Capitolo 32

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Sbuffo mentre appoggio il gomito sul banco per poi sorreggermi la testa con la mano; sono passanti pochi giorni dal mio rientro a Miami e sento già la mancanza della mia famiglia e dei miei amici. Seguire le lezioni è più noioso del solito, ed è difficile concentrarmi con Isaac affianco che batte ripetutamente la matita sul banco. È arrabbiato perché non gli ho detto subito di Shawn e lo ha scoperto da Madison; non volevo che si arrabbiasse per un niente, e alla fine è successo lo stesso.

Tyler da dietro cerca di confortarlo massaggiandogli una spalla, e a quel gesto alzo gli occhi al cielo.

Stufa di vederlo così, decido di alzare la mano e andare in bagno; magari farmi una passeggiata per i corridoi e rinfrescarmi mi farà passare il nervoso.

‹‹Professore posso andare in bagno?›› chiedo mentre spiega.

Fa un cenno di assenso e continua a spiegare mentre mi alzo in fretta e furia dalla sedia e fuggo in bagno.

Una volta chiusa la porta del bagno, mi appoggio contro di essa e sospiro chiudendo gli occhi. Non so quanto tempo rimango così, ma alla fine mi decido a muovermi da quella posizione. Mi bagno i polsi e il collo mentre controllo che il mio trucco sia ancora intatto.

Mentre mi asciugo le mani Lexy fa capolino dalla porta.

‹‹Ehi Alyssa!›› mi saluta.

‹‹Ciao Lexy, anche tu qui?››

‹‹Si, mi serviva una pausa da chimica... mi sta facendo impazzire. E tu?›› spiega.

‹‹Io sono scappata da Isaac, è arrabbiato per la storia di Shawn.›› dico appoggiandomi al lavandino.

‹‹Problemi in paradiso eh?››

‹‹A quanto pare.›› mormoro.

‹‹Stai tranquilla, sono sicura che non riuscirà a tenerti il muso ancora a lungo.›› dice.

‹‹Non ne sarei così sicura. Quando si tratta di lui diventa davvero irascibile. Diciamo che dopo tutti gli scontri che hanno avuto si sente minacciato da Shawn anche se non ne ha motivo.›› dico.

‹‹L'amore è... così complicato. Ci tiene a te, altrimenti non se la sarebbe presa così tanto. E se Shawn è davvero stato importante come racconti, allora anch'io mi sentirei minacciata da lui, anche se non è presente.››

‹‹Ma lui non passa intere giornate con me. E poi l'ho visto solo per qualche minuto.›› dico esasperata.

‹‹Forse non ci sarà fisicamente, ma Isaac ha paura che sia qui›› dice indicando prima la mia testa.

‹‹E qui.›› dice indicando il mio cuore.

‹‹Ora vado, salutami gli altri.›› dice salutandomi.

Rimango con lo sguardo perso nel vuoto per qualche secondo ripensando alle parole di Lexy, ma torno in fretta in classe quando mi accorgo che manco ormai da dieci minuti.

Torno a sedermi al mio posto, un po' più calma e ripetendo mentalmente la conversazione appena avuta.

Punto lo sguardo su Isaac che continua a pasticciare il foglio, così poggio una mano sopra la sua per fermarla.

In automatico i suoi occhi azzurri si puntano su di me, guardandomi in maniera inespressiva.

Mi dispiace, cerco di comunicargli attraverso il mio sguardo. E per la milionesima volta mi perdo all'interno delle sue iridi, in attesa di un segnale che mi dica che è tutto apposto.

Un segnale che purtroppo non arriva.

Sconfitta mi appoggio allo schienale e a braccia conserte continuo ad ascoltare la lezione.

Questa volta l'ho fatta grossa; adesso penserà che non può lasciarmi sola neanche un'attimo che tutti i ragazzi che ho avuto si presenteranno dinanzi a me.

Finalmente suona la campana e dopo aver raccolto le mie cose mi avvio verso la mensa per poter pranzare insieme ai miei amici.

Se lui non mi vuole più posso comunque contare sull'amore dei miei amici.

‹‹Ciao Trav.›› borbotto sedendomi accanto a lui.

‹‹Che è successo?›› mi chiede smettendo di mangiare il suo pranzo.

‹‹Credo che io e Isaac siamo sul punto di rompere. Non mi parla più.›› dico giocherellando con il cinturino dell'orologio.

‹‹Vieni qui piccolina.›› dice stringendomi.

‹‹Me ne dai un pezzo?›› chiedo osservando il suo hamburger.

‹‹Certo. Almeno l'appetito non ti manca.››

‹‹Quello mai.›› dico sorridendo.

La prima gioia di questa giornata. È incredibile come Travis riesca a farmi ridere e sorridere anche quando sono triste.

Non parlo molto durante la pausa pranzo, mi limito perlopiù ad ascoltare i discorsi di mio fratello e Dave che si confrontano sulle tecniche di gioco da effettuare nelle prossime partite.

‹‹Avete gli allenamenti dopo?›› chiedo a Dylan.

‹‹Si. Voi cheerleader?›› chiede.

‹‹No, altrimenti Lexy ce lo avrebbe comunicato. Non credo che li riprenderemo prima della settimana prossima.››

‹‹Devi studiare o ci vieni a vedere?›› mi chiede Travis.

‹‹Credo che mi porterò avanti con letteratura francese. Sono un po' indietro, ho una tesina da consegnare.›› dico finendo di bere il mio frullato.

‹‹Allora ci vediamo domani?››

‹‹No, passo in camera vostra più tardi quando avete finito.››

‹‹Va bene. Buono studio!››

‹‹Grazie!›› dico incamminandomi verso la biblioteca.

Se voglio concentrarmi ho bisogno di silenzio assoluto e non è possibile averlo in camera con Madison che ragiona a voce alta su come fare gli esercizi.

Pregate per me e che le mie interminabili ore di studio abbiano inizio.

Never Say Never || Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora