AU 30 anni dopo

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Se voi foste entrati nella scuola superiore Furudate e vi foste diretti in palestra ai tempi della nostra storia, quello che avreste trovato sarebbe probabilmente stato il delirio più totale.
Forse ricorderete quel gruppo di giovani di varie scuole che si erano sfidati su quel dannato campo da pallavolo, forse ricorderete quel ragazzetto dai capelli rossi e i sogni più grandi di lui. Ecco, quel ragazzetto adesso è un uomo adulto, sposato e con due figli. Chi è la moglie? Be', scherzando suo marito diceva sempre che era lui la sposina della coppia ma...
Non ve lo aspettavate? Pensavate davvero che in quel metro e sessantotto (no non era cresciuto poi molto) ci fosse anche solo una goccia di eterosessualità? Ingenui. Fin da quando vide Kageyama Tobio, ogni possibile dubbio sul suo orientamento sessuale era magicamente sparito dalla mente del rosso. E quel moro alla fine era riuscito a sposarselo e... be', in quegli anni la scienza aveva fatto miracoli, e così il povero Hinata Shoyo si era ritrovato ad osservare nell'incubatrice un feto che era suo e di Tobio. Oh, le lacrime versate in quei nove mesi non le scorderà mai, soprattutto quelle di gioia quando si era ritrovato a stringere quel esserino tra le braccia. C'erano voluti venti minuti buoni per calmarlo abbastanza da riuscire a pronunciare qualche parola di senso compiuto.
L'avevano chiamata Mila, quella bimba dai capelli lunghi e nero corvino e dagli occhi color nocciola. Qualche anno dopo, era nato Yukine, un adorabile bambino dai capelli rossi e il sorriso vivace di Shoyo, ma con gli occhi blu e la forma del viso di Tobio. Mila aveva ereditato decisamente il carattere del padre corvino, era infatti spesso scontrosa, ma molto determinata e, complice la testardaggine ereditata da entrambi i genitori, era praticamente impossibile farle cambiare idea. Da piccoli erano assolutamente adorabili, con un piccolo Yukine sempre sorridente e una Mila che lo guardava come se fosse al tempo stesso un alieno e la cosa più preziosa del mondo. Anche adesso, con Mila al terzo e Yukine al primo anno, la maggiore mostra un minimo di affetto solo con lui. Adora il suo fratellino, nonostante spesso sia irritante o invadente o infantile. E Yukine è una specie di onda di vitalità che travolge tutti con la sua energia.
La migliore amica di Mila si chiamava Sakura, figlia di Oikawa e Iwaizumi, una ragazza dai capelli corti del colore di quelli di Tooru, ma non sembra aver preso altro da lui: il carattere infatti è in tutto e per tutto quello di Haijime, eccezion fatta per una leggera ossessione per gli alieni e per i capelli ben curati. Lei e Mila insieme sono al terrore e il sogno di tutta la scuola. Di quella parte di scuola a cui piacciono le ragazze almeno.
In questa sezione c'era Juan, un adorabile secchione del secondo anno, biondo, allampanato, occhialuto e pieno di lentiggini, figlio di Tsukishima e Yamaguchi. Nel aspetto era quasi identico a Kei, tranne per le lentiggini, ma il carattere... oh in quello era identico a Tadashi. Era figlio unico, iperviziato da Yamaguchi e da Kei che, sorprendentemente, si era rivelato persino più protettivo di Tadashi.
La sua migliore amica era Naomi, una ragazzina sua coetanea piccolina dai capelli tinti di bianco, con ricrescita nera, e occhi del colore del carbone, ossessionata dai videogiochi e dal metal. Chi saranno mai i suoi genitori? Ovviamente Kozume e Kuroo. I capelli non era ben chiaro da chi li avesse presi, nonostante avesse scelto un taglio come quello di Kenma, ma con i capelli bianchi piuttosto che biondi. Gli occhi, invece, erano stati chiaramente ereditati da Tetsurou, nonostante la forma felina del altro genitore. Naomi aveva poi altri due fratelli gemelli del primo anno, Tetsuya e Taiga, rispettivamente un ragazzo robusto dai capelli tinti di verde con la radice nera, pettinati in un ciuffo di capelli ricci più ordinato di quello del genitore più grande, la pelle abbronzata e gli occhi dorati del genitore minore. Taiga invece aveva i capelli tinti di viola, perennemente sciolti in boccoli che le sfioravano la vita, gli occhi identici a quelli di Kuroo e la carnagione pallida, quasi cadaverica, di Kenma.
