Arrivò al 3° piano, aprì la prima porta a destra, rivelando la ragazza stesa sul letto mentre smanettava con l'iPhone.
“Cugina, ho bisogno di un tuo favore”
Lo guardò, distogliendo lo sguardo dal telefono, con un sopracciglio alzato.
“Di che si tratta, cugino?”
“Mi devi prestare un tuo pantaloncino e una canottiera.”
“A che ti servono?”
“Smettila con le domande e dammi quello che ti ho chiesto”
“Dimmi a che ti servono! O dovrei dire a chi?” un sorriso le si formò sulla faccia.“No”
Sbuffò e si incamminò verso l'armadio e prese il pantaloncino con la canottiera che le aveva chiesto.“Grazie”
“Di niente, cugino. Ah e dimmi chi sarà la tua prossima preda!” disse, facendogli l'occhiolino. Le fece il medio e uscì dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle e tornò davanti alla porta della sua camera. Entrando nella stanza, diede i vestiti alla ragazza.“Tieni...”
Non sapendo il suo nome, aspettò che glielo disse.
Non gli rispose così le schiocciò le dita davanti alla faccia e sussultò.
“Ti ho portato i vestiti”
“Oh, grazie”“Di niente...”
“Elettra”
Fece un segno con la testa per farle capire che aveva capito il nome.Annuì, lui andò via così poteva cambiarsi in tranquillità. Uscì dalla stanza e si avviò verso il 3° piano, ma qualcuno lo chiamò dal piano di sotto.
Si precipitò giù e Fabri lo chiamò dalla cucina.
“Che c'è?”
“Quella ragazza...” non sapendo il suo nome non continuò la frase.
“Elettra”“Beh, è una ragazza forte!”
“Che vorresti dire?” chiese, inarcando un sopracciglio.“Da come ti ha risposto prima. Ha un bel carattere la ragazzina!”
“Dove vuoi andare a parare?”
“Devo essere diretto?”
“Si”
“Facciamola entrare nella nostra banda”“CHE COSA?!”
“Hai sentito bene”
“Ma non basta mia cugina?”
“Ti ricordi che cosa ha detto appena entrata in questa casa? Che non voleva far parte di tutto ciò che facciamo. Quindi lei non ci può aiutare in alcun modo”“Te sei impazzito, fra. Ti sei fatto di qualcosa?”
“No e, comunque, non sono impazzito. Ne ho parlato prima con i ragazzi di questa cosa e loro sono d'accordo”
“Ovvio che lo siano. Sei tu il capo”
“Secondo me quella ragazza ci aiuterà”
“A far che cosa?”
“A vendere di più”
Spalancò gli occhi.“Non penso che lei sappia che cosa sia”
“Non puoi saperlo se non glielo chiedi”
Annuì.“Pensaci. Poi fammi sapere” gli fece l'occhiolino, poi disse:
“Comunque, io da domani non sarò più il capo, ma lo sarai tu”
“Come? Perchè?”
“Hai capito benissimo. Perchè? Beh, mi voglio prendere una pausa da tutto questo. Non ce la faccio più e vorrei mettere su famiglia. Quindi, Giorgio, ora sei pronto per essere il capo. Mi raccomando fai le scelte giuste, non fare scelte di cui ti potresti pentirtene, okay? Un'ultima cosa: fai entrare nella banda Elettra, vi sarà di grande aiuto, fidati” e uscì, dandogli una pacca sulla spalla e lasciandolo solo in cucina.Si passò una mano fra i capelli. Non può essere vero che tutto questo stia succedendo in una sola sera; lui che uccide uno della sua banda, che rapisce Elettra e poi Fabri, che se ne va dalla banda, per sempre.
Mise una mano nelle tasche dei jeans e tornò di sopra, dirigendosi nella sua camera.
Aprì la porta e vide Elettra, in tutto il splendore, sul letto. Sospirò richiudendo la porta e si avviò verso la sua fonte di salvezza.
Attraversò di nuovo il corridoio e si ritrovò davanti all'ultima porta. La aprì e entrò.
Da un armadietto prese un pacchetto con un po' d'erba, una cartina e dopo un paio di secondi aveva una bella canna tra le mani. Prese l'accendino e la accese. Si sedette sulla una sedia e fece il primo tiro e si sentì subito meglio. Prese il telefono e mise un po' di musica, tanto per avere un po' di “compagnia”. Con la musica e con tutti i pensieri che gli giravano in testa finì la canna e rimase ancora un po' lì, da solo, a pensare su cosa fare con Elettra.
Se entrasse nel nostro giro, ci servirebbe troppo tempo per “insegnarle” il lavoro e ciò ci farà perdere solamente tempo prezioso pensò.
Con questi pensieri per la testa si alzò dalla sedia e uscì dalla stanza, dirigendosi verso la sua.
Appena arrivato davanti alla porta, la aprì e si avvicinò a Elettra, cercando di non far rumore.
La scosse quel poco che bastava per riuscire a farle aprire gli occhi.
Quando lo vide lì spalancò gli occhi e si mise subito seduta.
I suoi occhi la scrutavano con attenzione. I suoi occhi blu erano un po' rossi e le sue guance erano bagnate e rigate dal mascara sciolto. Le asciugò le guance con il pollice e lei, a quel contatto, si scansò.
“Non devi avere paura. Non ti farò del male”
Rimase in silenzio e abbassò lo sgurado. Glielo fece alzare prendendo il suo mento con due dita.
“Ti devo dire una cosa”
Si, aveva deciso. Lei sarebbe entrata nella banda.
Angolo autrice :3
Buonasera a tutte/i :) scusatemi per l'assenza ma ho avuto problemi con internet T.T
So che non è molto lungo, ma ho preferito farlo finire così per mettervi un pò di suspence u.u
Ora scappo. Ci rileggeremo al prossimo!
Un bacione :**
xrapismylife
STAI LEGGENDO
A Crash Like An Hurricane
أدب الهواةLei non lo sapeva che da quella sera la sua vita sarebbe cambiata. Non sapeva se in male o bene, ma per lei era cambiata dal peggio al meglio.