Draco saltò dal letto e si diresse verso la finestra, pronto ad aprirla e saltare giù. "Draco, ti prego, non fare il bambino" "Madre non ci penso nemmeno a far avvicinare quel coso babbano al mio braccio" "Tesoro, quel <coso> come lo hai chiamato è una semplice siringa che serve a prendere un po' del tuo sangue; ci serve per trovare la bacchetta" Draco era più bianco del muro al quale era appoggiato, il petto in tumulto, le nocche sbiancate nelle mani strette a pugno, e il panico che lo dominava. Scosse la testa. "NON.. CI..PROVATE!" "Uff però...non mi lasci altra scelta...INCARCERAMUS!" "Madre non potete..." "Draco –fece Narcissa con un cipiglio che il figlio non vedeva da anni- ora basta. Sei un uomo e fai l'uomo, porco Godric, che vuoi che sia un piccolo buco??" Draco spalancò gli occhi: sua madre che invocava Godric non si era mai sentita! Era proprio arrivata al limite! Abbassò le spalle e si arrese, mentre le corde si scioglievano attorno al suo corpo. "Fate di me ciò che volete" disse, tendendo il braccio sgombro dalle bende. "Oh, Salazar, finalmente! E non c'è bisogno di fare così il melodrammatico!" Madame Chips lo fece stendere sul letto e gli passò intorno al gomito un laccetto di gomma, stringendo forte "AHI!" fece lui "Oh, come siamo delicati, Malfoy!" Narcissa si sedette vicino a lui dall' altro lato, prendendogli la mano. "Ora pensa a qualcosa di bello e chiudi gli occhi" Draco visualizzò nella sua mente gli occhi di Hermione e quel primo bacio meraviglioso, mentre la vecchia medimaga controllava la vena e faceva il suo lavoro. Dopo un paio di fialette, l'ago venne sfilato dal braccio di Draco, che ammise con riluttanza di non aver sentito un bel niente. Narcissa sospirò guardando il soffitto: "Sei sempre il solito fifone!" e rise, trascinando con sé anche Draco e Madame Chips.
"Ecco,Harry, te le consegno. Fanne buon uso!" Narcissa diede ad Harry le fiale;accompagnato da Hermione, scese di nuovo sulla riva del fiumiciattolo che scorreva sotto Hogwarts "Dunque, quando abbiamo trovato il primo pezzo, la luce è arrivata da laggiù – fece Harry indicando il Lago Nero – quindi credo che dovremmo cercare dalla parte opposta, che ne dici?" "Purtroppo dobbiamo andare a tentativi, Harry, non c'è una teoria per questo!" Cominciarono a risalire il fiume e a buttare in acqua un po' di sangue di tanto in tanto; alla luce delle bacchette tutto il paesaggio appariva minaccioso, ogni rumore era amplificato,ogni sensazione ingigantita. La paura scorreva nelle loro vene, sulla schiena percepivano un brivido continuo, il timore di non farcela pesava sulle loro teste come una spada di Damocle; erano quasi arrivati alla foce del ruscello ed alla fine delle loro speranze, quando all' improvviso sotto una roccia videro un bagliore verdastro. "Herm, fai luce qui presto, dammi la fiala." "Harry, sta' attento, abbiamo solo questa metà, non sprecarla" Harry si infilò nel torrentello fino alle ginocchia, seguito dalla ragazza e versò quello che rimaneva della fiala, quando rivide da sotto una pietra sprigionarsi una forte luce verde. Il ragazzo fu lesto ad abbassare la mano e recuperare il pezzo di bacchetta, adesso tornata al colore naturale, simile ad un pezzo di ramoscello qualsiasi. "Non avrei mai pensato di riaverla tra le mie mani di nuovo"Hermione respirò rumorosamente, accorgendosi che durante tutta l'operazione aveva trattenuto il respiro. Poi saltò addosso ad Harry,abbracciandolo stretto, incurante della notte, del freddo, dell'acqua ... era solo felice: avrebbero salvato Draco.
