Capitolo dodici.

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Mi staccai dal bacio dopo pochi secondi, per l'imbarazzo, o almeno, credevo fosse per quello. Mi guardai in giro, un po' spaesata e nello stesso momento un po' preoccupata della situazione, avevo fatto bene?

Trovai la forza di guardarlo dritto negli occhi e mi rivolse un sorriso sforzato e piuttosto preoccupato.

"Tutto okay Elis?"

Mi domandò quasi...offeso?

Ora non sapevo che cazzo gli avrei dovuto dire, non sapevo se mentirgli o dirgli la verità, non ne avevo la più fottuta idea. Sono capace di fare solo ed esclusivamente casini, fanculo a tutto.

"Hey, se non vuoi dirmelo non fa niente, volevo solo assicurarmi che tu stessi bene."

Cercò di rassicurarmi ma fu una pugnalata nello stomaco; era un ragazzo bello, adorabile, gentile e premuroso e ovviamente la sottoscritta era in grado di innamorarsi della persona sbagliata. Ero riuscita a rovinare il nostro appuntamento per colpa di James, lo odiavo tanto quanto lo amavo.

"Ehm, Elis?" Mi distrasse dai miei pensieri un'altra volta la voce roca di Harry.

"Scusami Harry, davvero, ho rovinato tutto, non volevo ch-"

Mi bloccai quando lui prese parola interrompendomi.

"Non scusarti di nulla, se non sei pronta ora per una storia seria con me vuol dire che aspetterò tutto il tempo che ti serve per capire se provi davvero qualcosa per me."

Cercò di nuovo di rassicurarmi ma sta volta, a differenza di prima, ce la fece e mi spuntò un sorriso quasi timido. Mi avvicinai con molta cautela al suo viso stampandogli un lungo bacio sulla guancia e lui di risposta me ne diede uno sulla fronte.

"Penso sia ora di andare, si è fatto piuttosto tardi e stasera devo andare coi ragazzi in uno studio per un'intervista." Mi disse e io annuii, un po' dispiaciuta, mi piaceva stare lì con lui, ma alla fine ero stata io a rovinare tutto no? Devo stare solo che zitta.

Raccogliemmo tutto e mettemmo gli avanzi del cibo dentro il cesto da picnic e presi le coperte da terra per portamele sottobraccio fino alla macchina. Il tragitto non fu silenzioso come mi aspettavo ma anzi, cantammo praticamente tutte le canzoni che c'erano alla radio e tra risate e cazzate giungemmo già a destinazione.

"Grazie Harry, mi sono divertita."

Dissi per la prima volta sincera, prima di aprire la portiera e uscire.

"Figurati, quando vuoi, Elisabeth."

Mi rispose facendomi l'occhiolino; sorrisi e chiusi lo sportello per poi dirigermi verso l'enorme cancello che segnava l'inizio di una lunga serata, speravo solamente che i miei non ci fossero stati.

Mentre cercai le chiavi di casa nella borsa per aprire la porta sentii il cellulare vibrare, così lo presi e notai che Agnes mi aveva appena scritto.

"Stasera da te? voglio sapere tutto."

Eccola, la ficcanaso di turno. Lessi il messaggio e pensai a quanto potessere essere pettegola quella ragazza che, alla fine, era parte importante della mia vita.

"Certo, vieni per le 9 pm, pizza? x"

Le risposi sorridendo tra me e me; intanto mi ero dimenticata persino di entrare in casa così ritornai a cercare le chiavi nella borsa ma invano; erano sicuramente in qualche angolo remoto della mia Louis Vuitton e in quel momento non avevo voglia di cercare al freddo quelle fottute chiavi così mi rassegnai e suonai al campanello.

Dopo poco venne Louise ad aprirmi e fui sorpresa del fatto che non fosse venuta Alis.

"Ciao Louise, Alis?"

Chiesi con un velo di preoccupazione e nel frattempo mi diressi in salone per posare la giacca.

"Stasera si ferma a dormire da Violet cosi domani mattina le accompagna sua mamma a scuola." Sorrise e io annuii come per dirle che andava bene.

"Ehm, i miei?"

Domandai con lo scazzo nella voce e lei mi rispose dicendomi che, come ogni sera, non ci sarebbero stati. Perfetto, ancora meglio. Avrei avuto casa libera con Agnes per tutta la sera, avremmo passato una bellissima serata; saremmo state sveglie fino a tardi a mangiare schifezze e a guardare film depressi sull'amore oppure spaventosi, dipendeva dal momento.

Fortunatamente il giorno dopo avevamo insieme il turno pomeridiano allo studio quindi avremmo potuto dormire quanto volevamo al mattino.

"Pronto pizzeria di John?"

Intanto che aspettavo Nes ne aprofittai per chiamare la pizzeria così quando sarebbe arrivata, la pizza sarebbe già stata pronta per essere mangiata.

"Certo, sei Elisabeth?" Mi domandó John al telefono.

"Si John, sono io, potresti portarmi due pizze con le patatine per le nove?"

"Certamente, a dopo." E riattaccò; ormai io e il ragazzo eravamo diventato grandi amici, ordinavo praticamente sempre la pizza con Alis quando facevamo le serate a tema quindi dopo averlo chiamato come minimo un centinaio di volte avevamo fatto amicizia; era un ragazzo simpatico ma niente di che.

Mentre aspettavo che si facessero le otto iniziai a organizzare la serata, mancava più di un'ora cosi ne aprofittai per farmi un rilassante bagno caldo prima della serata pettegolezzi che mi sarebbe aspettata.

#SPAZIOAUTRICE

Ehi fanciulle! scusate se abbiamo aggiornato un po' tardi ma entrambe siamo sommerse dai compiti, il terzo hanno è difficile btw che ne pensate del capitolo? fateci sapere!

un bacio;

Fe e Bi xx

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