Sto scrivendo questa storia senza alcun progetto o altro. È un esperimento e sfogo personale. Nessuna aspettativa.
Venerdì sera, ho avuto una giornata stressante all'università e decido di andare a bere qualcosa da Michele.
Mi metto la giacca di jeans, le scarpe ed esco, poco più di cinque minuti dopo arrivo.
"Ciao Elis" mi saluta con un sorriso Giorgia la barista, mi siedo su uno sgabello del bancone.
"Sta sera facciamo seratina?" sorride
"Aspetti qualcuno o sei venuta a rilassarti un poco?"
"No no. Sono sola e stanca"
Continuamo a parlare mentre lei serve spritz, birre e caffe.
Le racconto di come mi trovo a fare design d'interni allo Iuav, di come sta April, la mia nuova cucciolotta di bulldog francese che è rimasta a casa a dormire, anche se solitamente esce con me.
"Ma buonasera!" Michele mi saluta sfiorandomi la guancia con un bacio mentre porta un vassoio pieno in un tavolo a cui sono sedute due ragazze.
"Sta sera sorpresina! Abbiamo un ospite" dice
"E chi?" ha attirato la mia attenzione
"Eheh vedrai fra poco, anzi, sentirai!"
E in effetti, dopo poco una voce calda e calma disse "Buonasera" al microfono.
Le corde della chitarra vibrarono, e poi cominciò a suonare, high wait to hell degli ac/dc .
Fece altri pezzi, uno più bello dell'altro, la sua voce era graffiante e poi mordida, alta e poi bassa, era calda e poi fredda. E io stavo ad ascoltarla e la guardavo ipnotizzata, ma intanto viaggiavo con la mente, mi ero completamente persa. I miei occhi la guardavano le mi orecchie la sentivano, ma io vedevo altro con la mente. Le sue parole mi rimbalzavano addosso, nel petto e nello stomaco, e avevo i brividi ovunque. Lo chiamano orgasmo della pelle, la pelle d'oca sulle braccia quando una canzone ti prende completamente.
Poi invece i suoi occhi si incastrarono nei miei, allora lì si che tornai alla realtà, presi il calice dal bancone e appoggiando le labbra al bicchiere sorrisi, senza mai distogliere lo sguardo. Lei mi sorrise. Allora chiusi gli occhi e bevvi un sorso del mio spritz.
Quando li riaprì lei distolse lo sguardo immediatamente, ma non abbastanza veloce da non farmi capire che non li aveva distolti mentre bevevo.
Sorrisi fra me e me, guardando in basso.
-Grazie davvero a tutti- Eh si, il locale intanto si era riempito di gente.
Scesi dallo sgabello e andai vicino al piccolo spazio improvvisato come palco. Stava appoggiando la chitarra al muro, mi fermai esattamente davanti a lei. Alzò lo sguardo e mi vide, sono certa che per un attimo sorrise riguardando in basso, si alzò, era alta come me. Si passò una mano fra i capelli corti corti neri, e sorrise.
"Ti offro una birra? O sei tipa da vino?" Le chiesi
"Sono tipa da spritz se tu prendi quello" sorrisi.
Mi voltai e andai verso il bancone, sapendo di averla dietro, lei mi superò e senza guardarmi mi prese la mano. Mi fece fare una piroetta, per girarmi nella direzione opposta.