Cappuccino & Cornetto (1/2)

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SABATO 30 MARZO – 7:47


Edoardo fu svegliato dall'inattesa, ma piacevole sensazione di avere un corpo caldo e morbido a stretto contatto col proprio.

Il ragazzo impiegò qualche minuto per realizzarlo, perciò non aprì subito gli occhi e si prese un po' di tempo per godersi con un piccolo sorriso quel gradevole intorpidimento al gomito sinistro, inconsciamente allungato durante la notte verso l'altro lato del letto.

Era ancora così confuso e intontito, che faticò a ricordarsi per quale motivo, quando si era rigirato sul fianco per prendere sonno, avesse percepito un'insopportabile barriera di cuscini in mezzo al letto, ma sapeva solo che, in un momento imprecisato, quella stessa barriera era scomparsa, sostituita da qualcos'altro... qualcos'altro che, se ne rese conto soltanto in quel preciso istante, era decisamente vivo e gli respirava piano contro il collo.

Fu attraversato d'un tratto dal terrore di essersi scopato una delle tante che aveva cercato di accalappiarlo la sera prima, poi, smettendo per un attimo di respirare... ricordò.

Eleonora Francesca Sava.

Nel mio letto.

Edoardo era oramai del tutto sveglio, ma dovette reprimere l'impulso di aprire gli occhi, perché non era pronto ad affrontare la delusione dello scoprire che aveva sognato tutto... che lei non fosse venuta alla sua festa, che lei non avesse perso il cappotto, col cellulare e le chiavi, che lei non avesse deciso di restare da lui e di dormire con lui.

È impossibile che sia accaduto davv-...

«Te l'ho detto, no...».

Il ragazzo si immobilizzò all'istante, non credendo alle proprie orecchie, ma sì, l'aveva sentita, eccome, quella voce alitargli sulla spalla.

Edoardo riuscì a reprimere a malapena il rantolo scioccato che uscì dalla sua bocca, non appena spalancò gli occhi e la trovò lì, aggrappata a lui con le gambe e con le braccia.

Eleonora Francesca Sava lo stava toccando... o meglio, lo stava abbracciando come se fosse stato uno dei tanti cuscini che aveva posto come barriera tra di loro, se non fosse che durante la notte doveva aver scalciato via quegli stessi per occupare anche la sua metà del letto.

Il ragazzo doveva tuttavia riconoscere che non era stata l'unica a non rispettare lo spazio vitale dell'altro, perché anche lui, nel sonno, l'aveva accolta piuttosto benevolmente tra le braccia, permettendole di appoggiare la testa nell'incavo del suo gomito e di circondargli il fianco con la mano.

Edoardo avrebbe avuto l'impulso di scostarsi subito se si fosse trattato di un'altra, ma, anche se la testa di Eleonora gli pesava sempre più sul braccio e i suoi capelli gli solleticavano la pelle nuda, sentiva di non essere mai stato più felice di così, neanche nei suoi sogni più fervidi.

Non riusciva a impedirsi di continuare a spostare lo sguardo da un punto all'altro, sapendo che soltanto in quell'occasione avrebbe avuto la possibilità di ammirarla così da vicino.

Lui ricordava di aver pensato subito, non appena gli si era messa davanti e prima ancora che aprisse bocca per asfaltarlo, che lei fosse la ragazza più bella che avesse mai visto, convinzione che cresceva sempre più, man mano che imparava a conoscerla, eppure realizzò solo in quell'istante di starla ammirando per la prima volta nel suo aspetto più naturale e genuino possibile, senza alcun atteggiamento diffidente, scontroso o sulla difensiva, perciò provò un pizzico d'orgoglio e di felicità nel sapere – forse si illudeva – di essere uno dei pochi ad aver avuto quel privilegio.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 21, 2021 ⏰

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