David non avrebbe voluto trovarsi in nessun altro posto al mondo.
Morgana aveva la testa appoggiata sulla sua spalla e lui le cingeva la vita con un braccio.
Il sole si stava lentamente tingendo di porpora mentre si nascondeva placido dietro gli svettanti palazzi della periferia.
Dall'alto del quattordicesimo piano del palazzo gli sembrava di poter agguantare una delle nuvole in cielo che, tinte di rosa dalla luce dell'aurora, gli sembravano simili a zucchero filato.
David posò lo sguardo su di lei.
I suoi fluenti capelli neri come la pece parevano riflettere la luce rosea che ormai riempiva lo spettro visivo.
Morgana sembrò accorgersi di essere osservata.
Sollevò lo sguardo e gli sorrise.
Improvvisamente il paesaggio mozzafiato sotto di lui scomparve dalla sua memoria.
In quel momento gli importavano solo i suoi sognanti occhi verdi, il suo profumo, le sue labbra carnose, la sua lingua avida, il suo respiro tremante.
David la strinse ancora più forte e rimasero così, immobili, seduti sull'orlo del cornicione con i piedi che ciondolavano, attratti dalla forza di gravità.
Le uniche cose che li rendevano consci del passare del tempo erano i loro respiri sincronizzati e le ombre del paesaggio sottostante che si facevano via via più lunghe.
"Vorrei durasse per sempre" pensò lui mentre studiava il profilo della ragazza e posava lo sguardo sulle sue palpebre chiuse, le sue lunghe ciglia e di nuovo sulle sue labbra.
David aveva conosciuto Morgana pochi mesi prima alla mensa dei poveri, dove un uomo sulla cinquantina la stava importunando rifilandole una serie di insulti e minaccia senza alcun motivo.
Quando l'uomo aveva capito che lei non avrebbe reagito in alcun modo le si era avvicinato in modo minaccioso e l'aveva afferrata per i capelli, strattonandola.
Lei aveva urlato per il dolore e il suo grido aveva attirato la sua attenzione.
Subito aveva lasciato cadere il vassoio che aveva in mano si era scagliato contro l'uomo, spingendolo a terra.
L'aveva presa per mano e insieme erano scappati via passando per vicoli e stradine secondarie che solo lui conosceva.
"Qui dovresti essere al sicuro" le aveva detto ansimando mentre recuperava fiato "in fondo alla strada puoi trovare una caserma, se vuoi denunciare l'accaduto".
Lui, non avendo ricevuto nessuna risposta, l'aveva osservata attentamente.
La ragazza indossava degli abiti sporchi, rovinati in più punti e portava un grosso zaino sulle spalle, così pieno che sembrava scoppiare da un momento all'altro.
Il viso era scavato, gli occhi verdi erano spalancati e lo osservavano terrorizzati.
"Io non posso accompagnarti là dentro" David aveva distolto lo sguardo "non vado molto d'accordo con la giustizia".
La ragazza aveva accennato un sorriso tremante e aveva abbassato lo sguardo sussurrando:" Neanche io".
Si creò un silenzio imbarazzato, spezzato solo dal rado passare delle auto.
"Comunque mi chiamo David" aveva esordito il ragazzo per rompere la tensione "David Dolphin".
"Io mi chiamo Morgana"
La ragazza spostava il peso da un piede all'altro imbarazzata.
"Non ti ho ancora ringraziato per .."
"ECCOVI QUI PICCOLI BASTARDI!"
L'uomo di prima si stava avvicinando minacciosamente ai due, gli occhi mandavano bagliori minacciosi.
"Vi devo insegnare le buone maniere " sibilò mentre attivava la sua unicità.
Le braccia si allungarono e si ricoprirono di lunghi peli fulvi mentre le labbra si ritirarono all'indietro scoprendo i denti aguzzi.
Quella sottospecie di scimmia fece un balzo verso di loro ricoprendo velocemente i metri che li separavano e afferrò Morgana per un braccio.
David senza pensarci raccolse una bottiglia da terra e gliela spaccò in testa, tramortendolo.
Nella colluttazione lo zaino era caduto dalle spalle della ragazza rivelandone il contenuto.
O meglio.
Lo zaino era vuoto.
Ma dalla schiena di Morgana si allungavano due splendide ali corvine ricoperte di morbide piume.
David le fissò affascinato per qualche secondo finché l'uomo a terra emise un grugnito.
La ragazza allora lo prese per mano e cominciò a sbattere le ali.
Il suolo si allontanò dai piedi di David una spanna alla volta finché in poco tempo non si trovò a librarsi al di sopra dei palazzi della zona popolare.
Morgana lo depositò sul tetto di un palazzo poco lontano e si accasciò a terra tremando dallo sforzo.
"Non trasporto spesso ragazzi dopo essere stata assalita in un vicolo" rispose in tono sarcastico allo sguardo interrogativo di David.
Il ragazzo aveva indicato le sue ali.
"Perché le nascondi? Sono bellissime"
Morgana aveva sorriso e in quel momento David si era accorto di quanto fosse bella.
"Avrai di sicuro i tuoi motivi"
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ActionBoh Storia ambientata nel mondo di my hero academia Ferma da anni ma voglio andare avanti Comincio a dirti che quello che leggerai ha molto poco a che fare con il manga/anime di my hero academia. Tutti i personaggi sono frutto della mia immaginazio...