Capitolo 12

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Jocelyn’s pov

"Che cosa sta succedendo in quella bellissima testolina?" Scherza mia madre sedendosi accanto a me sul letto.
Con sé porta un vassoio con sopra la merenda, panino alla marmellata di fragole, e un sacco d'arancia.
E’ tornata solo ieri dal suo viaggio di lavoro, e non ho perso tempo per raccontargli tutto quello che è successo tra me e Caleb, liberando il magone che sentivo ogni volta che uscivo senza dirgli la verità.
Non l’ha presa male, ma neanche si è espressa sulla questione come credevo, lasciandomi in balia di mille dubbi.
Avrei voluto un consiglio da parte sua, sarebbe stato fondamentale, anche se il mio cuore ha già scelto verso chi appartenere ancora una volta.

“N-niente, stavo solo pensando a tante cose.” Cerco di difendermi dal suo sguardo che conosco a memoria.

“Sei cotta a puntino Jocy…” Sorride dolcemente, guardando il mio viso che si addolcisce pensando a lui.

“Si vede molto?” Domando ammettendo a entrambe che ha ragione.
Non posso dire di amarlo, ma sono sulla strada giusta per arrivarci, è come se mi avesse stregata con i suoi occhi fin dal principio, scatenando in me una miriade di emozioni esplose dopo la notte che abbiamo passato a fare l’amore.

“Sì amore, e quello che tu speravi che ti dicessi ieri sera, è quello che direbbe ogni mamma alla propria figlia. A me non importa che tipo di ragazzo è, se ha studiato o se corre in moto e basta, se è dolce e romantico, o bello e dannato. A me basta che ti renda felice come meriti, nient’altro.” La sua mano si posa sulla mia guancia, scacciando vie due gocce di lacrime che sono scese senza controllo sentendo le sue parole piene d’amore.

“N-non so spiegare cosa provo quando sono con lui, so solo che il mio cuore scoppia in mille pezzi quando mi bacia, e la mia mente si sconnette da tutto il resto. Sono felice mamma con Caleb, ma ho paura di soffrire ancora.”

“Il dolore è l’unica cosa che non puoi controllare, si schianta contro di te senza darti il tempo di metabolizzare, ma tu sei forte e lo sai benissimo. Devi viverti le giornate come vengono, senza questa paura che potrebbe rovinarti le ore che passi con lui, e per cosa?” Mi rispecchio nei suoi occhi pieni di una forza incredibile, che non ha mai abbandonato e che continua a manifestarmi così da incitarmi a reagire a ogni situazione, bella o brutta che sia.

“Quando mi sono innamorata di tuo padre i miei genitori non volevano che lo frequentassi, dicevano che non era il ragazzo adatto a me per via della diversità che c’era tra le nostre famiglia. Ci siamo sposati e ti abbiamo desiderato perché siamo andati contro tutto e tutti per rimanere insieme, ed è quello che dovrai fare anche tu se vorrai tenere stretto la persona cui donerai il tuo amore. Non tutte le relazioni sono come quella che hai avuto con Noah, altre saranno più sconvolgenti e tu dovrai stare al passo con il cambiamento per riuscire a farcela.” Continua a strofinare le sua dita nelle mie, cercando di infondermi sicurezza.

“N-non credevo che i nonni potessero pensare questo di papà.” Aggiungo incredula dopo aver sentito le sue parole.

“Non è stato facile fargli cambiare idea tesoro, impara a vedere le cose con i tuoi occhi e non con quella degli altri. Solo così ho sposato l’uomo della mia vita.”

"Grazie per tutti i consigli che mi dai mamma, sono fondamentali per me, e anche se ultimamente sono sempre fuori, non voglio che pensi che non m'importi di stare con te." Mi sento in dovere di giustificarmi, perché nell'ultimo periodo sono stata un po' assente.

"Sono sempre impegnata anch'io con tutti questi corsi di aggiornamento, il prossimo sarà a breve, non mi ricordo dove di preciso. Non devi neanche pensarle queste cose Jocelyn."
Si avvicina a me, posandomi un bacio tenero sulla tempia. 
La sua mano accarezza lentamente i miei capelli, un gesto che non ha mai smesso di rilassarmi.

"Non credi di meritarti tutto il tempo perduto? A me basta che tu sia responsabile, ormai sei grande, anche se per me rimarrai sempre la mia bambina." Mi rassicura.

"Grazie grazie grazie." L'abbraccio d'istinto, cercando di fargli arrivare tutto l'amore che provo per lei.

"Ma sono sempre tua madre, e la merenda la devi mangiare." Indica con la mano il vassoio, trattenendo a stento la risata.

"Se torni tra cinque minuti ti prometto che lo troverai vuoto." Scherzo di rimando, mostrandogli le dita incrociate. 
Si affretta a uscire dalla stanza, lasciandomi sola. 

//spazio autrice.

Spero con tutto il cuore che questa storia vi stia piacendo e vi continui a piacere con i prossimi capitoli.

Domanda del giorno:
Siete innamorati/e?
Nope, cmq non sono come alcune ragazze, non mi accontento del primo che passa, non mi accontento in generale. Se voglio una persona, voglio lei, punto. O questo o niente, non esiste cambiare idea.

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