1. Touché|

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Volti anonimi

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Volti anonimi.

Persone la cui identità mi è nascosta.

Ognuno con la propria storia, i propri problemi, i pensieri oscuri... nascosti dietro un paio di occhi, anch'essi a me sconosciuti.

Fiumi di gente che si intrecciano per prendere la propria direzione.

Sembra che vadano tutti controcorrente, nessuno si distingue tra quella massa in continuo movimento. Nessuno, a parte me.

Io che sono l'osservatrice, l'ombra nascosta dietro ognuno di noi.

Mi vedi?

Potrei essere la persona con la quale stai parlando, oppure la vecchietta che ha appena fatto cadere la propria valigia e ancora, perché no, l'hostess del prossimo volo.

Non ho un'identità, né una direzione da seguire.

Eppure... posso scatenare l'inferno.

Sono il diavolo del paradiso, la muraglia della Cina, l'Attila del nuovo mondo.

Non fraintendere. Io non sono crudele.
Semplicemente non ho paura di morire, di perdere, di essere sconfitta, perché ho tutto sotto controllo e non perdo mai.

Ma ora mettiti comodo, farò come se tu non ci fossi, sarai tu l'ombra che osserva, che sa tutto e niente.

Viaggerai, mi conoscerai e, cosa più importante, vivrai.

...

L'aeroporto di New York è sempre affollato, la gente si spinge ed è rumorosa.

Alcuni potrebbero dire che è fastidioso, invece a me piace questo sottofondo, mi rilassa.

Perché?

Semplice.
Il sapere che attorno a te ci sono altre mille persone che non conosci ti dà una sensazione di tranquillità: non dovrai salutare nessuno, così come nessuno calcolerà te.
E, semmai fossi così sfortunato da inglobare nel tuo campo visivo una persona nota, non ci sarebbero problemi a nascondersi e confondersi in questo fiume di persone.

Nel frattempo sono schiacciata contro il muro bianco del corridoio dove sono presenti i bagni, mentre il caldo estivo agisce facendomi correre calde gocce di sudore lungo la fronte.

Col palmo della mano le asciugo e sento la gola secca per mancanza d'acqua. Sollevo lo sguardo come nella speranza di veder comparire un qualcosa capace di idratarmi, ma nulla di quello auspicato si manifesta.
L'orologio digitale stretto al mio polso vibra in modo fastidioso e irritante, quasi a volermi rimproverare per la mia mancanza di professionalità sul lavoro. Pur controvoglia - lo schermo del display surriscaldato aumenta la sudorazione del mio volto - rispondo a questa chiamata a lungo attesa.

"Jack? Quanto ti manca?", domando al ricevitore.
Questa è la parte che prediligo nella mia professione: l'attimo in cui la tensione cresce e ti piega come le corde di un violino, il momento in cui senti di avere il manico del coltello dalla tua parte, i minuti che scorrono come il sangue sgorga dalle mie vittime. Lento e viscoso.

Top-secret Mission ~ With LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora