Capitolo 1

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Buona lettura.

Uno, due, tre...

Riposo di due secondi.

Destro, sinistro, destro... Schivo, attacco.
Cambio.
Sinistro, destro, sinistro... Schivo, attacco.
Pausa.

" Fratello ti voglio più carico!".

Continuo, sono stanchissimo ma cerco di non fermarmi più di cinque secondi.
Destro, sinistro, destro... Schivo, gancio.

" Dai fratello spacca quel sacco! " mio fratello continua ad incitarmi con un tono di voce abbastanza alto.

Cambio.
Sinistro, destro, sinistro... Schivo, gancio.
Mi fermo due secondi e continuo all'infinito per scaricare tutta la rabbia e il nervoso accumulato nel corso della giornata.

Destro, sinistro, destro, calcio.

Al mio fianco sento solo mio fratello che emette grandi respiri mentre alza una serie di pesi per allenare i suoi bicipiti.
Siamo rinchiusi qui dentro da circa due ore e siamo circondati da pesi, bilancieri,sacchi da box e macchinari nuovi.
È una piccola palestra del campus frequentata da ragazzi e ragazze ma, nonostante la sua grandezza, è molto attrezzata ed è composta da diverse sale per l'allenamento.

Ciò che preferisco fare qui dentro è infilarmi i guantoni da box, rosso fuoco, e scaricare tutta la mia rabbia, tutto me stesso su un semplice sacco nero.
È la mia priorità.
Mi fa sentire più libero e credo sia molto meglio riempire di pugni un grande sacco e non la faccia da pesce lesso di qualche ragazzo che improvvisa Mike Tyson.
Ci vuole coraggio a scontrarsi con me.

Dopo aver tirato gli ultimi pugni passo i guantoni a mio fratello e posiziono il bilanciere sulla panca piana per fare un'altra serie e concludere il mio allenamento.
Mi alleno la maggior parte dei giorni, in compagnia di mio fratello, perché mi piace mantenere in perfetta forma il mio corpo muscoloso ma non esagerato.

È ciò che attira maggiormente le ragazze.

" William sono stanchissimo, ho solo voglia di andare sotto la doccia" avviso mio fratello che il mio allenamento è finito e di conseguenza lui lancia i guantoni a terra per prendere la sua roba e seguirmi nello spogliatoio.
Una volta saliti al piano superiore notiamo che lo spogliatoio è vuoto e cominciamo a fare gli stupidi e a scherzare mentre prendiamo il necessario per fare la doccia.

" Chris vedi che muscoli, sto diventando davvero uno strafigo" dice mio fratello davanti allo specchio e continua ad atteggiarsi e ad indurire i muscoli delle braccia e gli addominali.
Guardo il suo riflesso nello specchio e scoppio a ridere.
Non avrà mai il mio stesso fisico, poverino.

" Stai zitto sfigato, se ti tiro un pugno cadi a terra" dico scherzando e gli tiro un pugno finto nello stomaco.
Mossa sbagliata.
Ovviamente inizia la nostra lotta tra risate, insulti e spintoni, per poi prendere l' accappatoio e andare sotto la doccia.

Dopo aver indossato una semplice tuta nera, prendo il mio borsone pesante e seguo immediatamente mio fratello per uscire dalla palestra.

"nessuna scappatella oggi Chris?"  scimmiotta mio fratello facendo  riecheggiare la sua risata in tutto il corridoio principale e contemporaneamente ricevo una pacca sulla spalla.

" Non gridare, qui dentro si sente tutto" lo rimprovero  e lo spintono in maniera scherzosa.
Mio fratello non capisce mai quando bisogna evitare determinati discorsi in posti particolari in cui c'è tanta gente  e ha la capacità di farmi fare brutte figure in qualsiasi momento.

" Fratellino ti è andata male, la ragazza di ieri non te l'ha voluta dare oggi?" continua a prendersi gioco di me e come risposta decido di tirare il manico del suo borsone per farlo indietreggiare e cadere ma sfortunatamente fallisco.

My Miss DaviesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora