Capitolo 17

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Jocelyn’s pov

"L'avresti mai detto che le stelle sono corpi simili al sole, ma solo più distanti?" Domanda il mio ragazzo, con le braccia sotto la nuca, e gli occhi rivolti verso il cielo.
Siamo sdraiati come due bambini nel suo giardino ad ammirare il cielo che di notte diventa il mio preferito.

"Davvero? Io da piccola ho sempre pensato che fossero un insieme di polveri illuminate." Sussurro imbarazzata.

"Bè ora invece lo sai, anche se l'hai scoperto in ritardo." Scherza dandomi una pacca tenera sul naso.

"È un paradiso qui." Ribatto sorridendo, girandomi verso il suo viso.

"Già. La vedi quella stella? La più luminosa?" Domanda, indicando con la mano un punto preciso nel cielo.
Annuisco, aspettando la sua risposta.

"Hai visto come spicca in confronto alle altre? Che differenza fa anche se vicino a lei c'è ne sono altre migliaia? Tu per me sei così, in un mare di gente. Se mai dovessimo ritrovarci lontani, mi basta guardare in alto per sapere che in fondo non saremo mai distanti.” Questo ragazzo ha la capacità di farmi impazzire nel giro di pochi secondi solo con la sua voce mischiata alle parole che rendono tutto ancora più potente e letale per il mio cuore.

Sento un senso di appartenenza verso Caleb che mi spaventa, riesce a rendermi così felice che sembra che io stessa possa toccare quelle stelle con un dito solo allungando il braccio.
E non c’è momento migliore per riuscire a confessare quello che il mio corpo urla a squarciagola ma che nessuno riesce a sentire.

“Ti amo…” Sussurro guardandolo nei suoi occhi di ghiaccio.

“Ripetilo.”

“Io ti amo.”
Premo le mie labbra sulle sue, sentendo il mio corpo tremare come una foglia.
Riesco a percepire la scintilla di una speranza che cercavo da troppo tempo, qui tra le sue braccia.
La sua mano stretta alla mia mi costringe ad alzarmi e seguirlo dentro casa per finire in privato ciò che abbiamo iniziato.
I suoi baci sono così lenti e passionali che quasi ho paura di sciogliermi e nel frattempo mi fa strada fino ad arrivare in camera da letto, la stessa dove l’abbiamo fatto per la prima volta.
Il ricordo appare così vivido dentro la mia testa facendomi sorridere all’idea di rifarlo ancora, perché con Caleb è un qualcosa d’inspiegabile.
Lo guardo negli occhi mentre la mia schiena tocca il lenzuolo fresco al mio tocco, con i suoi baci che riempiono il mio collo, facendomi ansimare e riempire la stanza di un unico rumore, i nostri gemiti che si uniscono fino a comporre una melodia che solo noi sapremmo mai riconoscere.

“Sei così fragile che ho paura di spezzarti.” Sussurra toccando la stoffa del mio vestito fino a farlo risalire fino alle cosce.
Non ho mai desiderato essere toccata in questo modo.
Mi prendo qualche secondo per contemplare tutta l’intera situazione, cercando di stamparla dentro la mia mente come ho fatto con le precedenti, perché è così intenso che risveglia in me mille sensi di cui non ero a conoscenza.

“I-io ti voglio ora Caleb.” Mi sento completamente smarrita, impaziente.
Afferra le mie mutandine facendole scivolare dalla mia pelle, concentrandosi poi sul suo corpo troppo vestito.

Lo vedo sghignazzare mentre lentamente si libera dei suoi vestiti, lasciando la mia intimità scoperta davanti a lui, con il fondamentale in una coppia, ma come puoi pensarlo quando non c’è niente di più potente che riesce a unire due persone nel profondo delle nostre anime?
“Sei già così impaziente?” Domanda sovrastando il mio petto con i suoi addominali.

“S-sì.” Ammetto in un sussurro, mentre scende verso i miei capezzoli per succhiarli appena, mentre le mie dita stringono le coperte per trattenere l’impulso di urlare, nonostante non ci sia nessuno in casa.
Provo sempre una certa vergogna nel ansimare sfacciatamente, a differenza di Caleb che si lascia andare senza veli, eccitando chiunque sotto di lui.
Il mio corpo brucia sotto il suo tocco quando mi prende dai fianchi per penetrarmi lentamente, facendo scorrere tutto il suo umore dentro di me, con la testa che cade all’indietro per la piacevole sensazione che riesce a donarmi.

“E’ sempre più bello, si sta bene qui.” Rivela baciandomi dapprima sul collo, per poi divorare incessantemente la mia bocca.
Un leggero calore si propaga tra le mie gambe ogni volta che attacca con un ritmo possente e dolce allo stesso tempo.
Le mie unghie si conficcano nella sua schiena, provocandogli un dolore che lo costringe a mordersi il labbro.

“Cazzo bimba non riesci proprio a trattenerti.” Sospira sorridendo, continuando a concentrarsi per mantenere le sue spinte virili e incredibili.

“Sta zitto.” Mormoro di rimando, stringendo forte gli occhi per il piacere.
Potrei dire qualsiasi cosa in questo momento su di lui, ma non basterebbe a descrivere quello che sto provando.
Sento di amarlo sopra ogni cosa, e in momenti come questi credo di più.
L’emozione che sto provando è così forte che mi scappa una lacrima di felicità.
“Ti amo.” Continuo a ripetere tra un bacio all’altro, sentendo la sua mano che mi asciuga teneramente le guance.

Stringo i denti cercando di controllarmi, ma la sua resistenza è troppo forte, non riesco a stargli al passo.
Mi lascio travolgere da un orgasmo che mi manda in un altro pianeta, fissando i suoi occhi che sono dentro i miei, contemplando la scena come se stesse guardando qualcosa di meraviglioso.

“Sei bellissima.” Continua ancora per diversi minuti, aumentando il ritmo per raggiungere il massimo del piacere.
I miei muscoli sono ormai esausti, e nello stesso istante in cui i miei fianchi vanno verso i suoi in un movimento mai provato prima, lo sento venire con versi strozzati e perfetti.
Velocemente si sfila dal mio sesso, buttandosi di schiena accanto a me, con il preservativo che cola i nostri umori fino ad arrivare alla pancia.
“Bimba…” Sussurra cercando di riprendere fiato, con le sue dita che afferrano il mio mento per riuscire a guardarlo meglio.

“Mhh?” Mugolo ancora sopraffatta da quello che abbiamo fatto.

“Ti amo.”

E tu non lo sai che mentre aspetti una mia risposta nella mia mente continuo a ripetere ciò che ho appena sentito.
Non sai neanche quante farfalle stanno girando attorno al mio stomaco, stringendomi in una morsa che mi sta uccidendo in due dalla felicità.
Ora siamo legati per davvero, ancora di più nel profondo delle nostre anime.
Vorrei poter alzarmi e urlare che anch’io ti amo, dimostrando al mondo intero che tutto può dissolversi nel nulla all’improvviso, ma non l’amore.
Quello che provo per te lo custodirò nell’altra metà del mio cuore, quella ancora intatta.
Tu però trattalo bene, non spezzarmi.
E mentre ripeto le sue stesse parole, lascio che le paure volino lontano, da me, da noi.

//spazio autrice.
...
Domanda del giorno:
Pizza o sushi?

Kiss kiss, Giulia

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