Questa storia è un'opera di fantasia, puramente inventata dalla sottoscritta. Alcune delle vicende scritte qui dentro fanno riferimento a fatti realmente accaduti. Non intendo offendere o insultare nessuno in alcun modo.
🧡🧡🧡
Jamie's pov.
"Bentornati a casa!!" Esclama Melanie, prima di abbracciare Dakota con tutta la forza che ha. Abbiamo deciso di passare prima qui da lei al nostro ritorno, per ringraziarla di aver aiutato Lisa con le bambine e per darle la bella notizia.
"Ciao Mel!" Mormoro abbracciandola, non appena decide di lasciare Dakota.
"Tutto bene? È andata bene a New York?" Chiede, come una qualsiasi mamma apprensiva. Chiude la porta d'ingresso e ci accompagna in salotto per farci sedere.
"Si, tutto bene.." Risponde Dakota, sedendosi accanto a me. Intreccia le dita tra le mie, mentre Melanie si siede sulla poltrona di fronte a noi. Loro due iniziano a parlare del Met Gala, del fatto che Grace è molto triste per il fatto che avrebbe dovuto accompagnare lei Dakota, prima che decidessi di andare io. Melanie le chiede come sta andando la gravidanza e le fa notare che ormai manca poco al lieto evento. "Già." Si accarezza la pancia, sorridendo. "Non vediamo l'ora che il piccolo Jayme arrivi..."
"Non dovrebbe mancare molto.." Mormoro.
"Avete già pensato a chi saranno i padrini?" Ci chiede Melanie, e Dakota si gira verso di me.
"Beh, in realtà si.." Intervengo io. "Visto che io ho solo due sorelle e non ho alcun fratello, avevamo pensato di scegliere mia sorella Jessica e uno dei fratelli di Dakota..." Dico.
"Jesse..." Aggiunge Dakota. "magari.."
"Awww!" Melanie si copre il viso con le mani per la gioia. "Ne sarà felicissimo! È davvero una cosa stupenda.. noi tutti davamo per scontato che avreste scelto Addison e Jeremy per via di Ezer!! È davvero meraviglioso!!!"
"Fino a poco fa in realtà stavamo ancora discutendo se battezzarlo o meno, in realtà." Ridacchia Dakota, appoggiando la testa sulla mia spalla. "Ma a New York ci siamo chiariti un po' di dubbi.." Le dice. Proprio così.. non sapevamo se fosse giusto battezzare il piccolo, visto che io non ho questo grande rapporto con Dio, ma alla fine abbiamo deciso di farlo. "Scusate, vado un attimo in bagno." Dice Dakota, scusandosi e allontanandosi.
"Come sarebbe?" Chiede Melanie, quando rimaniamo da soli. "Non volevate battezzarlo?"
"Tecnicamente io sono ateo, lo sono sempre stato.. ma diciamo che negli ultimi anni, soprattutto da quando frequento Dakota, ho cominciato a credere nell'esistenza di qualcosa di superiore..." Scrollo le spalle. "Forse non è mai venuto fuori, ma è così.. sai... con tutto quello che..." Mi interrompe, mettendomi affettuosamente una mano su una gamba.
"Ho capito, ho capito..." Accenna un sorriso, poi mi abbraccia. Rimaniamo così per qualche minuto, sentendomi grato di avere una bellissima persona come Melanie come mentore. A mia madre sarebbe piaciuta tanto.
"Eccomi!" Esclama Dakota quando torna, rimettendosi al suo posto. "Tornando a quel discorso..." Intreccia di nuovo le dita tra le mie. "Abbiamo deciso tante cose a New York."
"Okay, ditemi... qualcosa di interessante?"
"Beh..." Dakota sospira pesantemente. Mi guarda un'ultima volta prima di parlare con sua madre, e io le rispondo con un cenno della testa. "In realtà abbiamo preso una decisione molto importante. E prima che tu possa dire qualcosa voglio che tu sappia che di abbiamo pensato a lungo e ne abbiamo parlato tanto." Riesco a percepire la sua ansia. Sospira un'ultima volta e poi parla. "Abbiamo deciso che tra qualche settimana ci trasferiamo a Londra, nella casa che abbiamo li." Dice.
