t♡j

11 3 0
                                    

Sua madre raccontava che, una volta, tutti noi eravamo degli angeli.
Avevamo lunghe e possenti ali, che ci portavano nei luoghi più inaccessibili del mondo, che ci facevano volare in cielo così da farci sentire più vicini alle stelle.
Con le ali, nulla sembrava impossibile, anche nei momenti difficili.
Quando gli umani avevano le ali, erano più felici: salivano in alto nel cielo, con il sole che accarezzava loro la pelle e con il vento fra i capelli; guardavano giù e il mondo sembrava più piccolo.
Così, inspirando l'aria rarefatta prima di tornare sulla terra, gli umani capivano che il mondo da lassù era minuscolo, così come le loro disgrazie.
Sua madre diceva che, a volte, basterebbe avere le ali per vedere la vita da un'altra prospettiva, così da capire che non c'è nulla di così triste da far perdere alle persone la gioia di vivere.
Un giorno, le persone avevano perso le ali, perché erano troppo corrotte, e che al loro posto erano rimaste le scapole a raccontare della loro antica presenza.
Taehyung era cresciuto leggero come un angelo, pensava di avere davvero le ali. Poi però crebbe e iniziò a non approvare quella storiella: significava che niente fosse un problema? Sembrava parecchio irrispettoso per chi, di problemi, ne aveva.
Taehyung davvero avrebbe voluto essere così spensierato e non vedere le cose orrende che capitavano nel mondo a causa degli uomini. Tuttavia, egli pensava molto, troppo forse, perciò notava fin troppo quanto gli uomini fossero naturalmente cattivi. Sua madre pensava che chi rimugginava troppo, viveva triste; ed era vero: le persone non erano più angeli, c'era troppa cattiveria nel mondo che, anche con tutta la volontà possibile, nessuno poteva vivere così come una volta vivevano gli angeli.
Una volta la madre aveva augurato al ragazzo di trovare il proprio angelo personale, la propria luce che illuminasse l'oscurità e mostrasse la via da seguire.

《A cosa pensi, Tae?》chiese Jungkook sussurrando, passava una mano fra i capelli di Taehyung spostandogli sempre la stessa ciocca dietro l'orecchio. Erano sdraiati nel letto, il viso dell'uno di fronte al viso dell'altro. Era mattina presto ormai, erano rimasti a parlare tutta la notte.
Penso che mi servirebbe un angelo. Che io l'abbia trovato?
I due stavano insieme da pochi mesi, ma il più grande non si era mai sentito così travolto da un sentimento tanto potente.
Piú ti guardo, più la tua immagine si imprime nella mia mente, chiudo gli occhi e la vedo.
Taehyung chiuse gli occhi, sorridendo leggermente rivedendo anche dietro le palpebre l'immagine del ragazzo.
《 Penso che vorrei delle ali》
《 Delle ali?》 ripeté incerto l'altro mentre continuava ad accarezzare i capelli di Taehyung.
Delle ali per volare, ti porterei in alto nel cielo con me.
Il maggiore aveva una mano sul fianco di Jungkook, accarezzava la sua pelle nuda, tracciando sentieri che le sue dita percorrevano da ore, provocando dei grandi brividi al piccolo.
《 Per volare...per vedere quanto sono piccoli i nostri dispiaceri da lassù. Come quando si va in montagna, si inspira l'aria pulita e ci si sente come se in quel momento nessun problema avesse peso. Non ti capita mai?》
Non ti capita mai di voler scappare, di voler essere te stesso senza essere giudicato o guardato male o semplicemente considerato? Essere chi sei davvero senza essere sottoposto a giudizio, non avere a che fare con le azioni umorali delle persone?
《 Sì, mi capita...mi piacerebbe saper volare, ma mi piace anche stare quaggiù》
Anche a me piacerebbe, Jungkook, se non dovessi ogni giorno vedere le notizie di quanto la gente sia crudele. Amo questo mondo ma vedo anche ciò che non vorrei vedere. Vorrei stare sempre con te...
Ogni volta che i due si incontravano, sembrava che tutto intorno a loro sparisse. Taehyung aveva bisogno di qualcuno che lo rendesse dimentico delle crudeltà, quando erano insieme c'erano solo loro e i momenti di leggerezza. Se questi avesse dovuto scegliere una caratteristica fra le tante che amava del moro, avrebbe scelto la leggerezza: non intendeva superficialità, intendeva una leggerezza quasi magica. Questa specie di magia che gli faceva Jungkook lo rendeva leggero, si sentiva quasi capace di volare, senza zavorre di sentimenti negativi ad ancorarlo per terra.
《 Insegnami, tu sembri così felice di questa vita, non ti demoralizzi mai》
Jungkook lo osservava, a volte Taehyung credeva che egli potesse leggerlo senza difficoltà, sembrava sempre capace di capire come rispondere.
《Non è vero che non mi demoralizzo mai, è che se fossimo tutti rimugginosi come te, Tae Tae, non ci sarebbe più magia nel mondo, non trovi?》
Taehyung neppure sapeva se esistesse la parola "rimugginoso", ma aveva capito benissimo cosa intendesse Jungkook.
Aveva ragione e forse era proprio Jungkook il suo angelo che gli faceva vedere la magia nel mondo.
《Hai ragione》
《Vieni a prepararti? Dobbiamo andare》
Jungkook si alzò con tutta la disapprovazione delle dita di Taehyung che stavano iniziando a giocare con l'altro.
《Di già?》
《Vieni a raderti che sembri un barbone》
La risata del più piccolo fece sorridere Taehyung, che abbracciò il cuscino e ci rifugiò il viso per scappare dalla mattina e dalle responsabilità.

《Dai Taeee, io ho già fatto!》
Ormai Taehyung si stava riaddormentando, era passata mezz'ora dalla sveglia e Jungkook era già pronto per andare.
Mugoló contro la stoffa, nella speranza di non venire mai trascinato via, ma già sentiva il passo spedito dell'altro che si dirigeva verso il letto, probabilmente per sbatterlo giù.
《Tae girati che ti rado io se non ti sbrighi!》
Silenzio, fingeva di essere addormentato.
《Se non ti giri ti sporco di schiuma da barba!》
Non lo farai mai
Taehyung era prono con la schiena nuda, abbracciava il cuscino stretto.
Sentí le mani dell'altro premere sulle sue scapole, erano sofficissime e calde.
Troppo tardi capì che erano coperte di schiuma da barba.
《...JUNGKOOK!》
Corse giù dal letto, mentre l'altro rideva.
《Allora? Ti piacciono le tue ali?》 rise il più piccolo raggiungendo l'altro in bagno.
Il più grande si guardò nello specchio in silenzio, sembravano proprio due ali.
Quindi sei proprio tu che sei venuto a mettermi le ali, dovevo solo trovarti.
《Che succede...?》
Il minore sembrava preoccupato, in effetti Taehyung lo fissava dallo specchio con una faccia sorpresa.
《Scusami, stavo solo...-》
Jungkook non riuscì neppure a finire la frase, si ritrovò con le labbra contro quelle calde dell'altro che lo baciavano grate.
Sei venuto da me che ti aspettavo, ci hai messo troppo...
Si staccarono dopo un po', probabilmente ormai erano entrambi in ritardo.
《Ti amo》
Grazie di essere venuto da me per mettermi le ali.
Taehyung aveva sussurrato, non voleva urlare e rompere la bolla sottile in cui erano capitati.
Il moro lo guardava negli occhi, un po' sospreso e un po' felice.
《Ti amo anche io》
L'ho trovato il mio angelo.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 11, 2019 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

ali d'angelo e schiuma da barbaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora