5 ANNI DOPO.
Kira's pov
Sono dieci dannati minuti che scavo in questo cassetto, ma della mia maglia prefertia nessuna traccia. Esco da camera mia e mi dirigo nella piccola cucina come una furia.
«Harry hai preso di nuovo la mia maglia dei Led Zeppelin?» il mio coinquilino è steso sul divano a due posti nero, troppo piccolo per lui, infatti le gambe gli escono fuori e ha tra le mani una vaschetta di gelato alla vaniglia.
«Kira non urlare» piagnucola continuando a mangiare.
«Harry la mia maglia» urlo più forte notando la porti addosso.
«Quale maglia?»
«Quella maglia» lo indico annoiata.
«Dici questa maglia?» la indica a sua volta e all'estremo mi avvicino a lui strappandogli il gelato dalle mani.
«Devo uscire e ho bisogno di indossarla» Harry punta i suoi occhi verdi nei miei e si mette a sedere in modo lento. Si passa una mano tra i ricci chiari e respira «Sono triste.»
«Non può fregarmene un cazzo» sputo acida.
«Sai che quando sono triste l'unica cosa capace a tirarmi su il morale è una vaschetta di gelato alla vaniglia e la tua maglia dei Led Zeppelin.»
Sbatto i piedi per terra come una bambina consapevole di non riuscire a fargli cambiare idea. Perché ho preso appartamento con lui? Perché mi ostino a parlargli? Perché vive?
Mi allontano dal deficiente che pronto riprende a mangiarsi il gelato e a piangersi addosso e torno in camera mia. Indosso la prima maglia mi capiti a tiro ed esco di casa non prima di aver sbattuto la porta di ingresso nel modo più rumoroso possibile. So quanto Harry lo odi.
Oggi non ho alcun corso all'Università quindi decido di andare a fare colazione alla solita caffetteria e casomai di passare la giornata in biblioteca a studiare. Basta che non torno a casa, Harry oggi non si tollera.
Il Massachusetts si è rivelato davvero un bel posto, all'inizio è stato difficile, sia perché mi trovavo in un posto nuovo per me, sia perché l'unica persona di cui mi importava realmente non c'era. Ma con il passare del tempo mi sono abituata, sia al luogo che alla solitudine. Fino a quando non ho incontrato Harry, ci siamo conosciuti al secondo anno, al corso di medicina. È britannico, un po' problematico ma gli voglio un gran bene. Anche se ruba le mie adorate maglie larghe.
«Mariah» saluto la signora proprietaria della caffetteria e ordino il solito caffè macchiato. Mi siedo su uno sgabello vicino al bancone e passo le mani sul viso.
«Ecco a te Kira» Mariah mi passa il caffè e mi sorride gentile «Come vanno le cose?»
«Bene, sono solo un po' stressata» lo studio mi sta uccidendo. Ma non ho intenzione di arrendermi alla fine. Un altro anno e finalmente prenderò la laurea in medicina.
«Tieni duro un altro po' piccolina» le sorrido e sono pronta a risponderle ma la campanella posta sulla porta di ingresso mi fa capire che è entrato un altro cliente quindi la lascio andare con un gesto del capo.
«Un caffè lungo, grazie» la voce che ha parlato è maschile, ed è così profonda che mi costringe a voltarmi. Il suo viso è rivolto nel lato opposto dal mio, non vedo molto se non solo che sia biondo e alto. «Grazie mille» dice ancora quando gli viene data la sua ordinazione ed io non riesco a staccare i miei occhi da lui, nonostante sia un estraneo c'è qualcosa che mi attira verso sè.
Il ragazzo beve il suo caffè e con un gesto lento e calcolato si volta verso di me, ed è allora che capisco perché io sia così attratta da lui. Non appena i suoi occhi azzurri si puntano nei miei, mi rendo conto di ogni cosa.
STAI LEGGENDO
Beside you || Luke Hemmings
FanfictionDue persone, così diverse ma anche così simili. Uno è quiete, l'altro è tempesta. Uno è spensieratezza, l'altro è dolore. Uno è mare, l'altro è fuoco. Possono incontrarsi, sono capaci di camminare affiancati il mare e il fuoco? Leggete per scoprirlo...