Harry era davanti alla porta dell'infermeria e teneva per mano Hermione; il sole stava timidamente affacciandosi sulle guglie più alte della scuola, rischiarando tutto intorno a loro. Il ragazzo si voltò verso la sua amica, sua sorella e la baciò sui capelli come sempre indomabili, che la facevano apparire una leonessa, scoccandogli uno sguardo rassicurante. "Tesoro, ora tocca a me e a Madame Chips il compito di far tornare tutto alla normalità e appena lui sarà fuori pericolo sarai la prima a saperlo, te lo giuro!" Hermione lo guardò con quegli occhi grandi e liquidi, che tante volte lo avevano sostenuto durante le sue battaglie; si vedevano coraggio, determinazione, amore, ma anche tanta paura. Vedendola sotto un altro aspetto capì perché Draco si era innamorato di lei: era una forza della natura, che non si risparmiava mai per ciò che credeva giusto o per quello per cui lottava. Tutto quello che lei aveva mancava a lui, non l'aveva mai avuto: l'amicizia vera, il coraggio, la libertà di scegliere il proprio destino, ecco forse era quello che Draco le aveva sempre invidiato, nonostante che per lui fosse una reietta, aveva tutto quello che lui non avrebbe mai avuto. E ora gli aveva aperto le porte del suo cuore, facendogli intravedere un futuro diverso da quello che lui aveva immaginato. "Coraggio, Herm. Vai a riposare un po'." Lei annuì e se ne andò a passi pesanti lungo il corridoio per poi perdersi nel buio del castello, mentre Harry metteva una mano sulla maniglia della porta dell'infermeria, sospirando e sperando di poter aiutare Draco. Andò da Madame Chips, già sveglia, e le fece vedere semplicemente quello che aveva in mano: alla strega si velarono gli occhi e regalò al ragazzo uno dei suoi rari sorrisi. "Harry, ci siamo. Siete stati bravissimi. Adesso lo sediamo e poi cominciamo con l'incantesimo" fece lei avvicinandosi al letto del biondo. Harry lo guardò e notò che quando dormiva aveva un non so che di angelico, sperando con tutto il cuore che andasse bene l'incantesimo della medimaga. Madame Chips fece l'incantesimo di sedazione e cominciò a sfasciare il braccio del ragazzo addormentato; Harry, intanto, su istruzione di lei, teneva il pezzo di bacchetta rivolta verso Draco e appena Madame Chips ebbe finito con la cantilena dell'incantesimo, con stupore vide la bacchetta illuminarsi. Con uno strattone il pezzo rotto si sganciò dalle carni di Draco, che emise un urlo sovrumano, che arrivò alle orecchie di tutta la scuola, svegliando ogni alunno o professore, quadro o fantasma che dormiva beatamente. Hermione era distesa sul suo letto e sentì il grido disperato di Draco, resistendo alla tentazione di correre in infermeria, chiuse gli occhi dai quali cominciarono a sgorgare lacrime copiose, coprendosi le orecchie con le mani. Subito dopo Harry vide fluttuare leggero il pezzo di bacchetta verso quello che lui teneva tra le mani; serrò i palmi sudati e si aspettò di tutto, mentre il suo pezzo era sempre illuminato di verde. Il sangue fece da collante e i due pezzi divennero uno con un bagliore fioco, quasi timido, pulsando leggermente; improvvisamente la bacchetta cominciò a vorticare nell'aria e a dirigersi verso Draco, ormai vigile e attento dopo il lungo grido di dolore; quando gli fu vicinissima la afferrò e tutta la scuola venne scossa prima da un moto che partiva dalle fondamenta, poi da un'ondata di energia che fece ondeggiare le vecchie mura, disperdendosi oltre la foresta, oltre il Lago Nero, informando qualsiasi essere magico che lei era tornata, integra, al suo legittimo padrone. Draco se la rigirava in mano come ipnotizzato "Ce l'abbiamo fatta!" esclamò Harry abbracciando Madame Chips, che si scrollò il ragazzo di dosso "Contegno, Potter!" ma mentre lo diceva aveva di nuovo sulla bocca tracce di un sorriso. "No, Harry, ce l'hai fatta! Hai salvato me e la bacchetta!" mormorò il biondo, ancora a letto. "Ora dobbiamo capire come difenderci da ciò che ci aspetta"
All'onda d'urto della bacchetta, due creature si mossero nell'ombra: una spalancando gli occhi di ghiaccio e correndo nelle cantine del castello l'altra richiamando a sé la scopa, aggiustandosi gli occhiali ovali che velavano appena gli occhi azzurri contornati da piccole rughe, decidendo che era il momento di tornare a casa.
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Il bibliotecario - Dramione
FanfictionDopo 15 anni tutto nel mondo della magia è cambiato. Draco si è trovato un buon lavoro al Ministero, Harry si è sposato con Ginny, Hermione è rimasta ad Hogwarts. Ma un nuovo pericolo incombe sulle loro teste e li porterà a riunirsi di nuovo per sal...