CAPITOLO 80

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5 anni dopo...

Le cose finalmente sembrano andare per il verso giusto, non proprio come anni fa in seguito all'incidente le avevo sognate, ma addirittura anche meglio.

Dopo quella sera in cui Federico e Benjamin si sono incontrati per la prima volta, hanno iniziato a vedersi più spesso e insieme hanno formato un duo che da tre anni a questa parte sta avendo moltissimo successo. Sono già fuori con tre album con seguenti concerti e firmacopie strapieni di persone. Hanno realizzato entrambi il loro sogno e io non posso fare altro che essere fiera di loro perché da una semplice consegna di due pizze è nato l'inaspettato.

Sono certa del fatto che il destino avesse già in servo per loro tutto questo e che prima o poi si sarebbe trovati anche se non ci fosse stata quella casualità. Hanno un rapporto che va oltre la complicità lavorativa: Benji e Fede non sono solo sue artisti, sono due fratelli, due amici, due colleghi. Sono uno l'esatta metà dell'altro. Vederli ridere e scherzare insieme è qualcosa che ti riempie il petto di gioia e non posso fare altro che essere contenta di tutto questo.

La vita con me non è stata affatto gentile dopo avermi fatto perdere entrambe le gambe in quel maledetto incidente, ma sono contenta del fatto che mi abbia fatto rincontrare il grande amore della mia vita. Non so come sarebbero andate le cose se qualcuno lassù non l'avesse mandato di nuovo sul mio cammino, forse a quest'ora sarei stata in camera con il mio migliore amico o mi sarei fidanzata con una persona che non amerei abbastanza.. Non lo so sinceramente e non voglio neanche pensarci. Adesso ho tutto quello che volevo e che ho sempre desiderato.

Una casa tutta mia, un fidanzato, degli amici spettacolari che si fanno in quattro per me, un migliore amico che non mi lascia mai da sola nei giorni in cui Benjamin è impegnato con la produzione del nuovo album e un bambino. Si, esatto. Due anni fa io e Benji siamo diventati genitori del piccolo Bryan e non c'è cosa più bella che potesse regalarmi la vita. Mi ha dato molto di più rispetto a ciò che mi ha tolto. Il mio bambino è la copia in miniatura del padre, mi sembra di vedere lui ogni volta che lo guardo, ed è la cosa più bella che abbia mai visto. A volte ci penso e mi meraviglio del fatto che è frutto del nostro amore e che è nato dalla mia pancia. L'ho tenuto in grembo per nove mesi, mi ha fatto passare le pene dell'inferno tra vomito e giramenti di testa, ma averlo è stata una rinascita per me.

"Mamma" mi chiama Bryan e il mio cuore manca un battito ogni volta che lo pronuncia. "Tio Loli" continua indicandomi il mio migliore amico che ora gli sta facendo il solletico e mio figlio ride come un pazzo. Vederli giocare insieme mi fa pensare che sono davvero fortunata nella mia vita.

Mi unisco alle loro risate e mi godo la visione, anche se vorrei tanto raggiungerli e giocare insieme a loro, fin quando mi sento tutta bagnata.

"Loris" lo chiamo, quasi spaventata, perché è arrivato il momento. "Ci siamo" dico, posando una mano sulla pancia.

Lorenzo alle mie parole smette subito di torturare Bryan e porta l'attenzione su di me. "Oh mio dio" dice e so alza in piedi per venire da me.

"Chiamo subito Benjamin, ma devi portarmi in ospedale" gli dico, cercando di stare il più tranquilla possibile per non rischiare di farmi prendere da un attacco di panico proprio adesso.

"E come facciamo con Bryan?" mi chiede il mio migliore amico, passandosi una mano tra i capelli.

"Lo portiamo con noi e poi qualcuno dei nostri amici verrà a prenderlo" gli dico nel frattempo che conto gli squilli  mentre chiamo il mio fidanzato. Non posso partorire senza di lui al mio fianco.