"Cosa?" Esclama Melanie, incredula. "A Londra? Ma perché? Che succede?" Chiede.
"Abbiamo solo deciso di stare tutti insieme, e dato che non è possible far venire le bambine a vivere qui.. andiamo noi da loro." Le spiega. "Abbiamo una casa a Londra, dove stiamo di solito quando andiamo a trovarle.. staremo lì, quella casa è meravigliosa ed è vicina a loro."
"E.. e quando vi trasferite precisamente?"
"Tra settimana mese. Non appena riusciamo ad organizzarci con Jayme. Almeno tre o quattro settimane dopo la sua nascita.." Spiego io.
"Ragazzi, beh.. non so cosa dire sinceramente." Si sposta i capelli dal viso. "È un grande passo, ovviamente.. sono felice per voi, ma al tempo stesso non vi nascondo di essere molto triste all'idea di non vedervi più così spesso. Soprattutto adesso che c'è il bambino..." Dice.
"Mamma..." Dakota le prende le mani. "Vedrai Jayme quando e come vorrai.. Jamie ha fatto avanti e indietro per anni, faremo lo stesso anche noi, ci vedremo molto spesso. Solo che casa nostra non sarà più a cinque minuti da qui." Cerca di consolarla. "Pensa che entrambi nei prossimi mesi gireremo dei film qui a Los Angeles, quindi sicuro torneremo qui per un po'. Fidati di me, okay? Dispiace anche a me.. ma è meglio così..." Tira sù col naso.
"Non posso.. non posso.." Scuote la testa. "Non pensavo nemmeno che steste pensando di trasferirvi.. non avete mai nemmeno menzionato la cosa, non pensavo che sarebbe mai accaduto. Davo per scontato che sareste rimasti sempre qui, e adesso invece decidete di andarvene via con un bambino???" Chiede.
"Fidati, ci abbiamo pensato bene..." Replico io.
"Non mi sembra il caso di trasferirvi così presto e con un bambino così piccolo..." Dice.
"È proprio per lui che lo facciamo, mamma... Vogliamo che i nostri figli crescano tutto insieme, l'uno accanto all'altro, senza alcun tipo di distinzione. E questo casino Los Angeles / Londra non può più andare avanti." Le spiega Dakota. "Andrà tutto bene..."
"Dammi un minuto, okay? Solo un minuto.." Chiede, accennando un sorriso. "Mi aspettavo un souvenir da New York, non un trasferimento. Cercate di capirmi, okay?"
"Lo capisco, mamma... Lo capisco." Si alza e l'abbraccia forte, tra le lacrime. Vengono anche a me le lacrime agli occhi, vedendole così. Posso capire Melanie. La capisco benissimo, non è facile sapere che tua figlia è in un altro stato.. lontana da te. Spero solo che non finisca per odiarmi per tutta questa storia.
"Beh..." Dopo un lungo pianto spalla sua spalla, Melanie lascia andare Dakota e mi guarda. "Sapevo che prima o poi l'avresti voluta tutta per te, lo sapevo.." Scherza, facendomi ridacchiare. "Vieni qui." Apre le braccia e mi stringe forte a te. "Sappi che ti lascio la mia bambina solo perché sarei pronta a giurare che moriresti per lei in un batter d'occhio." Dice.
"È così." Confermo, poi guardo Dakota che ci osserva nell'angolo, con le braccia incrociate e le guance rigate dalle lacrime. "È proprio così.." Ripeto, guardandola negli occhi.
È davvero così... niente di più.
🖤🖤🖤
Salve a tutti!
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Damie • The love affair III
Fanfic▸ Questa storia è un'opera di fantasia, puramente inventata dalla sottoscritta. Alcune delle vincende scritte qui dentro fanno riferimento a fatti realmente accaduti. Non intendo offendere o insultare nessuno in alcun modo. Terza parte di 'The lov...