Mi sveglio con un mal di testa assillante. La testa mi pulsa, non riesco nemmeno a pensare. Sento qualcuno bussare forte alla porta.
"Kassy! Kassy, alzati è tardi!" E' Xander.
Guardo l'orologio sul comodino. Sono le 6.30. Mi passo le dita sulle tempie, cercando di alleviare il dolore ma non funziona. Mi alzo di malavoglia dal letto e vado ad aprire la porta. Devo smettere di prendere l'abitudine di chiudermi a chiave dentro.
Non faccio in tempo a dire una parola, che uno Xander nervoso ed agitato si precipita in camera con una divisa, da quel che vedo, tra le braccia.
"Kassy, ma sei ancora conciata cosiì? Forza vatti a fare una doccia, vestiti e scendi a mangiare."
Il mio sguardo confuso gli fa alterare ancora di più il viso. "Kassandra, mi stai ascoltando? Vatti a fare una doccia, subito!"
La testa sta per scoppiarmi e mi precipito in bagno per un po' di silenzio. Prima che scenda mi sporgo dalla porta e timidamente gli chiedo se può trovarmi qualcosa per il mal di testa.
"Sisi, ma ora sbrigati." Mi dice frettolosamente chiudendosi la porta della camera alle spalle.
Mi sfilo i vestiti del giorno prima e mi infilo sotto la doccia. Faccio una doccia fredda, ho bisogno di svegliarmi. Dopo venti minuti esco e mi asciugo corpo e capelli in un tempo record.
Torno in camera e comincio ad osservare la divisa che Xander mi ha portata. Consiste in una gonna a quadri rossi e verdi, una camicietta bianca e un gilet abbianato alla gonna. Sul gilet c'è il marchio della scuola. Un falco con le ali aperte, circondato da ali di fuoco.
Mi hanno iscritta in una scuola senza dirmi nulla? Mi infilo velocemente la divisa e mi precipito di sotto con i capelli ancora umidi. La mia pazienza ha raggiunto il limite.
"Oh Kassy, finalmente, forza mangia." Xander mi indica un piatto di uova e bacon, con una tazza di caffè.
"Mi avete iscritto a scuola senza dirmi nulla."
"Oh no." Interviene John. "Te ne avevo parlato durante il viaggio in macchina per venire qui, il primo giorno. Si vede che non mi ascoltavi attentamente." Mi sorride furbamente.
Non ricordavo che me ne avesse parlato. Ma ormai non posso farci nulla, ma questo non significa che la mia rabbia sia diminuita. Tento il tutto per tutto.
"Non credo di sentirmi bene, forse dovremo rimandare a un'altro giorno." Fingo di vomitare.
Sento Xander ridacchiare. "Avanti Kassandra, sono sicura che ti passerà." John ovviamente non riesce a starne fuori.
"ma potrei stare male, molto male. E se mi succede qualcosa? E se Jenna torna a casa e non mi trova?" Sono sicura che chiunque abbia rapito Jenna non me la riporterà a casa senza nulla in cambio, mi viene in mente anche il messaggio sul telefono di cui non ho ancora parlato.
"Kassy? Ci sei?" xander sembra davvero preoccupato. "Si, si certo."
"Bene, ora ragazzi fate colazione e preparatevi per andare a scuola, siete in classe insieme."
Quasi sputo il caffè in faccia a Xander. "Anche tu vieni a scuola?" Gli punto il dito contro.
"Certo." Lo dice come se fosse normale avere 19 anni e frequentare ancora la mia classe.
"Ma, hai 19 anni." Sono scioccata. Da bambino xander non voleva mai fare i compiti, ma non pensavo fosse messo così male.
"Ho perso alcuni anni, per dei problemi in famiglia." Dice sbrigativo. Si vede che non è un argomento di cui gli piace parlare. Occhioni dolci insieme ad un dolce lo faranno sciogliere.
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Kassandra - La figlia del diavolo
FantasyKassandra Butler, questo è il suo nome. Occhi azzurri come il ghiaccio, capelli neri come la pece. Ha una volpe, Jenna. Un padre, Joseph, che fa parte di una setta, ma non solo. Emily, madre creduta morta, ma che ricompare nel momento del bisogno, m...