Ebbene si, sto per dare alla luce alla nostra bambina. Quando ho saputo che era una femminuccia ho fatto i salti di gioia perché ora la nostra famiglia è al completo. O quasi, visto che ancora deve nascere.

"Amore, che succede?" la voce di Benjamin mi arriva dritta all'orecchio e mi rilasso all'istante anche se devo ammettere che ho un po' di agitazione.

So già come funziona perché anche Bryan l'ho avuto col parto naturale ed è stata un'esperienza indimenticabile e incredibile, ma l'ansia c'è sempre.

"Dove sei amore?" gli chiedo, mentre Lorenzo con un po' di fatica mi prende in braccio per portarmi in macchina.

"In studio amore" risponde il mio fidanzato e sento dei rumori dall'altra parte del telefono, poi la voce di Fede che fa lo stupido imitando una voce di una ragazza. "Finiscila coglione!" lo riprende Benjamin e scoppio a ridere, anche se poi sono costretta a smettere a causa di una contrazione abbastanza forte. "Che succede Giulia? Ci sono problemi a casa? Bryan sta facendo il monello?" mi chiede preoccupato, dal momento che è consapevole del fatto che suo figlio è una peste ma è il bambino più dolce che sia mai esistito.

"No amore, ma sta per nascere Grace" dico, sistemandomi meglio sul sedile mentre Lorenzo fa il giro della macchina, dopo aver fatto salire anche Bryan.

Abbiamo scelto il nome Grace per la nostra bambina perché in inglese significa dono di Dio e per noi lo è. Anzi, entrambi i nostri bambini lo sono.

"Oh mio dio" dice e dalla sua voce posso capire che è emozionato. "Sto per diventare padre per la seconda volta" urla e dall'altra parte del telefono si sente un boato di urla che sembrano delle scimmie. "Dove sei amore? Stai tranquilla che adesso corro immediatamente a casa e ti porto in ospedale" mi dice allontanandosi per farsi sentire, visto che quegli animali si sono messi a far casino.

"No, vieni direttamente in ospedale, mi sta portando Lorenzo" rispondo e do un'occhiata al mio migliore amico che sfreccia lungo le strade della città e suona il clacson come un pazzo per farsi fare largo e passare il più velocemente possibile. "Fai presto però, non voglio che nasca senza di te" aggiungo.

"E Bryan amore?" mi chiede e dall'altra parte del telefono sento il rumore di un motore che prende vita. Sta già partendo!

"È qui con me amore" rispondo mentre un'altra contrazione mi fa mancare l'aria.

"Va bene, avverto i nostri genitori, tu stai tranquilla che sto arrivando amore mio" mi dice e prima di riattaccare lo rassicuro e gli raccomando di fare attenzione.

Chiudo gli occhi e mi concentro su qualcosa di bello per evitare di farmi prendere dall'agitazione ancora di più mentre raggiungiamo in fretta l'ospedale.
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Il prossimo capitolo è l'ultimo, praticamente l'epilogo... 😭😭 Mi dispiace tanto dover finire la storia in questo modo ma purtroppo non la sento più mia e non riesco a scrivere altro... Infatti se avete notato non stavo pubblicando da più o meno tre mesi.

Ultimamente mi sto concentrando su un'altra storia, ne sto scrivendo un'altra, che forse pubblicherò il mese prossimo. Devo prima capire se può andare bene e se è all'altezza di quello che sento dentro e delle emozioni che voglio comunicare. Ho scritto qualche capitolo e sono molto orgogliosa di come sta venendo fuori, ma voglio esserne ancora più sicura prima di pubblicarla, e spero che mi seguirete anche in quel percorso, anche se non è una storia che riguarda Benji e Fede.

Detto ciò, vi auguro una buona giornata, e vi chiedo ancora scusa se la fine di questa storia non sarà all'altezza delle vostre aspettative💕💔

Finché io e te abbiamo noi ||Benjamin Mascolo|| #wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora