Capitolo diciotto.

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N.A. la storia non è mia, io mi limito solo e unicamente a pubblicarla

Ice on fire capitolo 18

Le vacanze di Natale finirono presto. Successero così tante cose che non le sentii neanche passare. Sembrava come se avessimo avuto un normalissimo weekend di riposo e dovessimo tornare subito a scuola. Così rientrammo e i professori non persero occasione per riempirci di compiti, di interrogazioni, di progetti da consegnare.

«...e quefto è il modo più femplice per analiffare una rana.»

Il professor Baxon insegnava anatomia. Era una persona tanto carina e buona, se non fosse per il fatto che sputasse ad ogni parola che conteneva una maledetta s. Per fortuna le rane erano già morte, altrimenti solo Dio sa a quali infezioni andavano in contro per la troppa vicinanza con Baxon. Lo sapeva bene Dylan, costretto a riempire il primo banco per i suoi continui ritardi a lezione. Anatomia era l'unica lezione per cui noi studenti facevamo a gare a chi arrivava per primo. Obiettivo? Prendere il banco più lontano dalla traiettoria degli sputi di Baxon.

«Qualcuno dovrebbe dirglielo..» mi disse Aria, una volta finita la lezione.

Per quel giorno avevamo finito. Erano state le prime due settimane, dopo le vacanze, più pesanti di tutto l'anno.

«Buona idea, - dissi io – perchè non ti avvicini e glielo dici tu?»

Aria fece una smorfia e decise che c'era un motivo se tutti cercavano in ogni modo di avvicinarsi per parlare con lo sputanomide. Si dice così? No, non credo.

«Fignorina Tomlinfon.» Cazzo.

Mi voltai, pregando che avesse sbagliato.

«Si?»

«Può avvicinarfi un fecondo?»

«Perchè non ne approfitti e glielo dici tu? - Aria rideva sotto i baffi. – Ci vediamo fuori.»

La classe rimase deserta e io mi avvicinai molto lentamente, fermandomi a qualche metro di distanza.

«Avvicinati Hanna, - continuò lui – credi forse che fossa mangiarti?»

Mangiarmi no, - pensai – ma ho già fatto la doccia stamattina.

Mi avvicinai un altro po' e poi attesi.

«Hanna va tutto bene per ora?» mi chiese.

«Certo, - risposi – perchè non dovrebbe?»

«Devo effere fincero con te Hanna, - si avvicinò a me e sentii una gocciolina arrivarmi sulla fronte – i tuoi voti peggiorano, fai molte affenfe e tutti profeffori fono preoccupati.»

Rabbrividii. Piccole goccioline sulla fronte e sul naso. Se non fossi una ragazza educata gli avrei già vomitato addosso.

«E' tutto sotto controllo.» feci per andarmene.

«Hanna, - mi richiamò lui – hai buone potenfialità, non frecarle.»

Annuii e lasciai quella camera di torture. Mi dispiace per Baxon, era una persona gentile e alla mano, ma lo sputo era proprio improponibile.

Vidi Aria seduta sul muretto alla fine delle scale.

«Allora?» mi chiese, una volta raggiunta.

«Voleva solo darmi dei consigli per la fine dell'anno.»

Non potevo dirle la verità. Ne avrebbe fatto una tragedia anche lei e mi bastavano già i miei genitori.

«Oh, - mormorò – più tardi ti vedi con Harry?»

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