E GUERRA SIA - Capitolo 23/1

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Un Minuto... Due Parole... C'è il desiderio di scrivere di loro, ti dici ora scrivo, poi però ci sono gli inciampi della vita, il gradino questa volta era più alto di qualche cm, poi si riprende l'equilibrio, quindi eccoci qui, scusate l'attesa!

Erano in macchina, stavano tornando a casa di Mario che aveva lasciato la guida a lui prendendolo in giro 'E' il minimo dopo che per tutta mattina mi hai fatto rimbalzare da un posto al altro in mezzo al traffico romano.' Eccolo... Il broncio che aspettava fece subito capolino sul viso di Claudio 'Non c'è gusto con te Clà...' ridendo di lui fino alle lacrime. 'Non solo sfrutti le mie indiscusse doti di pilota, ma ridi anche di me!' - 'Tutto vero amò, anche se in realtà ti ho fatto mettere alla guida solo perché in questo modo posso stare a guardarti tutto il tempo senza dover prestare attenzione alla strada...' Arrossire ancora per la capacità di Mario di emozionarlo 'Ehi, però tu guarda la strada, non quest'uomo meraviglioso che hai avuto la fortuna di accalappiare, altrimenti ci sfracelliamo contro un albero.' Di nuovo quella risata calda, profonda che gli accarezzava l'anima. Fu un attimo, si ritrovarono accostati in un parcheggio del centro commerciale relativamente vuoto a quell'ora, Mario smise di ridere, si accese una scintilla che fece brillare i suoi bellissimi occhi quando Claudio iniziò a parlare 'tu caro Mario devi stare attento, non puoi pensare di provocarmi convinto di passarla sempre liscia...' le sue mani ad incorniciargli il viso, le sue labbra sulla guancia due volte, sul collo tre volte, al angolo delle labbra una volta, occhi dentro occhi un solo attimo e poi labbra bramose a togliergli il respiro; le mani che lasciano il viso vagano sul petto per raggiungere i fianchi spostandosi al di sotto della maglia farlo girare senza fatica verso di sé ed una sensazione di calore che divampa lasciandoli frastornati. E' Mario a riprendere il controllo 'Andiamo a casa...' Non si sa come ma a casa arrivarono, si strinsero e chiusero fuori il mondo, almeno ancora per un po'...

Erano nudi, di nuovo spogli di tutto, abbracciati su quel letto sfatto, coperti parzialmente dal lenzuolo 'Non pensavo avresti mai fatto una cosa del genere...' - 'è stato tutto voluto per te.' - 'Perché?' - 'Ho letto il tuo quaderno, le tue parole e...' Occhi dentro occhi, stavolta furono le guance di Mario a colorarsi 'Scusa, non era previsto che leggessi le mie lettere, avrei dovuto riporre il quaderno prima del tuo arrivo ma mi sono addormentato' - 'Mi spiace, non avrei dovuto leggerle senza il tuo permesso ma...' - 'va bene così, lì dentro c'è tutto ciò che provo per te, in poco tempo mi sei entrato dentro e la sensazione che tu volessi uscire da me e andartene ha rischiato di stritolarmi l'anima...' - 'scusa... scusami Mario, non era mia intenzione, non volevo ferirti ma la paura del passato e del futuro... non sono stato in grado di gestire tutte quelle emozioni.' E poi non fu più tempo delle parole... Fu di nuovo tempo per l'Amore, di nuovo si amarono scambiandosi respiri, dolcezza, passione...

