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Per fortuna, é solo una di quelle troie pazze davanti alla nostra camera, che si diverte a bussare ai "cancelli" delle stanze.

Liam ritorna velocemente verso di me e prende posto sul cuscino, poggiando il sedere sulla parte sinistra.

Mi fa cenno con due dita di raggiungerlo ed io obbedisco, sendendomi goffamente accanto a Liam.

"Io non so nulla di te, sai?

Raccontami un po' di cose."

Col coraggio che si fa avanti e la parole che m'escono frenetiche dalle labbra, pronuncio quella frase ed aspetto una sua risposta.

Giro lo sguardo verso il suo volto, senza paura.

Non so perché sto avendo questa crisi di coraggio che mi spinge a fare l'idiota, ma spero funzioni perché ho tanta voglia di sapere com'è davvero.

Lui si congela alla mia domanda e serra la mascella, facendo colorare di nero gli occhi -metaforicamente parlando- e gira il capo verso il mio.

"Sono Liam James Payne, sono nato il 29 Agosto ed ho Trentuno anni.

Vivo qui da circa un anno, finché non ho iniziato a picchiare violentemente la mia ex moglie senza alcun motivo.

Lei é scappata con un altro uono ed io sono finito qua, in cella con un minorenne autolesionista che non ha le palle di starmi alla larga o almeno tenermi testa e non subire tutte le cose che gli combino, da molti mesi ormai."

Spiega con un tono scorrevole e deciso, senza distogliermi lo sguardo di dosso..nemmeno per un secondo.

Ho capito davvero poco di lui, ma almeno so cosa pensa di me.

Mi aspettavo di peggio, sinceramente..Ma é meglio così.

Liam aveva una moglie, suppungo anche una famiglia.

E tutti i suoi parenti? Che fine hanno fatto?

Non mi resta che chiederglielo.

"E la tua famiglia, Liam?"

Sussurro in un tono flebile, senza però perdere tutto il coraggio e l'autostima acquistata in precedenza.

"I miei sono gay, e mi hanno adottato a sedici anni.

Prima vivevo in uno squallido orfanotrofrio.

Sono stato un ragazzaccio per molto tempo, e mi ci é voluto molto per rimettermi in gira e diventare l'uomo d'affari che sono, o meglio che ero.

Poi, forse per il troppo stress ho iniziato a picchiare chiunque.

Mi sto calmando, comunque.

Forse non te ne sei accorto ma oggi non ti ho picchiato, ed é un grande passo per me.

So che non ti piace stare a contatto con uno che ha cercato di ucciderti svariate volte, Zayn.

E quindi mi scuso, ma non posso farci nulla.

Comunque, volevo dirti che i dottori hanno detto che sto molto meglio e quindi fra cinque giorni ritornerò a casa.

Tu quando credi che ritornerai?"

Pronuncia a sua volta anche queste parole che mi colpiscono il cuore.

Lui, fra meno di una settimana mi lascerà solo.

Dovrei essere felice, ma al momento voglio solo piangere e farmi del male, a fondo.

Il sorriso stampato sulle sue labbra sembra dirla lunga, e ciò mi fa capire che lui é felice di andarsene.

Ma come non potrebbe?

La mia mente é in tilt, e il cuore ormai é scappato via in cerca di amore.

Devo trovare un modo per farlo rimanere qua! Magari se..inizio a piagnucolare, lui mi picchierà.

Oppure se faccio qualcosa di sbagliato, lui perderà il controllo e mi picchierà.

"Io sono qua dalla terza media.

Purtroppo, devono decidere i miei genitori se posso uscire o no.

E loro non vogliono."

Questa volta la mia voce scende di molti toni e mi sento debole, di nuovo.

Il mio corpo cede e le lacrime iniziando a scorrere fluide sulle mie guance, desiderose di percorrere tutto il mio viso e macchiarlo.

"Perché stai piangendo, Zayn?"

Lo sento bisbigliare con un tono freddo ed autoritario, come quello di sempre.

Spero che rimanga qua ancora per molto, lo spero davvero.

Spero di fargli almeno un briciolo di pena, così da farlo restare.

Lo voglio qua, con me.

Non m'importa come, ma lo voglio.

" Liam, direi che siamo arrivati al capolinea.

Quindi, ti dico tutto.

Io ti amo.

Amo perfino quando mi picchi o mi sputi addosso.

Ti amo davvero; te lo ripeterei all'infinito.

E mi sento sbagliato per questo, perché tu non ricambi e non mi vuoi di certo.

E mi mancherai molto, perché con te mi sentivo meno solo ed indifeso."

É tutto ciò che le mie labbra riescono a far uscire, é tutto ciò che riesco a pensare al momento.

Lo amo, lo amo da impazzire.

É la mia prima cotta, e diamine se lo voglio.

Per la prima volta mi sento in vena di lottare; lottare per avere ciò che è mio.

Nell'aria c'é un silenzio tombale, che mi fa sentire molto a disagio.

Liam non risponde per circa dieci minuti, poi pronuncia una frase alquanto strana..ma meravigliosa.

"Sei bellissimo, Zayn.

Sei anche un ragazzo, peró..e la cosa non può funzionare.

Ma, devo confessare che ti amo anche io."

Mi ama sul serio o mi sta prendendo in giro?

Sono così confuso!

Non riesco a trattenere un sorriso smagliante sulle labbra nel sentirgli dire quel "ti amo."

Girandomi verso di lui, lo guardo dal basso e osservo per una delle mie ultime volte il suo viso, così splendido.

" Bhe, devo picchiarti o dici qualcosa?"

Attacca ancora Liam con un pizzico di ironia mentre muove le labbra per pronunciare correttamente quella frase.

Annuisco, ancora con la mente altrove e il battito cardiaco che aumenta, senza mai fermarsi.

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