# Tutto ciò che è scritto in questa storia è frutto di fantasia. Non è mia intenzione offendere nessuno. #
Se c'era una cosa che Fabrizio odiava, era pesare troppo sulla sua famiglia. Di sbagli ne aveva fatti tanti nei suoi trentasei anni di vita, ma cercava di rimediare ogni volta, di rimettersi in piedi e rimanere sulla sua strada. Alcuni erano stati pesanti e irrisolvibili, visti con gli occhi di un ragazzino.
Uno in particolare lo sembrava, ma proprio in quello si era dovuto ricredere.
Quello sbaglio gli aveva portato Giada e aveva trovato la sua indipendenza. Era riuscito a stabilire un suo ordine, aveva creato una famiglia - da cui erano nati due bambini - ed era filato tutto liscio, almeno finché non si erano lasciati.In quel momento, aveva perso tutto.
Insomma, con il suo lavoro, era abbastanza difficile far quadrare tutto: l'affitto della casa, le spese e mantenere i bambini. A volte era davvero complicato.
Non guadagnava molto, in alcuni mesi non gli bastava proprio, per quello spesso era in ritardo con il pagamento dell'affitto. Aveva pensato spesso ad una soluzione e l'unica che aveva trovato, poi, era stata quella di condividere la casa con qualcuno.Che poi, a dirla tutta, faceva fatica anche dividendo l'appartamento ma era molto più gestibile. Il problema era stato che, tre volte su tre, il tentativo era fallito.
La prima volta era meglio non ricordarla proprio, ancora aveva pessimi ricordi dei suoi coinquilini. Due ragazzi, universitari, almeno credeva. Aveva capito solo dopo che non erano proprio universitari e che la maggior parte del tempo fumavano e bevevano. Aveva dovuto rinunciare alla stanza, perché di certo non sarebbe stato il posto in cui avrebbe portato i suoi bambini ogni weekend.
Assolutamente no.La seconda… diciamo che se la ricordava come una toccata e fuga. Era stata, infatti, la convivenza più breve del secolo. Si era trasferito il martedì e il mercoledì si trovava già sbattuto fuori di casa perché il suo coinquilino non aveva intenzione di dividere l'appartamento con “due ragazzini che urlano tutti i weekend”. Gli sembrava un tipo a posto, per quello gliene aveva parlato subito. Due secondi netti era il tempo che ci aveva messo per ritrovarsi di nuovo a casa di sua sorella.
L'ultima, la più recente, era stata una signora anziana che conviveva con due gatti perché non aveva nessuno. Era in affitto e la pensione non le bastava per pagare tutto. Fabrizio aveva fatto qualche settimana con lei, nemmeno un mese. Il perché era anche semplice: da quando le aveva detto di avere due figli, che stavano con lui tutti i weekend, aveva iniziato a dirgli che non era giusto che lei pagasse la sua stessa cifra. Quindi l'accordo era passato da quattrocentocinquanta euro a cinquecento e infine a seicento. In pratica, per la signora, i tre quarti dell'affitto toccavano a Fabrizio. Lui non se l'era più potuta permettere e aveva dovuto lasciare anche quella sistemazione.
Giada ci aveva provato a dirgli che poteva rimanere a casa quanto voleva fino a che non avrebbe trovato una soluzione, ma per Fabrizio era un questione di principio.
Era per questo motivo che ora si ritrovava a vivere con Romina, sua sorella, in attesa di trovare qualcuno con cui dividere l'appartamento. Sapeva che non poteva stare per sempre lì e che, prima o poi, avrebbe dovuto trovare qualcuno e una casa.Quello che Fabrizio non poteva sapere, però, era che quel qualcuno gli avrebbe cambiato la vita.
Note:
Okay, ci provo. Vi ringrazio se avete deciso di leggere questa storia. Questo è l'inizio, se avete letto la prima OS che ho pubblicato, questa è la (più o meno) long che avevo in cantiere. Ringrazio chi ha commentato la mia precedente OS, per le parole e per il tempo che avete speso.
Niente, se avete voglia, fatemi sapere. Al prossimo capitolo!
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Così sfuggente
Fanfiction[metamoro|AU|coinquilini][Completa] Quello che Fabrizio non poteva sapere, però, era che quel qualcuno gli avrebbe cambiato la vita.