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PRIMA DI INIZIARE: CONTENUTI, DIREI, UN POCHINO SPINTI. Andava fatto, non volevo lasciare le cose scritte male.

Altra cosa: sono mortificata e dispiaciuta. Avevo promesso di pubblicare molto prima. Ma niente. Proprio non c'è verso di riuscire nell'impresa.
Spero che il capitolo possa farmi perdonare. Ho anche sviluppato qualche idea per continuare e chiudere questa storia che si appresta ad una fine.
Non siate timidi, ditemi cosa ne pensate!
Bacino ♥






Non sapeva cosa dire. Le prese la mano e la condusse all'ascensore per salire al piano. Marco aprì la porta e prima di poter fare entrare la ragazza, la prese in braccio e la condusse oltre la porta.
-Marco, non siamo mica sposati!- disse mettendo le mani davanti il viso.
-Beh, potremmo anche quello, un giorno.- ammise lui senza giri di parole facendola scendere.
-Non corriamo Mengoni!- lui si tolse il cappotto. La ragazza scorse il suo corpo oltre la camicia relativamente stretta.
-Perché, non vorresti sposarmi?- chiese lui con una mano a sostenersi il mento.
-Me lo stai chiedendo?- chiese mentre lasciava le scarpe cadere sul tappeto ed il cappotto sul divano.
-Forse si, forse no!-
Lui si avviò in cucina e dal frigo estrasse una bottiglia di altro champagne. Ne verso un po' in due bicchieri e uno lo porse a Daniela che si era seduta sul bancone.
-Brindiamo.-
-A cosa?-
- A noi! Al fatto che ti ho finalmente ritrovata. Che sei di nuovo mia e che ti amo - lei sorrise.
- Non mi hai mai chiesto, ancora, nemmeno questo.-
-Rimedio subito. Daniela, vorresti darmi la possibilità di rendere la tua vita meravigliosa?-
-Prova a fare ciò che hai fatto in passato e non sarò così calma questa volta. Ma si, voglio darti questa possibilità.- lui sorrise e alla fine brindarono. Marco le prese il bicchiere e lo poggiò lontano.
Si avvicinò a lei e le posò la mano sulla gamba.
-Sei sicura?-
-Questa volta sono sicura. Abbiamo aspettato entrambi abbastanza.-
-Non voglio che tu abbia di nuovo flash o incubi.-
-Non può succedere Marco, da quando ha cercato di aggredirci non l'ho più visto ed ho avuto modo di elaborare il tutto.-
-E cosa hai concluso?- chiese cautamente.
-Che non può più farmi del male.- Lui annuì a supporto della sua tesi poi andò in soggiorno e, tra le tante canzoni, ne mise una in particolare: "Guerriero". Il cantante chiuse le tende e si accomodò sul divano, si sbottonò i primi due bottoni della camicia candida, dandole modo di sognare. Sbottonò anche le maniche per poi massaggiarsi gli occhi. Aveva passato tutto il giorno in studio, non aveva avuto modo di riposare qualche minuto. La mattina, la sua manager, gli aveva detto che la sera avrebbe avuto una sorpresa per lui se fosse andato in quella particolare discoteca. Così aveva deciso di andare ed accompagnare anche la sua amica Anna.
Daniela prese a far scendere la lampo del vestito. In qualche modo avrebbe dovuto iniziare ma non sapeva come. Marco, che aveva udito il rumore della lampo, la guardò. Le guance rosse ed i capelli a coprirle il viso. Le fermò la mano e la fece sedere su di lui sul divano. Scansò la mano della ragazza e riprese ciò che stava prima facendo lei.
-Non devi se non vuoi.- specificò ancora una volta lui.
-Lo voglio.-
-Sei bellissima quando arrossisci.- ribatté lui mentre le abbassava la lampo fino al termine del vestito. La ragazza tolse l'abito velocemente e rimase in intimo davanti al ragazzo che la guardava in adorazione. Era tutto in pizzo e non sapeva cosa fare, così l'unica cosa che fece fu deglutire.
-Io... Io... - subito Daniela portò le mani a coprirsi.
-No, non fraintendermi! Sei un incanto. Ti ho vista in costume ed anche senza reggiseno se proprio vogliamo dirla tutta ma proprio non riesco ad abituarmici.- lei non proferì parola e prese a sbottonare la camicia del ragazzo che volò via subito dopo. Si avvicinò ancora a lui, le mani di Marco sui suoi fianchi.
-Potrei stare così per ore e non stancarmi mai.- le disse mentre le guardava gli occhi. Deciso ad andare oltre la prese dai glutei e con una spinta si alzò con lei in braccio la quale gli strinse le mani dietro al collo. I loro petti si scontrarono, Marco si morse il labbro. La portò in quella che, una volta, era la loro stanza. Non accese nessuna luce, non voleva imbarazzarla oltre. Piano la adagiò sul letto distendendosi su di lei. Le baciò il collo ed intanto con la mano cercava di sbottonare il reggiseno. Lei non sapeva cosa fare se non gemere per quelle piccole attenzioni. Marco riuscì a liberare la ragazza da quell'aggeggio infernale. La luce della luna la illuminava. Si alzò da lei, cercò di liberarsi dalla cintura ma le mani di lei lo fermarono.
-Faccio io.- la lasciò fare. Molto velocemente lei la tolse e la gettò sul pavimento. Daniela era in ginocchio sul letto, all'altezza del petto di Marco, lo guardava con la testa rivolta in alto. Lui le accarezzò il viso e le sorrise anche se non poteva vederla. Daniela slacciò anche il bottone del pantalone. Si distese sul letto e lasciò che Marco togliesse con calma il pantalone. Rimasto in boxer, si avvicinò piano a lei rimasta solo con gli slip. Iniziò a baciarle il collo per scendere poi lungo il solco dei seni. La ragazza si inarco contro le labbra del ragazzo che, saggiamente, baciava e toccava i punti giusti. La mano destra di lui scese al bacino di lei, piano abbassò anche l'ultimo indumento che lo separava dal suo corpo. Il respiro della ragazza non accennava a rallentare, Marco si liberò dei boxer.
-Oh bimba...- disse tra i gemiti il ragazzo una volta entrato dentro di lei. Daniela afferrò il lenzuolo, lo strinse in pugno. Qualche sua amica dell'università le aveva raccontato che la prima volta fosse dolorosa ma che poi il dolore sarebbe svanito. E così fu. Marco cercò di essere il più delicato possibile e ad ogni gemito o verso di dolore cercava sempre i suoi occhi, cercava soprattutto la sua approvazione nel continuare.
Dopo molto tempo, i loro respiri tornarono ad essere regolari.

Dell'amore non so niente, conosco solo te.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora