Testo argomentativo: Il valore delle discipline umanistiche in campo formativo e professionale nella società contemporanea
Ormai la società attuale è molto improntata sulla fiducia per la scienza e la tecnologia: ogni giorno si scopre qualcosa di nuovo, sia esso un minerale, una malattia o un nuovo CPU. A causa di questo, perciò, la maggior parte delle persone considera le materie umanistiche e gli istituti che le propongono non più utili alla formazione dei giovani.
Io non sono assolutamente d'accordo con questo modo di pensare: ritengo infatti che una buona parte della cultura necessaria in preparazione alla vita futura sia costituita proprio dalle materie umanistiche. Purtroppo sono ormai pochi gli indirizzi che trattano in modo approfondito queste discipline, soprattutto licei: il liceo Linguistico affronta tre o quattro lingue diverse (inglese, francese, spagnolo, tedesco); il liceo Artistico è improntato sullo studio della storia dell'arte e del disegno; il liceo Classico è quello meno frequentato (almeno nel mio liceo), ma anche il più antico: deriva infatti dalle prime scuole medioevali. Le sue materie d'indirizzo sono il latino e il greco antico.
L'indirizzo che ho scelto è il liceo delle Scienze Umane. Esso tratta soprattutto di psicologia, pedagogia, sociologia e antropologia, ma altre materie molto importanti sono letteratura (italiana e latina), inglese, filosofia e storia. Le materie scientifiche sono sì studiate, ma con molte meno ore (ovviamente) delle quattro materie d'indirizzo.
Fin da quando mi ricordo mia madre, per farmi addormentare, mi leggeva miti greci, favole di Esopo e Fedro o addirittura una parola dal dizionario o una descrizione di un animale da un'enciclopedia. A cinque anni ero già in grado di leggere correttamente e in silenzio testi complessi come le fiabe dei fratelli Grimm. Era quindi praticamente scontato che avrei frequentato il Classico: scrivevo anche molto e credevo che da grande avrei fatto la scrittrice. Invece, quando ho scoperto questo indirizzo, mi sono innamorata delle sue discipline e, anche se il nostro pater familias non era d'accordo, sono felicissima di averlo scelto.
Le motivazioni per le quali si dovrebbero studiare le materie umanistiche sono molteplici: in primis, la tradizione letteraria, soprattutto quella italiana, è una tra le più vaste e complete che esistano (basta solo pensare a Manzoni e Alighieri) e ovunque potrebbe servire possedere tali conoscenze. Secondo, non si può conoscere il presente, nè tantomeno il futuro, se non si studia il passato, con le sue vicende, i suoi orrori, ma anche la sua gioia. Se non sappiamo cosa hanno fatto i nostri avi, probabilmente ripeteremo i loro stessi errori, e questo non deve succedere. Terzo, le scienze sociali aiutano gli esseri umani a capirsi tra loro e a capire il mondo che li circonda: parlando in termini pratici, se un bambino piange come si fa a capire se ha fame, sonno, è arrabbiato o fa i capricci? Se una persona non parla non vuol dire che non sta comunicando: il silenzio, i gesti, il linguaggio del corpo sono tutti fattori che aiutano, ma che se non si sono studiati approfonditamente non è possibile interpretare correttamente.
Infine, la motivazione forse più importante è quella legata alla sfera lavorativa e professionale: esistono moltissime carriere che è possibile intraprendere diplomandosi (e ovviamente laureandosi) in queste specializzazioni: l'insegnante, il linguista, lo psicologo, l'educatore, il medico, l'avvocato, il sociologo, il pittore, il restauratore, il traduttore, lo storico, il filosofo...
In conclusione, con questo testo non voglio certo insinuare che le materie scientifiche e matematiche non siano importanti, anzi! Anche il più semplice calcolo aritmetico serve sempre nella vita: però penso che studiare le materie umanistiche (soprattutto* al giorno d'oggi, dove, per fare un banale esempio, i giovani non sono più capaci di scrivere in italiano corretto) sia comunque molto importante per destreggiarsi al meglio nella vita adulta.Appunti:
- Citando i licei "umanistici", ho dimenticato l'indirizzo Coreutico-Musicale perchè non presente al tempo nel Liceo che frequentavo.
- Descrivendo il Liceo delle Scienze Umane, ho dimenticato di aggiungere la specializazione "culturale" alla materia "antropologia" e "storia dell'arte" e "diritto, economia, cittadinanza e costituzione" nell'elenco delle altre materie umanistiche studiate.
- Elencando i contenuti della mia educazione pre-scolastica, ho dimenticato di aggiungere miti romani, leggende e fiabe da tutti i paesi del mondo, voci (diverse dalle descrizioni di animali) dall'enciclopedia, lettura di parole anche dal dizionario inglese. Precisazione: a cinque anni leggevo le fiabe originali dei fratelli Grimm, non quelle semplificate per i bambini. Un altro libro che mi piaceva era "Le mille e una notte".
- Nelle motivazioni per cui studiare le materie umanistiche, posso aggiungere che la filosofia aiuta a creare il pensiero critico, capire meglio sè stessi e a confrontarsi con idee diverse dalle proprie.
- Sostituirei il termine "pittore" con "artista", in modo da comprendere molti più campi in cui l'arte può essere applicata.
- Ironicamente, avevo scritto "sopratutto" invece di soprattutto, un errore che ho fatto fino a pochi anni fa. Il professore non ha notato l'errore, quindi l'ho corretto adesso.
- In generale andrebbero sistemati piccoli errori di stile in tutto il testo.
STAI LEGGENDO
Parole nel tempo
Non-FictionQuesta storia fa parte della serie "Crescita", in cui analizzo lo sviluppo della mia personalità e delle mie passioni attraverso il progredire delle mie abilità di scrittura nel corso degli anni. Questa raccolta contiene tutti gli "elaborati scolast...