezza, ma non c'è niente di cui preoccuparsi. Adesso la stanno portando in camera, le ho detto che lei è qui e ha detto di volerla vedere da sola."

La signora Katrin non se lo fa ripetere due volte e sparisce nel corridoio.

Passa quasi un'ora e la vedo tornare "Akito, devo ringraziarti! Se non ci fossi tu non so come farei, sei sempre presente per lei e ti ringrazio profondamente per questo. Io sono da biasimare, avevo notato che negli ultimi giorni era strana, ma non ci ho dato troppo peso, ho creduto che fosse colpa dell'età, i primi problemi di cuore, ma non credevo che si sarebbe spinta tanto al limite delle sue forze" dice sprofondando nella poltrona vicina alla mia.

ADESSO E PER SEMPREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora