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"Scendi" disse Taehyung
con voce quieta.


Percepì un leggero brivido corporeo, temendo di complicare vertiginosamente la situazione creatasi.

Per fortuna, seppi controllare le mie emozioni ed evitando altri pensieri incerti, presi saldamente il mazzetto di chiavi posto sul tavolo della cucina ed intrapresi velocemente il passo.

Ad un tratto, sentì l'inserimento di una chiave nella serratura della porta e si aprì interamente, lasciandomi abbastanza perplessa.

In frazione di secondi, potetti riconoscere l'umile viso di mia madre insieme a mio padre, tornanti da una lunga giornata avvolta dalle imprese paesane.

"Choa! Perché sei ancora sveglia in piena notte? Ti è successo qualcosa?" disse impaurita, avvolgendo delicatamente le sue piccole mani sul mio viso.

"Tesoro non crearti problemi inesistenti, forse non riusciva a dormire e ha deciso di restare sveglia" rispose seriamente mio padre, cercando di renderla il più tranquilla possibile.

Effettivamente, ero tornata da circa un'ora e non sospettavo minimamente di ritrovarmi in una simile circostanza.

Senza ombra di dubbio, sospirai lievemente e avvisai entrambi della situazione sottostante, salutandoli dolcemente, prima che si dirigessero verso la rispettiva stanza.

"Choa!" sentì percepire improvvisamente.
Voltai il capo ed era mia madre, pronta a rivolgermi parola.

"D-dimmi mamma..." le risposi abbastanza timorosa.

"Taehyung...sarebbe il tuo datore di lavoro, giusto?" disse lievemente, cercando di non farsi sentire da mio padre, impegnato in altre faccende.

"Sì" dissi con tono freddo, lasciandola un po' confusa dal mio timbro di voce completamente differente da quello precedente.

La conversazione finì velocemente, in quanto temessi di averlo intrattenuto eccessivamente al di fuori del mio condominio.

Salutai nuovamente la mia famiglia, ed intrapresi rapidamente le scalinate per raggiungere il portone della palazzina ed giunsi a destinazione: di fronte al cancello che separava, di pochi centimetri, entrambi.

Taehyung era piuttosto semplice: indossava un maglioncino grigio abbinato al colore del suo piccolo cappello rigato dalle rispettive pieghe, il colore del jeans indossato abbinato altrettanto alle inseparabili Converse color nero.

Chiusi delicatamente il cancello, avvolta dalla mia soffice coperta in lana bianca, per mantenere costante il calore della mia piccola dimora.

"Buonasera" disse Taehyung abbastanza serio, porgendo un lieve inchino.

Ricambiai l'azione con gentilezza, cercando di essere il più sciolta possibile, evitando irrigidimenti accidentali.

Per alcuni minuti, regnò il silenzio, avvolti da una piacevole notte stellata, la stessa che potetti osservare dopo esser stata contatta dal mio precedente datore di lavoro, nonché prima di intraprendere un nuovo cammino, del tutto incondizionato.

Nel frattempo, notai lo sguardo costante di Taehyung posto su di me, cercando di lasciarmi intuire alcuni richiami indiretti.
Voltai lentamente il capo ed altrettanto fece lui, spostando interamente il corpo verso la mia direzione.

Unconditional (Jeon Jungkook-Kim Taehyung) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora