4 ottobre 2016 (17 anni, 4 mesi)

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Testo argomentativo: Internet, arma e strumento

Internet: il più veloce mezzo di comunicazione attualmente esistente al mondo. Anche detto web, non è solo un grande motore di ricerca, ma un intero universo di dati, siti, social network e connessioni. I modi migliori per accedervi? Semplice, prendete un computer, un tablet o uno smartphone e toccate una qualsiasi delle icone. Siamo costantemente collegati, anche se non ce ne accorgiamo, e tutto ciò che facciamo in internet viene registrato e controllato.
Però non tutti usano allo stesso modo quest'ottimo mezzo tecnologico.
Chi è nato in questo mondo (la cosiddetta Generazione App), se non ben istruito in merito e monitorato, è collegato a internet a ogni ora del giorno e della notte, fra social, video, giochi e ricerche d'immagini, in uno spasmodico bisogno di socialità che non ha nulla a che vedere con l'interesse o con l'ambizione d'informarsi.
Chi è cresciuto senza di esso e poi l'ha conosciuto nell'adolescenza o nella prima età adulta, spesso lo usa nel modo più oculato: una sola applicazione di messaggistica, un solo social network e niente di più, affidandosi a figli e nipoti per ricerche o aiuti sull'utilizzo del portatile. Chi, infine, l'ha conosciuto solo in tarda età, la maggior parte delle volte preferisce lasciare spazio ai giovani, chiamando i figli o gli amici con il sano, vecchio telefono fisso.
Purtroppo, in un mondo così vasto, i pericoli sono all'ordine del giorno. E' noto a tutti, ormai, che nonostante le compagnie cancellino ogni dato dopo due mesi dai loro archivi, ogni cosa immessa nella rete, lì rimane. Nascosta, forse. Invisibile ai più. Ma ha sempre la possibilità di essere condivisa, vista e commentata da poco meno di 8 miliardi di persone.
Se ciò non bastasse, dato che internet è libero, tutti possono accedervi, soprattutto sui social network, dove basta un istante per iscriversi con un nome falso (io stessa, in tre dei quattro social che uso e in tutti i siti che frequento, sono iscritta sotto falso nome) e avere cattive intenzioni. Chi cade vittima di questi inganni sono soprattutto* i giovanissimi e gli anziani, troppo ingenui e fiduciosi gli uni e troppo inesperti gli altri. I reati vanno da semplici raggiri per guadagnare soldi a veri e propri adescamenti e appuntamenti al buio con persone sconosciute.
Fortunatamente, il web porta anche molti vantaggi a chi ne approfitta in maniera intelligente. E' una vera miniera di informazioni e dati e, se si vuole cercare un autore, una poesia, un cantante, un filosofo o anche solo la ricetta della pasta all'amatriciana, si troveranno pagine e pagine piene di siti che trattano ciò che si cerca. E' utile per tenersi in contatto con i propri amici e interessi e, se usato bene, non è altro che un sostituto delle bellissime e misteriose biblioteche e della profumata carta da lettere.
Vorrei portare due esempi di uso di internet nella mia famiglia, per confrontare i vari approcci che si possono applicare a questo strumento.
Ho ricevuto il mio primo telefono a undici anni: con esso potevo solo chiamare, mandare messaggi e giocare al gioco Snake. In rubrica avevo solo i numeri della mia famiglia e dei miei compagni di classe e lo usavo esclusivamente per comunicare a mia madre che ero arrivata a scuola sana e salva.
A quattordici anni mi hanno regalato il mio primo smartphone. Gioia, gaudio e tripudio! Non vedevo l'ora di vedere come si potesse usare un telefono senza tastiera esterna. Poi ho scoperto Google, Play Store e Google Traduttore e sono diventata come i dodicenni attuali. Passata questa fase (definita dagli adolescenti in una maniera davvero volgare) mi sono calmata.
Attualmente uso internet solo per fare ricerche e guardare Serie TV in streaming, un vizio che ho acquisito di recente. Come applicazione di messaggistica uso il classico Whatsapp e come social network ho solo Facebook (per seguire i miei interessi), Youtube e WeHeartIt (un'applicazione in cui vengono postate foto e dipinti molto belli). Frequento assiduamente anche un sito chiamato EFP Fanfiction, in cui leggo storie a puntate sulla mia serie di libri preferita, quella di Harry Potter. Il mio rapporto con la rete finisce qui.
Al contrario, mia sorella ha ricevuto lo smartphone quando io ho avuto il cellulare normale, cioè a otto anni, perché, se io mi ero impuntata per avere solo un semplice Nokia a sportello, lei ha preteso un Nokia Lumia.
E' completamente immersa in questo mondo e ha così tanti social che è impossibile elencarli nel giro dei dieci minuti che mi rimangono. La maggior parte delle sue amiche vive* in Sicilia o in Sardegna e non le ha mai viste dal vivo. Ha sempre il telefono in mano e quando è scarico si dispera. A volte quando parla non la capisco e sono stufa di* vedere tutti quei sorrisi finti che mostra nei "selfie".
Dunque, qual è* il giusto comportamento? In definitiva, penso che internet sia come la magia: non esiste quella bianca o quella nera, dipende da come la usi. Così è nella rete, così è nella vita. Spero che in futuro tutti capiscano questo concetto e adoperino questo meraviglioso strumento in maniera responsabile e sicura.

Appunti:

- I componenti della "Generazione App" vengono più spesso chiamati "nativi digitali"
-* sempre lo stesso errore: "sopratutto" invece di soprattutto
- Al tempo dell'arrivo del mio primo telefono, pochi miei compagni di classe lo avevano. Lo usavo anche per restare in contatto con i parenti e per chiedere cose inerenti alla scuola o ad un'eventuale uscita (supervisionata dai genitori) ai miei compagni.
- Lo smartphone era un regalo per aver affrontato con coraggio l'ultima delle quattro operazioni a cui mi sottoponevo ogni due anni da quando avevo otto anni.
- Non so perché io abbia scritto quei tre nomi di siti e app: sarebbe stato molto più pratico scrivere "internet"
- La parola volgare che ho evitato di scrivere in un documento ufficiale è "bimbominkia". In compenso, ho ammesso di guardare serie tv piratate. La coerenza.
- Gemma del passato, una "serie di libri" si chiama saga.
- Come si può dedurre dal testo, la buona abitudine di fare la "brutta" di un testo è una conquista recente, acquisita l'anno dopo, durante le prove per l'esame di maturità.
- * Ho corretto "la maggior parte delle sue amiche vivono" con "la maggior parte delle sue amiche vive" e "mi stufo a" con "sono stufa di"
- * Un altro mio errore frequente è scrivere "qual'è" invece di "qual è". Questo faccio ancora fatica ad individuarlo.

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