Il migliore amico, nonché bro, di Tetsuya era Yuuri, dai capelli tinti per metà d'oro e per metà lasciati del suo colore naturale, cioé il nero, e lasciati in una pettinatura, come la definiva lui, "alla cazzo di cane", ovvero come si svegliava la mattina (rendeva molto fiero zio Kuroo), gli occhi di quella particolare tonalità di verde appartenente al padre, ovvero Akaashi Keiji. L'altro genitore, se non l'aveste capito, è Bokuto Koutaro, dal quale Yuri ha ereditato il carattere esplosivo. Il carattere di Keiji invece è stato donato all'altra figlia, Sau, che somiglia ad una versione femminile di Akaashi, con tuttavia il sorriso del altro padre e i capelli scuri che le sfioravano le spalle in due morbide trecce. Sau e Yuuri non vanno per niente d'accordo. Litigano per qualsiasi piccolezza, rendendo la vita in casa Bokuto-Akaashi se non impossibile quantomeno divertente. Perché, se non passi il tempo a cercare di farli riappacificare ma ti godi semplicemente lo spettacolo, è decisamente divertente vedere questo ragazzone coi capelli di merda che urla contro una ragazzina bassina perfettamente in ordine che lo guarda freddamente e poi, alla fine della sfuriata del fratello minore (Sau era al terzo anno, nonostante ne dimostrasse molti meno), pronuncia qualche parola con così tanta autorità da lasciarlo interdetto per qualche secondo. A volte bastava una frase di Sau, altre Yuuri riprendeva con le urla, mandando a puttane ogni briciolo rimasto dei timpani di Keiji. Koutaro? Lui si godeva lo spettacolo. Una volta si era persino fatto i popcorn, che il marito gli aveva spiaccicato in faccia. Quando le discussioni andavano oltre il quarto d'ora Keiji interveniva, andando dai due figli con la faccia alla "se non la piantate vi abbandono in autostrada" con un pizzico di "io vi ho fatti io vi distruggo" che, nonostante scientificamente non li abbia fatti lui, non guasta mai.
Sau era abbastanza solitaria come ragazza, non aveva molti amici, socializzava il meno possibile. Be', se escludiamo il club di pallavolo.
Eh sì, naturalmente quasi tutti erano iscritti a quel club, femminile o maschile. Nel club femminile c'erano Sau, Mila, Sakura e Naomi. Sau era alzatrice, così fredda e analitica non avrebbe potuto essere altro, mentre Mila era centrale oltre che asso (rendeva tanto fiero papà Shoyo), Sakura schiacciatrice laterale e Naomi, sorprendentemente, libero. Taiga si era astenuta, dichiarando di preferire il basket (Tetsurou aveva insistito per mesi per poi lasciar perdere una volta capito che la figlia aveva ereditato da lui la testardaggine). In aggiunta a loro c'era Rin, figlia di Asahi e Nishinoya, una ragazzona dolce dai capelli lunghi scuri e dagli occhi dorati, come Yuu, schiacciatrice laterale come l'altro padre. La terza schiacciatrice laterale era Asami, figlia di Sugawara e Sawamura, una ragazza dai capelli argentati e il sorriso di Koushi, ma dagli occhi e dal carattere di Daichi. Non per niente era stata eletta capitano. Infine Emi, figlia di Tendou e Wakatoshi, una ragazza muscolosa del terzo anno dai capelli corti e rossi e gli occhi di Wakatoshi.
Nel club di pallavolo maschile, invece, c'erano Yukine, centrale anche lui nonostante fosse alto un metro e un poco, ma era ancora una riserva, usato occasionalmente come pinch server; Juan, alzatore titolare fin dal primo anno per la sua abilità di analisi del gioco, era inoltre abilissimo nel muro e nei servizi in salto flottante, che aveva imparato a fare fin da bambino; Tetsuya, iscritto sia al club di basket sua a quello di pallavolo, era un centrale, decisamente impulsivo, nonostante nei momenti decisivi riuscisse a tirar fuori un minimo di serietà; infine Yuuri, schiacciatore laterale nonché asso della squadra, era ben più impulsivo di Tetsu, giocava per puro istinto. L'unico che riusciva a controllarlo era Juan che, piccolo bisessuale inconsapevole, aveva una cotta mastodontica per lui, nonostante ancora non lo capisse a pieno. E Yuuri? Oh, per lui Juan era una specie di divinità, un piccolo genio che li conduceva alla vittoria. Che importava fosse maschio? Per lui perfetto era e perfetto sarebbe rimasto, indipendentemente da cosa avesse tra le gambe.
Il libero era Akihiko, fratello di Asami, un adorabile ragazzino identico in tutto e per tutto a Daichi, ma con i capelli e il carattere di Koushi. Il suo migliore amico era Ichiro, alto e sottile come una freccia come Tendou ma castano come l'altro genitore, schiacciatore laterale eccezionale nel muro e dalle schiacciate imprendibili, essendo lui mancino e forte come il padre. L'altro schiacciatore era Masaru, un ragazzino dai capelli scuri e lunghi con qualche ciocca argentata e gli occhi color nocciola, fratello di Rin, che era, a differenza della sorella, una bomba esplosiva e iperattiva, che con Yuuri combinava disastri a non finire. Per fortuna c'era Sen, centrale e capitano della squadra, unico figlio di Yahaba e Kyotani, un ragazzo serio dai capelli neri e gli occhi dal cipiglio severo di cui Yuuri e Masaru avevano il terrore.

Forse potrei raccontarvi qualcuna delle loro entusiasmanti partite o dei loro drammi amorosi, ma il capitolo sta uscendo fin troppo lungo e ora come ora non saprei che dirvi. Se vi va di chiedere nei commenti fate pure, io per ora chiudo.

Ah. E devo trovare un titolo decente a questa possibile serie. Proponete se vi va. Qualcosa di meglio di "AU 30 anni dopo".

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