Fu lo squillo del cellulare di Mario a strapparli dal loro mondo. Il giovane rimase sorpreso di trovare la madre dall'altra parte del telefono, doveva ammettere che nelle ultime settimane la loro routine familiare era stata un po' stravolta dal ingresso di Claudio nella sua vita ma quella telefonata lo coglieva davvero alla sprovvista, soprattutto visto che erano le sei del mattino; si alzò dal letto con attenzione per non svegliare il compagno spostandosi nello studio per poter parlare senza disturbare il suo sonno. 'Buongiorno mamma, tutto bene?' Tutto il suo stupore racchiuso in quella frase. 'Ciao tesoro... si, no, insomma...' - 'Ehi mà, che succede, non farmi preoccupare...' - 'Scusami, non volevo farti agitare ma..., ma è successa una cosa, l'ho appena scoperta, è Tommaso solitamente che si occupa di questa cosa, ma sai che inizia alle sette..' - 'Mà, cos'è successo...' - 'Ero sul pc, ho guardato la posta e poi, ho guardato te...' Quello era per sua madre un altro modo di occuparsi di lui, sapeva che suo fratello oltre a collaborare alla sua attività gli guardava le spalle controllando e gestendo tutta la parte di comunicazione social che soggetti terzi facevano sul suo conto, aveva iniziato quando il giovane era uscito dall'esperienza 'Pechino', alla quale era seguito un periodo in cui il giovane rischiò di venire centrifugato da tutto il gossip che iniziò a girare attorno al suo personaggio. 'Ho cercato le novità sul tuo conto ed è saltato fuori un articolo su di te e Claudio... nulla di carino disgraziatamente e ci sono scritte cose che non sono di dominio pubblico, quindi devono essere uscite da qualcuno di vicino. Ti ho inviato il link.' un sospiro pesante, una mano tra i capelli per spostare il ciuffo da davanti agli occhi e poi una mano sul braccio opposto come a stringersi in un abbraccio rassicurante, di protezione... 'Mamma tranquilla, ci penso io, ora chiamo Tommaso e ci mettiamo al lavoro. Grazie per avermi avvisato, ti voglio bene mà...' - 'Anche io tesoro, fai attenzione e chiama se hai bisogno...' Attaccò il telefono e prima di aprire la mail della madre tornò per un solo attimo in camera per bearsi dell'immagine di Claudio e racimolare il coraggio di affrontare l'ennesima sfida che il loro rapporto richiedeva. Quando si decise ad aprire il link ricevuto e finì di leggere "l'articolo" che parlava di lui e Claudio fu invaso da un moto di rabbia che riuscì a gestire a fatica, riportava solo a grandi linee i passi che dallo shooting li avevano visti arrivare fin lì, ma il tutto era farcito da una serie di informazioni molto personali che qualcuno di vicino si era premurato di raccogliere e fornire al giornalaio che le aveva riportate nero su bianco... C'erano indicazioni precise sulle esperienze lavorative ed economiche di Claudio, si parlava del Bistrot, si parlava di Fabiano che veniva raccontato come il fidanzato ufficiale del veronese, supportando tali affermazioni con foto dei due abilmente decontestualizzate e vendute come verità assoluta di un rapporto d'amore finito a causa di un tradimento che era sfociato in un rapporto interessato voluto per scalare il successo, ottenendo fama, lavoro e soldi facili. Invece lui veniva fatto passare per lo zimbello della situazione che si era lasciato abbindolare dal belloccio venuto dal nulla. Fu un passaggio in particolare a far intuire a Mario chi ci fosse dietro ad un'infamia del genere, ad un certo punto si parlava della cena post shooting ed uno dei passaggi parlava di un approccio galante di un giovane e facoltoso imprenditore verso il giovane romano, nel contesto si parlava di un invito al club più esclusivo di Roma, un ulteriore invito nella sua esclusiva residenza in una tarda serata romana e si sottintendeva che la causa della mancata concretizzazione di tali inviti fosse proprio l'intromissione del giovane veronese, il tutto era corredato da foto sfocate in cui si vedeva Lele approcciarsi fisicamente a lui durante la cena. L'articolo terminava con l'insinuazione che forse, chi si faceva abbindolare così in amore non potesse essere così affidabile come testimonial di un brando famoso o come Travel Man; insomma, una storiella morbosa confezionata ad ok per ghettizzare Claudio a ruolo di gigolò arrivista, disposto a tutto per ottenere favori per la sua carriera e lui come uno smidollato senza spina dorsale insinuando che non fosse così sicuro affidarsi a lui come modello o per organizzare un viaggio. Dopo qualche istante per gestire la rabbia che lo aveva invaso riprese in mano il telefono, la prima telefonata fu per Tommaso con cui decise la linea difensiva ed i passi per tutelare se stesso e Claudio... Poi fece la seconda chiamata prima di svegliare il giovane che dormiva ignaro nella stanza accanto... Dall'altra parte del telefono risposero al terzo squillo 'Pronto Mario...' un ghigno... 'Lele dobbiamo parlare... Bene, alle 14 nel tuo ufficio, ci sarò... No scusa, ci saremo!'


IL PRINCIPE ARABO - ClaRioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora