2. Apparenze

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•112 giorni prima

«Ehi! Svegliati!» sentiva qualcuno urlare e saltare letteralmente su di lui.

«Jungkookie~» continuava imperterrita quella voce.

C'era solo una persona che aveva il diritto di chiamarlo in quel modo.

Il moro si strofinò gli occhi con le maniche della felpa, aprendoli dopo poco, ritrovandosi Jimin seduto a cavalcioni su di lui che sorrideva dolcemente.

«Ma buongiorno!» urlò nuovamente il corvino, abbracciando Jungkook posto sotto di lui.
«J-Jimin.» riuscì a balbettare rosso in volto.

«Dove sono gli altri?» cambiò argomento, notando che nella dependance vi erano solo loro due.
«Sono già andati via, io volevo restare un po' con te.» sussurrò il corvino, alzandosi da lui e porgendogli una mano.
«Dobbiamo andare se non vogliamo far tardi.» continuò il più basso tra i due.

Jungkook sorrise stringendo la mano di Jimin, decisamente più piccola della sua, dirigendosi ognuno nella rispettiva abitazione intenti a prepararsi per la prima giornata scolastica.

~

«Come mai hai fatto così tardi?» gli chiese Taehyung, una volta che sia Jungkook che Hoseok si accomodarono al tavolo della mensa scolastica.

«Ero con Jimin stamattina. L'ho accompagnato a casa.» ammise il moro abbassando il capo.

«Passi troppo tempo con lui. Dovresti smetterla.» mormorò Hoseok, ricevendo un cenno d'assenso dal ragazzo dai capelli grigi. «Ha ragione, parli troppo di lui.»

«Siamo sempre insieme tutti e sette, cosa c'è che non va?» domandò, stufo di risentire la stessa frase ogni giorno.
Tutti loro trascorrevano praticamente la vita insieme, ma ogni qual volta che lui era solo con Jimin, loro non approvano per nulla.

«C'è che tu non ti accorgi di come sia realmente.»

E nuovamente ascoltò quella frase.
La ripetevano costantemente, ripetevano che il corvino fosse diverso da come lui lo vedeva ma no, sapeva che sbagliavano, ne era sicuro. Odiava le voci che giravano sul suo migliore amico.
Sapeva che tutti lo odiassero.

«Non ricominciare.» strinse i pugni, alzandosi di scatto. «Smettetela, voi due come chiunque altro. Jimin non è come lo dipingete voi.» ringhiò ai due, prima di voltarsi e uscire dalla mensa.

~

Si accasciò sentendo il tipico bruciore allo stomaco e si sporse verso il water, intento a lasciare uscire nuovamente da sé tutte le sostanze appena ingerite.

Gli occhi e la gola bruciavano, ma non importava, non poteva fermarsi.

Si alzò da terra aprendo la porta, avvicinandosi al lavandino e guardandosi allo specchio del bagno della scuola.

«Non dovresti farlo.» udì qualcuno dietro di sé.

Non era solo.
Guardò nello specchio, notando la figura di Namjoon.

«Namjoon-hyung» sorrise il corvino asciugandosi le mani.
«Perché lo fai Jimin?» chiese il ragazzo dai capelli bianchi.

«Non sono cose che ti riguardano.» rispose prontamente il corvino, facendo sparire immediatamente il finto sorriso.
«Jimin posso aiutart-»

«So di te e Seokjin.» lo interruppe il più piccolo, voltandosi verso di lui. «Osa solo dire ciò che sai a qualcuno e tutti verranno a sapere della vostra relazione segreta.» lo minacciò, guardando il ragazzo dai capelli argentei sgranare gli occhi.
«Sta per suonare la campanella, dovresti tornare a lezione hyung.» concluse Jimin, portando l'angolo destro delle labbra all'insù.

Namjoon fece un passo indietro, guardando spaventato il ragazzo dinanzi a sé, per poi correre fuori dal bagno scolastico.

Jimin rise guardandosi successivamente allo specchio e aggiustandosi i capelli.

Like Devil || JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora