Mi fermai:tutto era davvero veloce per me, e Rin mi capì. Si alzò e mi disse sorridendo con malizia
<prima volta?>
Rimase senza risposta...non ce n'era bisogno.
Ancora scosso, rimasi a guardare il soffitto dal divano, ponendomi mille domande: quindi quello era amore? Rin provava lo stesso sentimento per me? da quanto tempo ormai?C'era qualcosa di sbagliato in lui, a cui non piacevano le ragazze bensì io, e di conseguenza in me,visto che mi piaceva lui?
Non trovai risposta a molte di queste domande, ma una voce mi svegliò dal mio turbine di pensieri.
<non dovevamo andare a nuotare?io sono pronto, eh!>Si avvicinò rapidamente a me e mi baciò
Le sue dita affusolate mi passarono sul viso e d'istinto ricambiai il bacio,alzandomi dal divano.
Poi,staccandomi, ripresi la mia sacca e seguii Rin verso la porta d'ingresso.
Come uscimmo dal cancello sentii l'aria gelida passarmi sulla pelle, essendo in maniche corte.
<Ha? Hai la pelle d'oca! Scemo, non dovresti andare in giro in maniche corte.>
Detto questo sentii che mi appoggiava la sua giacca sulle spalle e io, in fretta me la tolsi
<stupido, così sarai tu ad avere freddo...>
<Nah, io indosso la giacca solo per il mio fantastico senso dello stile, ma non ho freddo in verità>
<..mi stai mentendo>
<no!>
<ok>
<tieni>
Non credo che mi dimenticherò facilmente la sua giacca di pelle nera. Era nuova, nonostante già anni fa' ne aveva una, ma sentivo una nota del suo profumo comunque.
Me la allacciai e mi accorsi che mi stava comoda: da quando indossavamo le stesse taglie?
Credo di aver fatto una faccia stupita, perché Rin disse prontamente
<wow, mister apatia lascia trapelare qualcosa dal guscio di ferro! Ho il piacere di sapere a cosa è dovuto l'onore?>
<ah?>finsi di non capire per evitare discorsi inutili.
<nulla,lascia stare, andiamo>.
[...]
Dopo la piscina Rin mi accompagnò a casa.
<dovremmo farlo più spesso>
Arrossii e lui precisó
<andare a nuotare, intendo>
Appena capii lui riprese
<comunque ti capisco, sai>
Inizialmente pensai di non aver sentito bene, ma lui continuò:
<posso capire che dopo la separazione da noi tu possa esserti sentito male, posso capire che ti sia passata la voglia di nuotare, insomma, non è possibile che qualcuno ti batta alle selezioni per la staffetta mista...>
Aprii la bocca per dire qualcosa, ma annaspai nelle mie stesse parole, così lui andò avanti:
<...ma non puoi abbandonare così una cosa che ami così tanto.
Se poi è colpa anche mia...
SOPRATTUTTO se è anche colpa mia.>
A quel punto non ressi:
<COME PUOI CAPIRMI!?>
La sua faccia sembrò stupita, anzi, spiazzata, ma io me ne fregai e andai avanti:
<COME PUI ANCHE SOLO DIRMI CHE "MI CAPISCI"??TU NON SAI COSA HO PASATO IO!TU NON SAI COSA HO PASSATO IN QUESTI DUE ANNI SENZA DI VOI!senza di te...>
Non appena finii di parlare scoppiai a piangere.
E poi avvenne: mi prese il volto tra le mani e disse:
<Forse non posso capire esattamente ciò che hai provato, ma so com'è quando qualcuno che ami ti manca perché è ciò che ho provato io standoti lontano>
Detto questo prese la borsa e mi disse <beh, se rivederci sarà una tua scelta, ma sappi che io ci sarò sempre>.
E se ne andò.